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mercoledì 24 maggio 2017

The Manchester Arena attack

Manchester Arena 23/05/2017 ore 22.34: La follia del terrorismo semina morte ad un concerto di teenager a Manchester, dove un kamikaze si è fatto esplodere al concerto di Ariana Grande, idolo delle teenager, in una arena affollatissima di giovanissimi e di genitori: almeno 22 morti, almeno 120 i feriti e 12 dispersi. Ci sono anche bambini tra le vittime, la più piccola aveva otto anni. Ci sono poi almeno 12 piccoli gravemente feriti, tutti sotto i 16 anni. L'Isis rivendica l'attentato affermando, tramite l'agenzia Amaq, che uno dei suoi membri ha compiuto l'attacco.
Who is smaller...?
Adams


Morten Morland on the Manchester Arena attack
pic.twitter.com/xpPxdlMnJE



Steve Bell on the Manchester Arena attack
The Guardian



Peter Brookes‏
 My cartoon Wednesday @TheTimes on Monday night's atrocity #ManchesterBombing pic.twitter.com/J22P0qjuiX


Perazzolli



Murderers at concert...    Ramses Morales Izquierdo
Murderers at concert...
24 May 2017


The last note    Marco De Angelis
...
23 May 2017









Manchester Miguel Villalba Sánchez (Elchicotriste)
...

23 May 2017



Mourning in Manchester.
 Today's cartoon. http://www.omaha.com/opinion/jeff-koterba-may-cartoon-mourning-in-manchester/article_d96a256e-3ffa-11e7-990c-83d8cb55e5d5.html
Jeffrey Koterba




Plantu




Natangelo



Mauro Biani


venerdì 15 luglio 2016

Nizza

Il post è stato modificato il 16 /07/2016

Nice

Plantu


FRANCIA SOTTO ATTACCO
Camion sulla folla Nizza
Spari all'impazzata, 84 morti
Europa.
Sul lungomare, alle 22.45 erano in corso festeggiamenti per la festa del 14 luglio, la presa della Bastiglia (considerata l’inizio della rivoluzione francese, 1789).
Testimoni riferiscono che gli spari contro la folla sono partiti da un camion che correva all'impazzata'. Ucciso l'autista, un complice sarebbe in fuga.
Site*, sostenitori Isis celebrano il massacro



73 morti a soli 260 km. e non è ancora finita e il dolore è talmente forte che sembra quasi di sentire le urla e gli spari e l'odore del sangue e della polvere da sparo...
Augusto Rasori



LA CATTIVA INFORMAZIONE PROVOCA DANNI
no comment
Gianfranco Uber


tu che guidi un camion
sai un sacco di cose
sai mettere la seconda la terza eccetera
non è una cosa banale
c'è molto prima di questo
sei un essere sapiente
se volevi unirti al tuo dio, ecco: non esiste
non esiste
il tuo il mio
sei una massa di cellule inerti, ora
non puoi scoparti nessuna vergine
sei concime
hai solo interrotto vite
baci
speranze
altro
e mi sorprendo a pregare perché tu lo comprenda
ma non puoi
tu non esisti
non esisti più
fabio magnasciutti

fleurs
Magnasciutti 


Nizza
CeciGian

Attentat Nice
Bado


C’è un’inevitabile prossimità d’affetti: i familiari, gli amici più stretti. Ma oltre non so mettere confini. Si parla dei morti ancora senza nome, a Nizza, e un giornalista ha appena detto in tv: non si sa se ci sono italiani, ancora non si sa se e quando potremo tirare un sospiro di sollievo. Ci ho provato a pensare al signor Rossi sotto le ruote di quel camion: è orribile. Ma – lo confesso – provo lo stesso strazio per Monsieur Dupont, Herr Muller o Mr Smith. Le vittime - credo e sento - non hanno passaporto.
Paolo Pernigotti


#PrayForNice
Romaniello






Senza parole ...
Gio
www.caricaturegio.altervista.it




à mes collègues dessinateurs, à Plantu, à Louison, on est pas OBLIGÉS de faire un dessin quand il y a eu un attentatPhil Umbdenstock


Ancora una volta a testimoniare la barbarie ...
Tiziano Riverso




Après les crayons, les tours Eiffel, les drapeaux tricolores, les Manneken-Pis, les Tintin, on dessine quoi des camions, des palmiers, des feux d'artifice ? On ne dessine rien. On ferme sa gueule.Pierre Ballouhey


Allons enfants de la patrie...
Fulvio Fontana


15 luglio 2016 - All'indomani dell'attentato di Nizza, Hollende pronuncia un discorso in cui richiama i Francesi all'unità.
© Milko Dalla Battista


Steve Breen


La paura non deve sopraffare l'intelligenza, la razionalità, diceva l'ambasciatrice francese Catherine Colonna poche ore prima dell'attentato di Nizza. Nel cortile di palazzo Farnese storica sede dell'ambasciata francese, la banda dei carabinieri suonava l'Inno di Mameli e la Marsigliese per la festa della Bastiglia. Fuori i controlli di sicurezza francesi con la polizia e i militari italiani schierati a protezione dell'ingresso. Che la Francia sia nel mirino è un'ossessione quotidiana, fuori e dentro il Paese. Chi sono gli attentatori di Nizza? Lupi solitari, esponenti di un terrorismo che si è radicalizzato in solitario sul web, oppure membri addestrati di cellule jihadiste legate all'Isis come quelli che hanno già colpito a Parigi con la strage del Bataclan? [...]



*= Site, il sito di monitoraggio delle attività jihadiste sul web.

lunedì 4 luglio 2016

Attentati : ieri Istambul, poi Dacca, subito dopo Bagdad e domani?

-TERRORISMO E INVOLUCIÓN
El Universal 2/7/16
Boligan




Istanbul est pas moi?


Evidentemente no. La tour Eiffel e la mole Antonelli non si tingono di rosso con la falce di luna e la stella bianca.  Nessuna marcia dei capi di Stato, no bandiere, concerti, stadi, vip, testate, simboli, simbologie e simbolismi a mezz’asta… No perché, a parte provare pena un po’ più ficcante per quei morti deflagrati e i feriti ustionati (a differenza di quella che proviamo per la quotidianità nelle terre teatri di guerra/terrorismo), quel  fatto rientra negliordinari fatti terroristici che non ci coinvolgono come ci hanno coinvolto (i media) con Parigi e Bruxelles…
Ciascuno di noi che desiderasse veramente capire il perché di questa politica del terrore dovrebbe prima di tutto saper rispondere alla domanda: perché io non sono (anche) Istanbul?
Ben Istanbul olduğum…
30 giugno 2016


Istanbul Ataturk airport attack: 41 dead and more than 230 hurt
#IstanbulAttack #AtaturkAirport

http://www.indiatimes.com/news/world/istanbulblast-fails-to-unite-the-world-like-paris-and-brussels-terror-attacks-but-why-257555.html

http://www.demorgen.be/buitenland/we-huilden-om-parijs-we-huilden-om-brussel-waar-zijn-de-tranen-voor-istanboel-b90fa02c/

De Morgen

Luc Descheemaeker



Terror Roulette    Tjeerd Royaards
Another attack in Turkey. What are the odds?
29 Jun 2016



ISIS terror in Baghdad
BY EMAD HAJJAJ, JORDAN  -  7/4/2016 12:00:00 AM


#dhaka #terror attack #terrorisnoreligion
IRAQ violence: IS bombing kills 125 Ramadan shoppers in Baghdad
http://www.bbc.com/news/world-middle-east-36696568
http://www.demorgen.be/buitenland/minister-gijzeling-was-niet-het-werk-van-is-bd42fde6/
Descheemaeker Luc



Dacca
CeciGian




ISIS smiling in Dhaka    Paolo Lombardi
.
03 Jul 2016









La vera rivoluzione è la pace
Perchè non accendiamo la luce?

Gio / MariaGrazia Quaranta


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Nota:

Il sopravvissuto
MASSIMO GRAMELLINI
Gianni Boschetti è l’uomo di cui tutti parlano e che nessuno invidia. Il vedovo di Claudia D’Antona, una delle nove vittime di Dacca. Colui che si è nascosto dietro un cespuglio mentre i terroristi rastrellavano gli italiani e la moglie gridava il suo nome. Sei ore è rimasto in quel cespuglio e forse non ci uscirà più, benché adesso transiti da una tv all’altra per tenere a bada il senso di colpa. Se fosse venuto allo scoperto, isolato e disarmato com’era, sarebbe morto anche lui. Ma sarebbe morto con lei.

Nelle chiacchiere ci si divide in due partiti. Quello di chi sostiene le supreme ragioni dell’istinto di sopravvivenza. E quello di chi fa prevalere l’impulso di correre dalla persona amata, pur sapendo che rispondere alla sua invocazione d’aiuto significava andare incontro a un destino segnato. Segnato, ma comune. Nell’uomo che assiste alla carneficina rintanato dietro un cespuglio qualcuno ha visto l’emblema dell’occidentale moderno. Ma è ingeneroso mettere a confronto il suo attaccamento alla vita con il sublime disinteresse manifestato dal giovane islamico a cui i terroristi avevano intimato di andarsene e che invece è voluto restare, e morire, accanto alla ragazza che amava. A parole è facilissimo uscire da quel cespuglio. Nella realtà nessuno ha i titoli per ergersi a giudice del sopravvissuto Gianni Boschetti perché nessuno si conosce talmente bene da sapere come si sarebbe comportato al suo posto, se avesse avuto la disgrazia di trovarcisi

martedì 25 agosto 2015

ISIS in Palmyra

Palmyra
Bochicchio



I jihadisti dello Stato Islamico (Is) hanno decapitato l'archeologo siriano Khaled Asaad, capo delle antichità della storica città di Palmira, e ne hanno appeso il corpo a una colonna della piazza principale del sito patrimonio dell'umanità. Lo denuncia il responsabile del dipartimento della Antichità del regime siriano, Maamoun Abdulkarim, spiegando l'archeologo di 82 anni aveva lavorato negli ultimi 50 come responsabile del sito di Palmira.
Il sito archeologico, che si trova nella Siria centrale, è stato conquistato dall'Is il 21 maggio dopo il ritiro dell'esercito di Bashar al-Assad, ma non si conosce la reale entità dei danni provocati dai miliziani alle rovine.

In tutte le città italiane nei musei e nelle istituzioni culturali sono state esposte bandiere a lutto, per onorare Khaled Al Assaad ed esprimere il rifiuto e l'esecrazione della ferocia assassina dell'Isis






IS in Palmyra
BY RIBER HANSSON, SYDSVENSKAN  -  7/9/2015


IS Destruction    Paolo Lombardi
Islamic State and world heritage.
11 Jun 2015



Danger on Palmyra    Alfredo Martirena
Danger on Palmyra
17 May 2015


ISIS IN PALMYRA
BY MARIAN KEMENSKY, SLOVAKIA  -  5/21/2015 1

*

domenica 26 luglio 2015

La Turchia bombarda Isis e Pkk


Strabismo
Erdogan rompe gli indugi e decide di collaborare con la coalizione anti ISIS bombardando le posizioni dello Stato Islamico ma qualche bombetta gli scappa anche verso le postazioni curde del PKK impegnate nelle stessa difesa contro le forze del Califfato. 
(CARTOONMOVEMENT)
UBER


Moyen-Orient. La Turquie entre en guerre contre l'Etat islamique en Syrie
Bleibel


Cresce di ora in ora la tensione in Turchia. Mentre Ankara intensifica i bombardamenti contro le basi dell’Isil e del PKK, due soldati sono stati uccisi e altri quattro sono rimasti feriti nell’esplosione di un’autobomba che aveva come obiettivo un convoglio militare nella provincia a maggioranza curda di Diyarbakir, nel Sud-Est del paese.

Intanto dagli Stati Uniti è arrivata la condanna agli attacchi terroristici dei separatisti curdi. Su Twitter il vice inviato speciale della Casa Bianca per la coalizione anti-Isil, Brett McGurk ha fatto sapere che la Turchia ha il pieno diritto all’autodifesa, augurandosi tuttavia che entrambe le parti continuino il processo verso la pace.

Una pace che al momento vacilla. La tregua del 2013 tra Ankara e PKK sembra di fatto saltata. Il Presidente Recep Tayyip Erdogan dopo un vertice a Istanbul con il Premier Ahmet Davutoglu e il comandante dell’esercito ha fatto sapere che la battaglia continuerà, le operazioni anti-terrorismo e i raid non si fermeranno.(fonte)


ERDOGAN VERSUS ISIS    Marian Kamensky
ERDOGAN VERSUS ISIS
25 Jul 2015



Obama,Erdogan, IS
BY RAINER HACHFELD, NEUES DEUTSCHLAND, GERMANY  -  7/24/2015


Dilem



Turkish TOP GUN    Paolo Lombardi
Turkey attacks PKK and ISIS
25 Jul 2015


dal Web



Oktober 14 2014
Die Türkei bombardiert PKK-Stellungen
Kostas Koufogiorgos

sabato 25 luglio 2015

#Suruc, la denuncia di Latuff


Cartoon of the Day: ISIS Attack on Socialist Pro-Kurd Activists. Surprise? Via @BirGun_Gazetesi
Carlos Latuff - 20 luglio 2015


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#Suruc: la strage

drSRDR


L’esplosione avvenuta davanti al centro culturale Amara a Suruc, nel sudest della Turchia e vicino al confine con la Siria, sarebbe stata provocata da una kamikaze 18enne dello Stato islamico (ex Isil o Isis). È la speculazione che riporta il quotidiano turco Hurriyet. L’attacco ha preso di mira diversi giovani che si erano radunati al centro culturale per partire per Kobane. Secondo il giornale si tratta di almeno 300 membri della Federazione delle associazioni dei giovani socialisti (Sgdf), che dovevano partire con una spedizione estiva per contribuire alla ricostruzione di Kobane, che si trova proprio oltre al confine rispetto a Suruc in territorio siriano.(fonte)






L'attentato, che ha provocato almeno 30 morti e quasi un centinaio di feriti - alcuni dei quali in gravi condizioni - ha avuto luogo mentre era in corso una riunione della Federazione delle associazioni dei giovani socialisti, convocata per organizzare l'arrivo di aiuti nella città di Kobane, il centro a maggioranza curda in territorio siriano che nell'autunno 2014 aveva subito un'offensiva dallo Stato islamico, poi respinta.

Tra settembre e ottobre 2014 circa 200.000 rifugiati curdi erano fuggiti da Kobane ed erano arrivati a Suruç. Molti di loro continuano a essere accolti in città e nei dintorni.

eye opener
BY JOEP BERTRAMS, THE NETHERLANDS  -  7/24/2015



Possibilità
Giovanni De Mauro
Volevano costruire una biblioteca, piantare degli alberi, attrezzare un campo giochi. Il più giovane del gruppo si chiamava Okan Pirinç, aveva diciassette anni e veniva da Antakya. I trentadue ragazzi uccisi il 20 luglio a Suruç, in Turchia, militavano nella Federazione delle associazioni dei giovani socialisti. Quando la bomba è esplosa si trovavano nel giardino del centro culturale Amara. Arrivavano da tutto il paese e stavano per andare a Kobane, dall’altra parte del confine, in territorio siriano, per dare una mano nella ricostruzione della città.

Okan Pirinç, Uğur Özkan, Kasım Deprem, Hatice Ezgi Saadet, Cemil Yıldız, Çağdaş Aydın, Nazlı Akyürek, Ferdane Ece Dinç, Mücahit Erol, Murat Yurtgül, Emrullah Akhamur, İsmet Şeker, Nartan Kılıç, Ferdane Kılıç, Serhat Devrim, Met Ali Barutçu, Erdal Bozkurt, Süleyman Aksu, Koray Çapoğlu, Cebrail Günebakan, Veysel Özdemir, Nazegül Boyraz, Alper Sapan, Alican Vural, Osman Çiçek, Dilek Bozkurt, Büşra Mete, Yunus Emre Şen, Ayda Ezgi Şalcı, Polen Ünlü, Duygu Tuna, Nurcan Kaçmaz: sono i nomi delle vittime identificate finora.

Erano ragazze e ragazzi che credevano nella possibilità di cambiare il mondo attraverso l’impegno politico. È per questo che li hanno uccisi.





Pourquoi un attentat en Turquie?
© Jiho (France)





Marilena Nardi ottobre 2014


Non dimentichiamo È l’unico modo per resistere all’Isis
di Joumana Haddad
L’attentato di Suruc è un vero dramma: per tutti quei morti e feriti e per via del fatto che una diciottenne fosse talmen te robotizzata da farsi esplodere uccidendo con se stessa decine d’innocenti, credendo così di compiacere il suo Dio. E quella ragazza non è un’eccezione di questi tempi, ma una «specie» in fase di moltiplicazione… La tragedia più devastante, dal mio punto di vista, sapete che cos’è? Che stiamo perdendo la facoltà di restare stupiti, scandalizzati, mortificati dalle barbarie che vediamo e leggiamo quasi quotidianamente. Stiamo diventando, un’atrocità dopo l’altra, più «spettatori», e meno coinvolti. Questo è, penso, il crimine più grande dello Stato Islamico, e in questo senso forse la sua più grande
«vittoria»: privarci della nostra facoltà di compatire e di sentirci offesi; dell’incapacità di sopportare che degli uomini siano decapitati, delle donne lapidate, dei giovani fatti a pezzi di fronte ai nostri occhi. Mi ricordo benissimo il giorno in cui, da bambina, durante la guerra civile libanese, ho camminato senza accorgermene su un cadavere mentre andavo a scuola. Fino ad oggi non posso dimenticare quella bocca spalancata a metà grido, quegli occhi vuoti che mi guardavano con dolore e vergogna. E a dire la verità, non vorrei dimenticare: non vorrei mai vivere in un mondo dove sia «normale» camminare sui cadaveri per andare a scuola in Libano, dove sia normale sentire che di persone bruciate vive in Siria e venire a sapere che una diciottenne si è fatta saltare
in aria in Turchia... Non vorrei vivere in un mondo dove noi esseri viventi saremo più morti dei morti perché avremo perso l’unica cosa che ci rende degni di vita: la nostra umanità.

Terrorism    Shahrokh Heidari
Terrorism not only reminds us of the fragility of human life, but also the fragility of our humanity.
26 Sep 2013

venerdì 31 ottobre 2014

L'humour di Ugo Sajini (II)





ISIS - Senza Parole

 - Che fai?
- Mi Cacci?

- Stai Sereno!





 La cornamusa


 La fisarmonica.
Premio 100°Aniversario de Aníbal Troilo: Hugo Sajini. Italia 


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