domenica 10 novembre 2013

Aung San Suu Kyi a Parma

Aung San Suu Kyi a Parma
di Tiziano Riverso


Visita emiliana per Aung San Suu Kyi nei giorni scorsi.
Dopo Bologna dove le autorità hanno conferito al premio Nobel per la pace, la laurea ad honorem in filosofia , una breve ma intensa visita a Parma.
 Cittadina onoraria di Parma dal 2007, San Suu Kyi  ha potuto  conoscere finalmente la sua città.
La visita emiliana è stata accompagnata dalla musica, lo Stabat Mater a Bologna, il Va Pensiero e la Messa da Requiem di Verdi a Parma.



Aung San Suu Kyi è una figura carismatica e un simbolo della lotta per la pace e per la libertà: da anni alla guida del partito di opposizione Lega Nazionale per la Democrazia in Birmania, ha sopportato le angherie della giunta militare al potere, ponendosi come baluardo della libertà e leader del movimento non violento, fino alla sua elezione in parlamento lo scorso anno.

Aung San Suu Kyi a Bologna
di Tiziano Riverso




31 ottobre 2013
Aung San Suu Kyi, turista per un giorno a Parma
Il premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi si è concessa una passeggiata per il centro di Parma, ammirando le principali bellezze storicheartistiche della città
(di Raffaele Castagno)


video del discorso integrale al Paganini

All'auditorium Paganini, Aung San Suu Kyi, introdotta da Giuseppe Malpeli, il fondatore dell'associazione Italia-Birmania, ha incontrato le autorità (presenti al completo, dal vescovo al presidente della Provincia) ma soprattutto gli studenti, che le hanno posto alcune domande.

L'IMPORTANZA DELL'ISTRUZIONE - Rispondendo a una giovane ragazza albanese, residente a Parma da anni, San Suu Kyi ha ricordato i suoi studi in Gran Bretagna: "Avevo la tua età, 19 anni, quando sono andata a studiare a Oxford. Era la mia prima esperienza all'estero, ma non mi sono mai sentita esclusa, perché in quella università i valori dell'educazione sono vissuti da tutti, senza nessuna differenza di razza e di etnia. Spero che tutti gli studenti di ogni parte del mondo si sentano sempre parte integrante dell'istituzione in cui studiano, perché quell'istituzione è parte vitale della nazione in cui si trova, e quella nazione è parte integrante del mondo intero".

L'IMPEGNO POLITICO - Una seconda studentessa le ha chiesto cosa farà se nel 2015 vincerà le elezioni. "Vorrei ricordare - ha fatto notare San Suu Kyi - che io ho già vinto le elezioni due volte! La prima nel 1990, quando ottenni l'80% dei seggi ma purtroppo il regime militare non ci permise di occuparli e i miei compagni di partito furono arrestati e perseguitati. Nonostante questo siamo sopravvissuti per due decenni e ci siamo ricandidati per la seconda volta l'anno scorso. Quelle elezioni però erano suppletive, c'erano solamente 44 seggi da riempire e noi ne abbiamo ottenuti 43. Vi garantisco che se io e i miei compagni saremo eletti faremo tutto ciò che è possibile per mandare avanti una buona legislatura".

"Se saremo votati e vinceremo - ha aggiunto il premio Nobel - vuol dire che c'è stato chi ha sperato in noi e dobbiamo fare del nostro meglio per non deludere le aspettative dell'elettorato. La nostra sarà una legislatura davvero democratica. In Birmania né i nostri genitori né i nostri nonni ricordano istituzioni democratiche nel nostro paese: ci batteremo, dunque, per ottenere una vittoria schiacciante nel 2015. E dimostreremo che abbiamo vinto non per soffocare gli altri partiti ma per portare autentica democrazia nelle istituzioni e chiudere con la tradizione del passato, secondo cui chi detiene il potere esclude tutti gli altri. Chi ha potere deve condividerlo o può diventare molto pericoloso".

IL LEGAME CON PARMA - Non è mancato un caloroso ringraziamento da parte della leader birmana nei confronti di Albertina Soliani, che in questi anni si è battuta in parlamento perché l'Italia appoggiasse la sua lotta politica. L'ex senatrice del Pd, presente anche all'incontro in municipio, era visibilmente emozionata.

"Albertina Soliani - ha dichiarato San Suu Kyi - è stata per me una vera amica, insieme a Giuseppe Malpeli ha fatto grandissime cose per la Birmania e per il nsotro popolo. Devo ammettere che la mia visita in Italia è stata fortemente influenzata dal lavoro di Albertina, senza di lei non so se avrei fatto tappa qui nel mio viaggio in Europa".

"Carissima Albertina - ha aggiunto - mi sono davvero commossa questa mattina quando al mio arrivo in Comune non c'erano solo gli studenti ma anche la musica che risuonava. Questo suono mi ricorderà sempre Parma, insieme al calore e all'affetto dei giovani di questa città, perché giovani e musica sono elementi fondamentali per un mondo migliore. Per me Parma è una casa: per me la casa è dove mi sento sicura".

IL SENSO DELLA DEMOCRAZIA - Per parlare ai giovani, Aung San Suu Kyi è partita dal racconto della sua dura esperienza in Birmania: "Ho portato aventi le mie idee mentre c'era il regime militare. Non è stato facile senza cedere all'amarezza e alla voglia di vendetta, ma sono convinta che se l'avessi fatto avrei perso. La dittatura ha la tendenza a disgregare la popolazione, a creare conflitti a tutti i livelli. Queste divisioni per me sono sfide da raccogliere e superare. C'è una tendenza abbastanza diffusa a condannare le opinioni diverse dalle nostre, ma non è condannando che si superano le divisioni. Per farlo bisogna impegnarsi nella solidarietà. Solo così si instura un regime di reale democrazia".

L'IMPORTANZA DELLA SPIRITUALITA' - "Spesso - ha continuato la parlamentare - le persone hanno punti di vista diversi, difficili da capire e da accettare. Anche la Birmania è molto diversa da voi, ma c'è qualcosa che ci tiene tutti uniti: il desiderio di maggior libertà, di poter vivere in pace e fare sì che i nostri figli siano al sicuro. In Italia i giovani sono preoccupati per il loro futuro e così anche in Birmania, dove la preoccupazione è ancora maggiore perché i giovani non sanno che cosa sarà di loro e dei loro genitori. Voi siete più fortunati".

Il benessere fa la differenza, ma secondo la leader birmana non bisogna eccedere: "Oggi c'è una tendenza a stare meglio dal punto di vista materiale, è normale che sia così. Ma cosa significa per voi stare meglio? Una volta che si è raggiunto un certo livello di benessere, quando abbiamo un tetto e non ci si deve preoccupare del pane da portare in tavola, se continuiamo a vivere in tensione costante perché vogliamo diventare sempre più ricchi a livello materiale, ci sentiremo sempre più poveri. Bisogna scegliere il giusto livello di benessere. Dò a voi giovani questo mandato, sta a voi scegliere di raccogliere la sfida: cercare il benessere materiale - ma il giusto, non troppo - e cercare anche il benessere spirituale, perché il mondo in cui viviamo e il percorso che scegliamo per arrivare alla democrazia siano più ricchi".

"TUTTI POSSIAMO CAMBIARE IL MONDO" - "I valori democratici sono importanti - ha ricordato Aung San Suu Kyi agli studenti - e ognuno d noi deve esserne responsabile. Anche voi giovani. Potete costruire il futuro del vostro paese. Spesso le persone semplici mi chiedono come possono cambiare la nostra società. Io dico: ognuno può fare qualcosa, anche piccola, per rendere il mondo migliore. Ad esempio, un commerciante, può vendere prodotti di qualità dignitosa, questo è già un contributo per una società migliore, nel nostro piccolo. Ognuno di noi conta e deve contribuire perché la società diventi più retta e inclusiva per tutti. I giovani sono privilegiati in questa battaglia perché hanno una ricchezza enorme: il tempo".

"I genitori possono fare qualcosa per garantire il meglio ai loro bambini, così come i figli possono contribuire perché ci sia una buona intesa nella famiglia. Tutto sta nell'intesa e nella comprensione. Io non parlo italiano, Albertina non parla birmano ma siamo riuscite ugualmente a comunicare. Se c'è la volontà di capirsi allora si avrà successo. E' con questa volontà che deve essere cambiato il mondo".

VIVERE QUI E ORA - "A volte - ha confessato la leader asiatica - mi sono sentita scoraggiata e mi è stato consigliato di non guardare troppo avanti, di concentrarmi sul momento attuale, altrimenti non si possono trovare le energie necessarie. Questo consiglio lo dò anche a voi giovani: non guardate troppo avanti o vedrete il futuro pericoloso. Guardate all'oggi. Se oggi non sarete riusciti a fare del vostro meglio, avrete un altro giorno, un mese, un anno. Ma guardate sempre all'oggi come un'opportunità da cogliere. Solo così potrete costruire un futuro migliore per voi e per gli altri. Ogni generazione lascia il posto a quella futura, ognuno deve capire cosa è necessario per rendere questo mondo migliore, la generazione di adesso deve lavorare per dare forza a quella che verrà".

Infine, Aung San Suu Kyi ha concluso il suo discorso con parole di ringraziamento per Parma: "Avete fatto tantissimo per noi a distanza. Il vostro aiuto e il vostro sostegno sono stati molto preziosi. Ci avete ispirato, dato coraggio e speranza. La speranza è molto importante ma non è sufficiente: dev'essere accompagnata e sostenuta dall'azione, dalla determinazione. In Birmania siamo sulla via della democratizzazione, ma non siamo ancora ben saldi. Continuiamo con il vostro sostegno".

Teatro Regio - Messa da Requiem di Verdi
Prima della rappresentazione il saluto della 'Signora' al pubblico ed all'orchestra.
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