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mercoledì 6 luglio 2011

"Rigomagno Ridens 2011" tema: L'Unità d'Italia e G.Garibaldi in Valdichiana

Concorso Nazionale dell’Umorismo Rigomagno Ridens 2011, sul doppio tema dell’Unità d’Italia e della presenza di Giuseppe Garibaldi in Valdichiana. Considerando che i due temi sono stati
sviluppati, in larga parte, senza particolari differenze, è stato deciso di proporli insieme.
E le opere satiriche  sono state usate per illustrare un libro ricordo.

Giovanni Fioretti - Mezzanego (GE)



Franco Bacci - Pistoia


Franco Bacci - Pistoia


1° Premio "Sezione Fratelli d'Italia"
FRANCO BACCI

1° Premio "Sezione Garibaldi a Sinalunga" –
ALDO BORTOLOTTI


3° Premio – Roberto Mangosi
4° Premio – Danilo Paparelli
5° Premio – Pierpaolo Perazzolli
6° Premio – Salvatore Testa
7° Premio – Enrico Biondi
8° Premio – Tiziano Riverso
9° Premio – Marco Fusi
10° Premio – Giovanni Fioretti
Premio Speciale Rigomagno 2011 – Carlo STERPONE
Premio Speciale Grafica – Oscar SACCHI
Premio Speciale Caricatura – Giancarlo SARTORE




Aldo Bortolotti - Bergamo




Aldo Bortolotti - Bergamo


Roberto Mangosi - Velletri (RM)

*

Danilo Paparelli - Cuneo


Salvatore Testa - Arcore (MB)



Tiziano Riverso - Busto Arsizio (VA)



Pierpaolo Perazzoli (EdyPerrazz) - Mattarello (TN)




Marco Fusi - Milano




Carlo Sterpone - Torino

Francesco Puglia - Châtillon (AO)



Enrico Biondi (Lele & Fante) - Roma


Antonio Tubino - Genova




Tiziano Riverso - Busto Arsizio (VA)



Con le opere partecipanti al concorso è stata realizzata una pubblicazione ricordo.
Con i collegamenti sotto potrete sfogliarla on-line o scaricarla

Vai alla pagina per visionarla in formato swf cioè sfogliandola online

Formato pdf, clic per visionarla,
tasto destro (PC) - control (Mac), salva come
per scaricarla

venerdì 25 marzo 2011

I 4 DELL'APOCALISSE, caricature di Portos - 20 marzo 2011 - Speciale W L'ITALIA!!

centocinquantenario

W l'Italia


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I 4 DELL'APOCALISSE, caricature di Portos - 20 marzo
appendice alla settimana in vignette: 14 - 21 marzo 2011



 

MARISTELLA GELMINI

Lo ha detto il Ministro parlando su Raitre: ci sono troppi insegnanti, ecco il motivo per il quale sono pagati così poco. Si chiarisce finalmente il concetto di maestro unico introdotto dalla Gemini: se rimane un maestro solo, infatti, gli si potranno dare gli stipendi di tutti gli altri e avremo creato un miliardario.
E poi ci sono troppe materie, troppi banchi, troppe lavagne, troppi libri, troppi quaderni, insomma,
un grande spreco, considerando che, con un po’ di sobrietà, si poteva risolvere la situazione con una bella cena fredda in piedi. Anche i custodi sono troppi, ha aggiunto Maristella, che si è scagliata con coraggio contro il vero, grande problema della scuola italiana: l’adorazione del bidello d’oro. 
“Abbiamo più bidelli che carabinieri” ha fatto notare il Ministro “per cui a partire dal mese di Aprile i bidelli pattuglieranno le strade, garantendo l’ordine pubblico, 
pronti a lanciare il cancellino contro eventuali malviventi”.
Insomma, il Governo segue con cura e interesse la scuola pubblica, Berlusconi ha dimostrato abbondantemente con il suo comportamento e la sua politica di volerla ampliare e potenziare, se non tutta, vista la crisi, almeno quella parte che reputa particolarmente importante: 
la ricreazione.




 AIAZZONE

Dopo i mobili componibili svedesi, è il momento dei mobili invisibili biellesi: 
13.000 nostri connazionali, tra cui molte giovani coppie, hanno versato un congruo anticipo e rischiano di pagare per anni le rate di mobili che non riceveranno mai, a causa del fallimento Aiazzone.
Due cuori e una caparra è, ahinoi il caso di dirlo. 
Insomma, gli antichi castelli inglesi sono tradizionalmente abitati dagli spettri di dame 
e cavalieri,mentre alcune migliaia di case italiane saranno infestate dai fantasmi di comò, librerie e camere da letto. Orrore. Dopo la famosa cucina della casa di Montecarlo, è la seconda volta in pochi mesi che l’arredamento diventa protagonista della cronaca: speriamo di non leggere in futuro che un comodino ha svaligiato una banca o che un trumeau è entrato nel gruppo misto. 
Attualmente, tutti e duecento i punti vendita del noto mobilificio sono chiusi per inventario: 
speriamo non significhi che i responsabili stanno cercando d’inventarsi qualcosa per sfuggire 
alla giustizia, pratica che in Italia riscuote sempre un certo  successo.
PanMedia, la società che ha rilevato il brand Aiazzone (c’è del marchio in Danimarca…), garantisce di non avere alcun intento truffaldino e dinon nascondere scheletri nell’armadio. 
Ne siamo assolutamente convinti. Soprattutto perché l’armadio non c’è.

 PRESTIGIACOMO E ROMANI

Mentre tutta Europa si pone interrogativi inquietanti sul nucleare, dopo la spaventosa catastrofe giapponese, i nostri Ministri competenti ci chiedono di avere fiducia nei nuovi impianti, definiti di quarta generazione: in caso d’esplosione, infatti, le prime tre generazioni avranno le branchie, ma la quarta sembrerà quasi composta da esseri umani.
Il responsabile dello Sviluppo Economico Romani, commentando le perplessità dell’opinione pubblica, ha detto: “Inimmaginabile tornare indietro” una frase accettabile solo da parte di Sigourney Weaver mentre fugge inseguita da Alien.
Come dire: ormai abbiamo preso degli impegni precisi, ci sono dei trattati internazionali, abbiamo acceso un mutuo, beccatevi un po’ di pioggia radioattiva e non rompete i coglioni.
Del resto, dopo Scajola, questo passava il convento e questo ci siamo presi .
Il Ministro dell’Ambiente Prestigiacomo, invece, ha dichiarato: “Abbiamo scelto il nucleare ma faremo attenzione, non siamo degli incoscienti. 
Gli impianti sono nuovi nuovi, entreremo con le pattine”. 
Insomma, siamo in una botte di ferro. La stessa cosa, in fin dei conti, che dissero ad Attilio Regolo pochi istanti prima di farlo ruzzolare giù per la discesa.


LEGA NORD

 La Lega non ha partecipato ai festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità Nazionale. 
Questo per un motivo molto semplice: Bossi, Borghezio, Maroni e Calderoli non sono Italiani. 
Ogni tanto, una buona notizia. 
Il 17 marzo nell’aula di Montecitorio, infatti, erano soltanto in cinque, non hanno cantato l’inno di Mameli e non hanno salutato la bandiera: l’unico simbolo della Repubblica italiana che sembrano tollerare è lo stipendio da parlamentare.
Un sacrificio commovente, a pensarci bene, anche se un po’ diverso 
da quello dei martiri risorgimentali. 
C’è da dire che l’assenza di decine di rappresentanti del Carroccio durante le celebrazioni, ha sortito un effetto davvero sorprendente: sembravamo un Paese normale. 
Sarà bene non abituarci alla cosa, però. Del resto, questi signori bisogna capirli: si sentono profondamente Padani, la loro bandiera è verde con una specie di foglia di marijuana al centro e il loro inno è l’immortale coro del Nabucco Va, pensiero. 
A sentirli parlare e a guardare come si comportano, l’impressione è che, da quei cervelli, il pensiero se ne sia andato già da parecchio tempo. 

Tratti da Il Misfatto  Inserto di satira e maldicenze
de Il Fatto Quotidiano  http://www.ilmisfatto.it/


Disegni di Portos

e

Testi satirici di Marco Presta.

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Altre vignette della settimana di Portos:
Ultima Ora  


Ultma ora
Scajola chiede un posto a Berlusconi se no fa' un bordello nel PdL (DIMORA OLGETTINA)
Etichette: berlusconi, PDL, Scajola

Ultma ora - Ruby, Berlusconi: sono una Caritas.
Etichette: Berlusconi: mi difenderò in aula e in tv, Ruby, sono una Caritas


 I RealitiSCIO***********************************

Meglio farsi prendere dall'emotività che dalla radioattività.

- L'opzione nucleare vacilla
- E' stop alla fabbrica del fungo

Gli Italian Galery*******************************



CHICCHITTO
Etichette: centrali nucleari, Chicco Testa, Cicchitto, Fukushima, Sisma Giappone


Ministero buffo

by PORTOS Comic strip

giovedì 17 marzo 2011

17 marzo 2011: Buon 150enario dell'Unità d'Italia a tutti!

AUGURI ITALIA!!
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjD184R55KoVCJZlDsDkytAqNAev2IDnEw2WXDI5dOLW3us8_XUvbGz8RZ4UGT8Jdvb962TDbqPpDUWxIszovsB1fhsj5bGcrohVIoBhQ-p_omuULtbS7FBwkU1nPgnjDC2jNeS9E4crg3h/s1600/16004+Italia+KS400.jpg

150, LA GALLINA CANTA

L'Italia, o ciò che rimane di essa festeggia i suoi 150 anni.
Speriamo che si mantenga sempre in forma, perchè dopo i tagli al sistema sanitario non troverebbe un ospedale per ricoverarsi.
( Tanto per dirne uno, l'Ospedale di Velletri - oltre 50.000 abitanti - chiuso dalla Regione Lazio )Roberto Mangosi www.enteroclisma.com


Buon 150enario dell'Unità d'Italia a tutti Paride Puglia

 


Seduti a tavola da sx a dx, i 4 Re d'Italia (Vittorio Emanuele II, Umberto I, Vittorio Emanuele III, Umberto II) e gli undici sucessivi Presidenti della Repubblica ( Enrico De Nicola, Luigi Einaudi, Giovanni Gronchi, Antonio Segni, Giuseppe Saragat, Giovanni Leone, Alessandro Pertini, Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano)
Giannelli http://www.corriere.it/




A-TOMICA
17 Marzo 2011 -  Si festeggiano i 150anni dell'unità d'Italia. Crescono le preoccupazioni per il disastro nucleare in Giappone.
Pubblicato da uber
Etichette: energia nucleare, italia, lega, SECESSIONE

Pietro Vanessi - Una Vignetta di PV 
photo
Moise
VADELFIO



Roberto Mangosi www.enteroclisma.com


Roberto Mangosi www.enteroclisma.com

GRIECO http://www.coriandoli.it/

fabiomagnasciutti
150 anni di un'Italia unitariamente inaccessibile!
Lele Corvi -Tullio Boi


Niente da festeggiare
Tullio Boi http://www.brulliotoi.it/
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGC1-bLTGWXCVPnRMNanRf9wXDITkXdl1xkoM8cvUxPU5gmouu6ZYqFrddsBnVluFTtnXPa-XHfXeadLyPa4aDwDmzPManK9z3QXv139rRZOCPOkul551NjWAcZUp2yiQtx-6BBdduE0o/s1600/Unit%25C3%25A0+d%2527+Italia+copia.jpg
GIOVEDI' 17 MARZO 2011

Oggi sull' ASINO sventolerà solo questa coccarda


AUGURI ITALIA!!





PS: a Velletri domenica 20 marzo ore 11:00

150, ma non li di... MOSTRA

di Roberto Mangosi www.enteroclisma.com

lunedì 21 febbraio 2011

22 febbraio 2011- la premiazione concorso F.A.S.I. per il 150° anniversario d'Italia


FRATELLI D' ITALIA
150° anniversario dell'Unità d'Italia
celebrato per immagini

INAUGURAZIONE DELLA MANIFESTAZIONE
Premiazione dei vincitori del concorso
satira, grafica , illustrazione

INVITO
martedì 22 febbraio 2011 - ore 11,00
Camera dei Deputati
Palazzo Marini - Sala delle Colonne - Via Poli, 19- Roma

R.S.V.P


Domani 22 febbraio
alla Camera dei Deputati LA FESTA...  Agim Sulaj mi ha mandato l'invito, peccato non poter partecipare
le mie congratulazioni a lui ed a tutti gli altri vincitori.
 Sotto l'opera di Agim e il link dove potrete ammirare tutte le opere vincitrici


l'opera di AGIM SULAJ, ALBANIA
qui potete trovare tutte le altre opere

venerdì 11 febbraio 2011

17 marzo festa del 150° anniversario dell'Italia. E' polemica.


OTTIMISMO SFRENATO

Come spesso accade in Italia ci si divide su tutto. Lega e Confindustria  non intendono considerare giornata festiva il 17 marzo 2011 data della commemorazione del 150° dell'unità d'Italia.


Pubblicato da uber
Etichette: disoccupazione, italia, LAVORO
10 febbraio 2011, ore 17


Unità d’Italia: festeggiarla o no?
 

Di Ferdinando Camon
 

Siamo al caos: non sappiamo se il 150° anniversario dell’Unità d’Italia sarà festeggiato, se aziende e scuole resteranno chiuse, o solo le aziende, se le autorità istituzionali si troveranno tutte a Roma, o se quelle della Lega attueranno un boicottaggio, come per conto suo ha già annunciato il presidente della Provincia autonoma di Bolzano. È in ballo lo Stato, la coscienza di un suo ruolo, un suo passato, un suo futuro, una sua necessità, per tutti. Il nostro problema non è che “siamo uno Stato”, come pensa la Lega con i suoi capi, in primis Bossi e Calderoli, ma che “siamo uno Stato recente, immaturo e incompleto”. In Europa abbiamo a che fare con Stati più antichi, più solidi, più efficienti. E perdiamo il confronto. La soluzione di questo handicap non è sfasciare lo Stato, e tornare a tanti staterelli ininfluenti e trascurabili. La soluzione è fare uno Stato più completo, più definitivo, più unitario. Uno Stato che conti. Dunque, celebrare sì o no il 150° anniversario della nostra unità? Certamente sì. È giusto, ne abbiamo bisogno, ci fa più popolo. Perché siamo popolo se abbiamo uno Stato.
E come celebrare questa ricorrenza? Fermando il lavoro o lavorando? Ragioniamo. Lavorare significa andare in fabbrica per gli operai e a scuola per gli studenti. Non c’è dubbio che se gli studenti vanno a scuola, e a fine mattinata, nell’ultima ora, vengono portati ad ascoltare in aula magna il discorso esplicativo di un professore di Storia sul significato dell’evento, capiscono l’evento molto meglio che standosene a casa. La coscienza dello studente si forma a scuola, non a casa. Meglio ancora sarebbe se quel discorso venisse dal ministro della Pubblica Istruzione, e gli studenti di tutt’Italia lo ascoltassero contemporaneamente, ogni classe nella propria aula, via radio. Questo avrebbe, anche tecnicamente, un effetto unificante nazionale. Non so se l’attuale ministro sia in grado di scriversi un discorso all’altezza. Ma può sempre farselo scrivere. Il vero problema è che in questo momento nella maggioranza governante c’è un partito che non è né favorevole né neutrale, ma fortemente contrario, non solo verso la celebrazione dell’Unità nazionale, ma verso il concetto stesso. Se il concetto vien ribadito dal parlamento nazionale, con l’invito ai rappresentanti delle istituzioni di presenziare a Roma, ci sono alti esponenti di questo partito che rifiutano e restano a casa. Si comportano da perfetti stranieri. Esattamente come il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, che non vuole avere rapporti con l’Italia, se non quando può lucrare sontuose elargizioni di denaro pubblico. Allora corre, vota e intasca. Se no, no. L’Italia è un piatto dove mangia e sul quale sputa in eurovisione. Uno Stato funzionante dovrebbe o non farlo mangiare o non farlo sputare. E così i presidenti leghisti: ricoprire alte funzioni statali vuol dire far parte dello Stato e fare ciò che lo Stato chiede, se non vuoi celebrare lo Stato rinunci a quella carica e a quello stipendio. Certo, nelle aziende facendo una festa in più si salta una giornata di produzione, e la Marcegaglia calcola per le imprese una perdita di 4 miliardi di euro. Ma non è una festa celebrata ogni anno per 150 anni, è la prima in 150 anni. Nel corso dell’anno ci sono tante feste meno rilevanti, si può eliminare qualcuna di quelle. Ma la verità è che chi non vuole il 150° anniversario dell’unità d’Italia, in realtà non vuole l’unità d’Italia, e infatti con queste resistenze a festeggiarla la stanno sabotando: arriva il 150° anniversario dell’unificazione, e l’Italia, invece di farsi più unita, si fa più spaccata, al suo interno e anche di fronte al mondo. Tutto fa pensare che la festa si farà, quel giorno. Ma è una festa già rovinata fin da adesso.

(fercamon@alice.it)

...poichè la presidente di Confindustria, cui il padre Steno è indagato per traffico illecito di rifiuti tossici, non ha capito , o peggio, fa finta di non capire che non è che lavorando più ore si produce di più, ma lavorando meglio e più organizzati si rende meglio ed è necessario proprio per questo investire di più. Proprio per questo bisognerebbe chiedere alla Marcegaglia come mai in Germania che hanno più feste comendate i dipendenti guadagnano il doppio?...viva il 17 marzo!
Paride Puglia

SERGIO STAINO 


http://www.lelecorvi.com/

born on seventeenth of march
Festeggiare l’Unità d’Italia è certamente una bella idea, ma sarebbe un vero peccato mandare in fumo, per questo, l’immagine che diamo al mondo di paese serio, onesto e laborioso. Ma come – direbbero i più – se ne ricordano dopo centocinquanta anni ?! Magari è soltanto una scusa per racimolare un’altra giornata di non lavoro ! Eh già – si mormorerebbe in giro – si inizia così e poi si finisce con i festini a luci rosse, la droga, gli scandali e la corruzione. Pensassero piuttosto a lavorare ! Franco Stivali