mercoledì 4 marzo 2015

L'elicottero renziano



La nuova carta da parati della cameretta di Renzi a Palazzo Chigi
Tiziano Riverso

Renzi rotore di ricerca

di Nadia Redoglia
Oggi, su qualsiasi motore di ricerca, a digitare “elicottero” esce fuori lui. La cronaca narra la trasferta renziana di circa 300 chilometri a bordo della costosa libellula atterrata a sorpresa (come la vispa Teresa) sul campetto di calcio. No selfie, no tweet, ma performance alla chetichella su altro mezzo di spostamento di governo. Piace vincere facile e dunque, giusto per fare qualche paragone, le recenti trasferte di Mattarella in aereo di linea, treno e tram capitano a fagiolo.   Per questa ragione sarebbe importante che il presidente della Repubblica convocasse quello del Consiglio chiedendogli lumi e criteri sul protocollo che adotta per i suoi spostamenti sì da (farci) capire quali e quanti tra questi (ché sappiamo non essere la prima volta che si serve di rotori) richiedono l’utilizzo di certi straordinari mezzi di trasporto indispensabili per causa di forza maggiore, ovvero se proprio non si può fare diversamente come accade, per esempio, con l’elisoccorso.

Partire da questa ricerca sarebbe già cosa buona e giusta ché un capo di governo dovrebbe essere consapevole che l’uso di tali carissime libellule è interamente e direttamente a carico nostro, a differenza di certe farfalle dei tempi che furono…

3 marzo 2015

Collericotteri
Franco Portinari / Portos

Volare basso

MASSIMO GRAMELLINI
Un atterraggio d’emergenza imposto dal maltempo ha rivelato improvvisamente agli italiani che per andare da Firenze a Roma il granduca Matteo usa l’elicottero di Stato. Lui, il campione dell’Anti Casta che da sindaco impazzava per la città gigliata al volante di una macchinina elettrica e da segretario del Pd si faceva immortalare sul Frecciarossa come un Draghi qualunque. L’opinione pubblica si è subito spaccata. La maggioranza, composta da pendolari e sardine d’auto o di metrò, invoca per Messer Renzi un mezzo di trasporto più sobrio ed economico (non sottovaluterei il baldacchino, è ecologico e in Italia i portatori non mancano mai). Ma esiste anche una minoranza, fiera della propria impopolarità, convinta che fare viaggiare il capo del governo tra i cittadini significherebbe esporlo alla mercé del primo squilibrato e che la sua scorta sarebbe fonte di disagio per gli altri passeggeri.

L’elicottero rimane una scelta infelice perché è lo scooter dei miliardari e la metafora di una distanza abissale dalla gente comune. E comunque in democrazia il problema è sempre la trasparenza. Obama sale e scende dagli elicotteri senza dare scandalo, dato che in America tutti sanno che quei velivoli fanno parte del corredo presidenziale. Che Renzi ne usasse uno, invece, noi lo abbiamo scoperto ieri per caso. Come ogni caduta di stile, anche questa fa girare le eliche. Ma sostenere un condannato in primo grado alla presidenza della Regione Campania le fa girare ancora di più.

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