sabato 29 giugno 2013

Idem

La ministra per le Pari opportunità, lo Sport e le Politiche giovanili, Josefa Idem, ha presentato le sue dimissioni al presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, che le ha accolte.
 «Ho tenuto duro come ministro, come "persona" mi sarei dimessa da tempo»,
 ha spiegato Idem in una nota.
  “Come ministra ho tenuto duro in questi giorni perche’ in tanti mi avevano detto che questi momenti fanno parte del ‘gioco’.
La ‘persona’ Josefa Idem, gia’ da giorni invece, si sarebbe dimessa a causa delle dimensioni mediatiche sproporzionate della vicenda e delle accuse aggressive e violente, nonche’ degli insulti espressi nei suoi confronti”.
 “Quando sono salita dal presidente Letta avevo gia’ maturato la decisione di dimettermi, ma ho comunque voluto condividere con lui l’attenta valutazione del quadro venutosi a creare ed esporgli la scarsa rilevanza di quanto imputatomi. Confermo quindi le mie dimissioni, augurando buon lavoro al presidente del Consiglio Enrico Letta al quale rinnovo la mia piu’ profonda stima”.




Qualcuno mi spiega perchè non si può governare con una che non ha pagato l'IMU, ma lo si può fare con un condannato per sfruttamento della prostituzione minorile?
Gava


Nei giorni scorsi Libero era partito all’attacco del ministro spiegando che, dal 2008 al 2011, la Idem non avrebbe pagato la vecchia tassa sugli immobili relativa alla sua palestra in via Carraia Bezzi Ravenna, e che nell’ultimo anno avrebbe corrisposto al fisco l’IMU corrispettivo della prima rata di “una casa e mezza”, in comproprietà con il marito. In molti, anche all’interno del Pd, hanno chiesto le dimissioni del ministro ma la Idem aveva spiegato in un’intervista a Repubblica la sua buona fede: “Non sapevo dell’Ici non pagata, ho pensato di lasciare ma resterò e nessuno dubiti della mia onestà”



PORTOS / Franco Portinari
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PORTOS / Franco Portinari
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Tiziano Riverso


L’Editoriale a Fumetti di oggi si riferisce a questa notizia:
http://www.unita.it/italia/borghezio-insulta-di-nuovo-br-una-ministra-idem-p-josefa-lega-kyenge-1.507102
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La vignetta è visionabile anche sul mio Spazio Flickr QUA:
http://www.flickr.com/photos/moisevivi/9110019027/
Moise



Paride Puglia


Cadei



iDEM
fabiomagnasciutti



Giannelli - Corriere della sera

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25/06/2013
Io Ruby, tu Idem
massimo gramellini
La ministra Idem si è dimessa: non sopportava di restare in un governo sostenuto da Berlusconi. A parte gli scherzi, fino a pochi anni fa una doppia mazzata come quella di ieri avrebbe creato sconquassi umorali nel Paese. Il politico italiano più conosciuto nel mondo condannato a sette anni e interdetto dai pubblici uffici per reati odiosissimi.

Una ministra della Repubblica costretta ad andarsene a casa (pardon, in palestra) per avere evaso le imposte sugli immobili. E invece, se si escludono i giornalisti, i politici e le tifoserie strette, l’impressione è che ormai questi eventi scivolino addosso agli italiani senza lasciare altra impronta che un sospiro di fastidio misto ad assuefazione. L’assillo economico ha scompaginato le priorità, persino quelle dell’ira. Chi non dorme la notte per un mutuo da pagare o un figlio da occupare non riesce a eccitarsi per delle partite di giustizia e potere che si dipanano in un altrove da cui non pensa di poter trarre benefici concreti.

Le crisi economiche spolpano la democrazia perché riducono drasticamente l’interesse dei cittadini per la cosa pubblica. Il vero confine, oggi, non è più fra chi sta con i magistrati e chi no, ma fra chi crede ancora nel futuro e chi no. Per rimanere in ambito femminile, Ruby e Idem turbano i sonni degli italiani molto meno di Iva. Esiste solo una donna che potrebbe svegliarci da questo incubo e si chiama Speranza. Ma per ora rimane lì, muta. In attesa che la politica posi i codici dei penalisti e le calcolatrici degli economisti per darle finalmente la parola.

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