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martedì 26 dicembre 2023

Intervista esclusiva a Michel Kichka.

BY PAGINA 21


 Intervista esclusiva a Michel Kichka. «L’Israele in cui siamo emigrati era un Paese che apparteneva all’Internazionale Socialista»

La mancanza di riconoscimento reciproco tra israeliani e palestinesi, l’incapacità dei leader di raggiungere un accordo e accettare una soluzione di compromesso, l’aumento della violenza terroristica palestinese e la pesante repressione israeliana hanno contribuito a radicalizzare le posizioni di entrambe le parti.

17 DICEMBRE 2023


Provieni da una famiglia di ebrei ashkenaziti (anche se non ti piace questo tipo di classificazione, ti consideri ebreo, punto e basta) che sono fuggiti dalla Polonia per rifugiarsi in Belgio prima della Prima guerra mondiale. Durante la Seconda guerra mondiale, la famiglia di tua madre sfuggì ai nazisti rifugiandosi in Svizzera. La famiglia di tuo padre fu deportata ad Auschwitz-Buchenwald nel 1942 e tuo padre fu l’unico sopravvissuto. Quando tornò in Belgio, riuscì a mettere su famiglia, quattro figli, tu sei il secondo. Nel tuo libro, La seconda generazionequello che non ho detto a mio padre (Rizzoli Lizard, 2016), parli di quanto i traumi, i fantasmi e le parole non dette di tuo padre abbiano lasciato un’impronta profonda nella tua infanzia.

Questa memoria tragica e a lungo repressa di tuo padre è ancora presente in te (sindrome della seconda generazione)? Come ha plasmato la tua personalità e le tue idee?
«La mia consapevolezza di appartenere alla “seconda generazione” si è sviluppata solo a 35 anni. Non sono sicuro di poter definirla sindrome. Quello che è certo è che la ferita aperta nella nostra storia familiare mi ha portato a intraprendere un lungo processo di introspezione, culminato nella creazione del mio primo romanzo grafico all’età di 55 anni. Alcuni dicono che ho fatto dell’autoterapia. È possibile. La scrittura e il disegno mi hanno permesso di andare oltre il dolore e di superarlo».

All’età di 19 anni hai deciso di lasciare il Belgio e di crearti una vita in Israele. Appassionato di disegno come tuo padre, sei diventato insegnante all’Accademia di Belle Arti di Gerusalemme (Bezavel) e uno dei più importanti vignettisti della stampa israeliana, con una reputazione mondiale. Pur avendo frequentato corsi di religione e fatto il Bar Mitzvah, non eri un ebreo praticante e partecipavi al movimento giovanile Young Guard, una forma di scoutismo ebraico socialista. Tuo padre non credeva in Dio – per lui “Se Dio fosse esistito, i campi non sarebbero mai esistiti!” – e tuo padre era un socialista militante e laico. 

venerdì 13 ottobre 2023

7 ottobre attacco di Hamas ad Israele

 

La guerra suicida
Chapatte

Israel attacked at its heart
Chappatte
https://www.chappatte.com/en/images/israel-attacked-its-heart



Sabato mattina, 7 ottobre 2023 decine di razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza verso Israele, mettendo fine a una tregua che era stata sostanzialmente rispettata da maggio.

I lanci, provenienti da diverse località della Striscia di Gaza, sono cominciati prima delle 6.30 e sono proseguiti per quasi quarantacinque minuti. In Israele le sirene di allarme hanno suonato in diverse città.

I miliziani planano sul territorio israeliano, radar sono ingannati

I razzi su Israele, le incursioni via terra e gli attacchi dal cielo con i deltaplani. Hamas, con un video, documenta la strategia particolare utilizzata per evitare i radar israeliani. Decine di miliziani sono planati sul territorio di Israele con deltaplani, spinti anche da motori. Hanno potuto superare agevolmente muri e barriere, atterrando in zone prive di sorveglianza prima di passare all'azione.

Il rave party del kibbutz Reim è diventato uno dei primi obiettivi per Hamas nell'attacco senza precedenti contro Israele. Spari contro la folla, presa di ostaggi, strade bloccate da uomini armati, imboscate ad auto in fuga. Secondo il gruppo di volontari Zaka, sono stati recuperati almeno 260 corpi senza vita.

Secondo il Ministero della Sanità, oltre 1.300 israeliani e cittadini stranieri sono stati assassinati venerdì notte e più di 3.484 sono rimasti feriti circa 130 gli ostaggi.

Hamas ha impiegato 2 anni per elaborare il piano top secret dell'attacco. Lo ha svelato un alto dirigente dell'organizzazione militare palestinese, Ali Baraka, in un'intervista rilasciata l'8 ottobre scorso a Russia Today Tv e ora rilanciata da diversi media. "L'ora zero dell'attacco è stata tenuta completamente segreta - ha detto Baraka -: la conoscevano solo un gruppo ristretto di leader di Hamas. Il numero delle persone che sapevano dell'attacco e della sua tempistica poteva essere contato con le dita di una mano".

Per questo, ha spiegato ancora Baraka, negli ultimi anni Hamas "non è andata in guerra, non si è unita alla Jihad Islamica nella sua recente battaglia". "Era tutto parte della strategia per preparare l'attacco - ha continuano - far pensare che Hamas fosse impegnata a governare Gaza, concentrarsi sui suoi 2,5 milioni di abitanti, abbandonando la resistenza".

"Per mantenere l'attacco segreto, le differente fazioni e i nostri alleati non conoscevano l'ora zero - ha detto ancora - ma dopo mezz'ora dal suo inizio, tutte le fazioni di resistenza palestinesi sono state contattate, come i nostri alleati Hezbollah e Iran. Anche i turchi sono stati informati - ha concluso - e un incontro con loro è stato tenuto 3 ore dove, verso le 9. Anche i russi hanno inviato un messaggio e sono stati aggiornati sulla situazione e gli obiettivi della guerra".

A distanza di una settimana più di mille cinquecento morti palestinesi di cui settecento sono bambini, e non è ancora iniziato l'attacco via terra.

Povere popolazioni!!


Tjeerd Royaards 12 October 2023

Cheering for both sides

The one happy person in the war.

https://cartoonmovement.com/cartoon/cheering-both-sides



7 ottobre 2023: sabato nero in Israele

10/08/2023 di Michel Kichka

Questo è senza dubbio il modo in cui questa data fatidica verrà registrata nella storia moderna di Israele. Non atti di terrorismo di Hamas contro la popolazione civile. Un vero e proprio pogrom il cui bilancio e il cui orrore crescono di ora in ora.

L’aveugle menant les aveugles, Bruegel l’Ancien 1568

La cecità di Bibi

09/10/2023 di Michel Kichka

Grazie a Breughel il Vecchio che mi permette di esprimere in modo chiaro e preciso ciò che penso del modo in cui Bibi guida il Paese dal 2009. Lui e il suo governo saranno responsabili nei confronti della società israeliana quando inizierà la guerra, come ha detto Hamas. Sopra.


La scuola dell'odio di Hamas
09/10/2023 di Michel Kichka

Classe dotata!

Ostaggi nelle mani di Hamas
10/10/2023 di Michel Kichka

Non ho nulla da aggiungere al mio disegno che dice tutto in un'immagine e due fumetti!


Il sostegno incondizionato di Biden a Israele
11/10/2023 di Michel Kichka

Ieri, in un discorso storico molto toccante, il presidente Biden ha dichiarato con forza il sostegno incondizionato degli Stati Uniti a Israele. Le sue parole forti hanno toccato l'intera popolazione israeliana, sotto shock e trauma a seguito degli orrori barbarici perpetrati dai terroristi di Hamas nelle città e nei kibbutz nel sud del Paese.


Hezbollah si riscalda nel sud del Libano
12/10/2023 di Michel Kichka

No comment






Iran: "Il mondo islamico si unisca contro Israele"
https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/israele-guerra-hamas-diretta-giorno-6_71216455-202302k.shtml
Franco Portinari Portos



Troglodytes
Hamas Israel war
Paolo Lombardi


Attack on Israel
Paolo Lombardi


Waiting
Paolo Lombardi




se cresciamo?..
@financialreview
 #GuerraIsraelePalestina
David Rowe

da qualche parte in Iran
@FinancialReview



riflessione
@FinancialReview
David Rowe

Il ruolo dell'Iran nell'attacco di Hamas a Israele
rb.gy/velg3 
@FinancialReview

martello e incudine
@FinancialReview
David Rowe








by Plantu




By Kap



Un clamoroso episodio di censura, con la trama di  troppo antisemita , la vignetta che Steve Bell aveva inviato al quotidiano The Guardian . Il disegno censurato si ispira ad una celebre caricatura di Lyndon B. Johnson realizzata nel 1966 da  David Levine  (1926 - 2009) basandosi su alcune suggestive immagini del presidente degli Stati Uniti che, in una conferenza stampa tenutasi il 20 ottobre 1965, Dodici giorni dopo aver subito un intervento chirurgico alla cistifellea, ebbe l'impulso di mostrare la cicatrice ai presenti. E Levine ebbe la brillante idea di ricrearlo nella forma del Vietnam , che poi continuò a ricevere contingenti crescenti di truppe americane.





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Scrive Plantu:

UN DISEGNO PREMONITORIO: questo disegno è esposto da venerdì scorso a Liegi in una mostra Cartooning for Peace. È il fumettista israeliano Michel KICHKA:

'Enjeux Humains', la nuova mostra della Città di Miroir che mette in discussione lo stato dei diritti umani - rtbf. Bel

https://www.rtbf.be/.../enjeux-humains-la-nouvelle...

Le Hamas déterre la hache de guerre
10/07/2023 par Michel Kichka

En attendant d’y voir plus clair je remets en ligne ce dessin de 2021. A situation qui ne change pas, dessin inchangé!

Hamas tira fuori l'ascia di guerra
10/07/2023 di Michel Kichka

Nell'attesa di vedere le cose con più chiarezza, rimetto online questo disegno del 2021. Una situazione che non cambia, disegno invariato!


sabato 5 febbraio 2022

Rafael Nadal vince gli Australian Open, 21º Grande Slam!

 

Rafael Nadal pisa fuerte. Eres tan grande que todos quieren alcanzarte y tan humilde que todos quieren estar contigo. ¡Felicidades una vez más! #tenis #OpenAustralia #collage #collageart

Asier Sanz


La tira de hoy en Deia, Noticias de Gipuzkoa y Noticias de Alava #Nadal #Djokovic #AustralianOpen2022 #Australia #Tenis RafaelNadalFanClub 
Asier Sanz



Rafael Nadal
Pedro Silva





Bravo Nadal!
01/30/2022 par Michel Kichka
https://fr.kichka.com/2022/01/30/bravo-nadal/


Nadal nella leggenda, 21º Grande Slam in carriera 👑🏆

A 35 anni Rafael Nadal sale da solo in testa all’Olimpo del tennis Mondiale, staccando Djokovic e Federer fermi a 20.

Vincitore 13 volte al Roland Garros, 4 volte all’US Open, 2 a Wimbledon ed ora 2 all’Australian Open: bella bacheca quella di casa Nadal.

Un’impresa storica di un campione senza tempo, complimenti Rafa.

giovedì 27 gennaio 2022

Giornata della memoria 2022

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario !
Primo Levi




27 Gennaio 2022 - "Giorno della Memoria"
"il varco" - Un passaggio nella memoria... per non dimenticare mai.
Marco D'Agostino







27 Gennaio, Giorno della memoria: ricordare la Shoah e tutte le vittime del nazismo #shoah #giornodellamemoria #27gennaio #vittimenazismo #nazzismo #procreate #ink #politicalcartoon #disegno
Christian Durando







Alagon per Sputnink

#Segre #presidentedellarepubblica #giornatadellamemoria #17gennaio #sputnink #inchiostroresistente




Per non dimenticare

Gio

www.caricaturegio.altervista.it






GIORNATA DELLA MEMORIA 2022
Gli eredi Savoia chiedono la restituzione dei gioielli allo Stato. 
Confesso che sono indignato. Certo che la contemporaneità della notizia con la giornata della memoria è casuale ma possibile che non siano mai venute in mente a questi signori, oltre ai presunti diritti sulla "roba", le responsabilità sulla grande tragedia della Guerra Mondiale e sulle ignobili Leggi razziali ?
Gianfranco Uber




cerchi

#giornatadellamemoria
Fabio Magnasciutti



..attenti ai nuovi nazifascismi!!
Antonio Gallo


AMNESIE PERICOLOSE
Moise




Almeno oggi.
Su il manifesto
——
#ilmanifesto #satira #vignette #lelecorvi #LeleCorvi #giornatadellamemoria #giornatadellamemoria2022 #ricordare #campidiconcentramento #nazismo #ricorda #memoria #MemoriaStorica #memoriacorta #27gennaio #europa #ue
Lele Corvi



Tiziano Riverso



#Giornatadellamemoria
Memoria.
Oggi su la Repubblica
Mauro Biani



Il 27 gennaio 1945 i soldati dell’Armata Rossa sovietica liberarono il campo di concentramento tedesco di Auschwitz, ad ovest di Cracovia, nel sud della Polonia. Mentre si avvicinavano, le SS iniziarono l’evacuazione. Circa 60 mila prigionieri furono costretti a marciare verso ovest, la maggior parte, per lo più ebrei, verso la città di Wodzislaw nella parte occidentale dell’Alta Slesia. Migliaia di persone furono uccise in fretta nei giorni precedenti, il più possibile.
Durante la marcia della morte le SS spararono a quelli che, stremati, non potevano continuare a camminare. per il gelo e la fame. Morirono in più di 15 mila. Quando entrò, settantasei anni fa, l’esercito sovietico trovò e liberò oltre 7 mila sopravvissuti, malati e moribondi.
Si stima che circa 1,3 milioni di persone siano state deportate ad Auschwitz tra il 1940 e il 1945. Di queste, almeno 1,1 milioni sono state assassinate.
Sono cose che tutti dovrebbero sapere… ma le ho riscritte qui, ora.
Per l’ennesima volta.
Per non dimenticarlo mai.


Pietro Vanessi




Giornata internazionale della memoria dell'Olocausto
26/01/2022 di Michel Kichka

Il mondo di oggi ha imparato le lezioni della storia?







#giornatadellamemoria #giornatadellamemoria2022 #giornodellamemoria #shalechet #menashekadishman #fallenleaves #JudischesMuseum #27gennaio #Shoah #Olocausto #poesia #vignette #satiraneurodeficiente
Mario Airaghi



Giornata della Memoria
#giornatadellamemoria #MemorialDay #memoryday #Shoah #cartooning #cartooningforpeace #thecartoonmovement #courrierinternational #repubblicaxl #giornodellamemoria
Marco De Angelis



Bicio/ Fabrizio Fabbri





Edith Frank-Holländer
e Anne Frank
12 giugno 1929

27 gennaio, Giorno della Memoria

Gianluca Costantini




da "Fino a quando la mia stella brillerà", di Liliana Segre 💔
"Ad Auschwitz superai la selezione per tre volte. Quando ci chiamavano sapevamo che era per decidere se eravamo ancora utili e potevamo andare avanti, o se eravamo vecchi pezzi irrecuperabili. Da buttare. Era un momento terribile. Bastava un cenno ed eri salvo, un altro ti condannava. Dovevamo metterci in fila, nude, passare davanti a due SS e a un medico nazista. Ci aprivano la bocca, ci esaminavano in ogni angolo del corpo per vedere se potevamo ancora lavorare. Chi era troppo stanca o troppo magra, o ferita, veniva eliminata. Bastavano pochi secondi agli aguzzini per capire se era meglio farci morire o farci vivere. Io vedevo le altre, orrendi scheletri impauriti, e sapevo di essere come loro. Gli ufficiali e i medici erano sempre eleganti, impeccabili e tirati a lucido, in pace con la loro coscienza. Era sufficiente un cenno del capo degli aguzzini, che voleva dire “avanti”, ed eri salva. Io pensavo solo a questo quando ero lì, a quel cenno. Ero felice quando arrivava, perché avevo tredici anni, poi quattordici. Volevo vivere. Ricordo la prima selezione. Dopo avermi analizzata il medico notò una cicatrice. «Forse mi manderà a morte per questa…» pensai e mi venne il panico. Lui mi chiese di dove fossi e io con un filo di voce ma, cercando di restare calma, risposi che ero italiana. Trattenevo il respiro. Dopo aver riso, insieme agli altri, del medico italiano che mi aveva fatto quella orrenda cicatrice, il dottore nazista mi fece cenno di andare avanti. Significava che avevo passato la selezione! Ero viva, viva, viva! Ero così felice di poter tornare nel campo che tutto mi sembrava più facile. Poi vidi Janine. Era una ragazza francese, erano mesi che lavoravamo una accanto all’altra nella fabbrica di munizioni. Janine era addetta alla macchina che tagliava l’acciaio. Qualche giorno prima quella maledetta macchina le aveva tranciato le prime falangi di due dita. Lei andò davanti agli aguzzini, nuda, cercando di nascondere la sua mutilazione. Ma quelli le videro subito le dita ferite e presero il suo numero tatuato sul corpo nudo. Voleva dire che la mandavano a morire. Janine non sarebbe tornata nel campo. Janine non era un’estranea per me, la vedevo tutti i giorni, avevamo scambiato qualche frase, ci sorridevamo per salutarci. Eppure non le dissi niente. Non mi voltai quando la portarono via. Non le dissi addio. Avevo paura di uscire dall’invisibilità nella quale mi nascondevo, feci finta di niente e ricominciai a mettere una gamba dietro l’altra e camminare, pur di vivere. Racconto sempre la storia di Janine. È un rimorso che mi porto dentro. Il rimorso di non aver avuto il coraggio di dirle addio. Di farle sentire, in quel momento che Janine stava andando a morire, che la sua vita era importante per me. Che noi non eravamo come gli aguzzini ma ci sentivamo, ancora e nonostante tutto, capaci di amare. Invece non lo feci. Il rimorso non mi diede pace per tanto, tanto tempo. Sapevo che nel momento in cui non avevo avuto il coraggio di dire addio a Janine, avevano vinto loro, i nostri aguzzini, perché ci avevano privati della nostra umanità e della pietà verso un altro essere umano. Era questa la loro vittoria, era questo il loro obiettivo: annientare la nostra umanità.”



le pietre di inciampo appena posizionate nel mio paese




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