giovedì 5 febbraio 2015

Padre Romero: (nostro) Santo subito!


di Tiziano Riverso




Padre Romero: (nostro) Santo subito!

di Nadia Redoglia

«…Per molti anni nella Chiesa siamo stati responsabili del fatto che molte persone vedessero nella Chiesa un’alleata dei potenti in campo economico e politico, contribuendo così a formare questa società d’ingiustizie in cui viviamo. Dio sta parlandoci attraverso gli avvenimenti, le persone. Ci ha parlato attraverso padre Rutilio, padre Navarro [ndt sacerdoti assassinati], i contadini, ecc. Ci parla attraverso la pace, la speranza che sentiamo anche in mezzo a tanti patimenti»

Così scriveva Padre Oscar Romero, vescovo di San Salvador trucidato nel 1980 dai sicari militari mentre alzava il calice dell’Eucarestia.  Per tutti gli uomini di buona volontà, non necessariamente cattolici, fu Santo fin da subito, ma queste voci non vennero mai ascoltate dalla Chiesa che ha sempre preferito algidamente definirlo  “sovversivo”. E’ il termine più spiccio (il più ignobile “è andato dunque a cercarsela”) per chiudere ogni discussione.






Oscar Romero Saint Now
Paolo Lombardi


di Luc Garçon 



 "Ma alla fine abbiamo vinto". Anche grazie alla svolta del pontificato di Francesco. L'incontro tra la figura di Romero e quella di Bergoglio, spiega Paglia, è nella frase del Papa argentino: "Come vorrei una Chiesa povera per i poveri". L'arcivescovo di El Salvador, dice infatti il postulatore, fu ucciso "in odium fidei", in odio della fede, "perché aveva incarnato la Chiesa del Concilio Vaticano secondo e della conferenza di Medellin", quella in cui i presuli del Sudamerica avevano postulato l'opzione per gli ultimi, che è stata poi alla base della teologia della liberazione.

Una linea che ha avuto molti oppositori: "Romero ha avuto scontri con il nunzio, con il Vaticano, con i poteri locali che lo definivano comunista solo perché aveva scelto di sporcarsi le mani dedicandosi all'aspetto sociale del dogma", ricorda Paglia, che al petto indossa la croce appartenuta a Romero. Ci fu un clima di persecuzione, come ricorda  Roberto Morozzo della Rocca, docente dell'Università di Roma 3 e biografo del neo beato. Sapeva che sarebbe morto e ha visto cadere, prima di lui, circa 20 tra preti e religiosi che si dedicavano agli ultimi e per questo erano stati uccisi. Ed era stato proprio l'omicidio di padre Rutilio Grande, gesuita come Bergoglio, a ispirare in lui quella che definiva la "fortaleza" di lottare per il popolo. Rutilio, ora, potrebbe essere il prossimo martire: la causa di beatificazione è stata avviata in diocesi. "Oggi è un giorno di festa nel Salvador", ha detto padre Jesus Delgado, segretario personale di Romero: "Il riconoscimento del suo sacrificio sancirà il grande miracolo dell'incontro fraterno di tutti i salvadoregni, perché Romero ha sempre predicato la via della pace e del dialogo".
(fonte)

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Il Papa ha autorizzato la Congregazione per le Cause dei Santi a pubblicare il decreto che sancisce che l'arcivescovo di San Salvador fu ucciso, il 24 marzo del 1980, "in odio alla fede", e quindi ne ha riconosciuto il martirio. In questo slide-show di Romano Siciliani i momenti salienti della sua vita.



http://www.repubblica.it/esteri/2015/02/03/news/via_libera_del_papa_monsignor_romero_sar_presto_beato-106443964/

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