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sabato 2 giugno 2018

L'Umorismo e l' Historia: L'importanza della copertina

L'Umorismo e l' Historia
dai materiali della collezione Cresci/Sajini
a gentile concessione di Buduàr


5 - L'importanza della copertina


   copertina Garretto -Pitigrilli  i vegetariani dell'amore.




Cercare un libro coinvolge
l’immagine. Se non sapessi
leggere sarei lo stesso attirato
dai libri.
Per la copertina.
La copertina è la prima cosa che mi
attira, rare volte una copertina che mi
è piaciuta accompagnava un libro che
non mi è piaciuto.
Cercare tra i libri di casa e/o sulle
bancarelle è sempre stato un gioco
visivo, ricercare il disegno che mi
interessa indipendentemente dalle
parole che lo seguono.
Non voglio fare uno studio sul rapporto
vendita libro/copertina accattivante
Non è compito mio e di certo è già
stato fatto. Voglio invece riscoprire
disegni ed autori messi magari in un
cassetto, che non hanno e forse non
avranno mai “mipiacisti su Facebucco”.
Il mio primo ricordo va alle edizioni
Bietti di Woodehouse degli anni trenta,
gentili ed ingenui disegni in copertina,
la critica bidimensionale a un contesto
sociale. Degli stessi anni vi presento il
Garretto che illustra Pitigrilli.
Longanesi come editore ha sempre
percorso tratti di strada con umoristi,
infatti ecco qui 3 copertine di Ronald
Searle e una quarta di copertina di
James Thurber. Lo stesso Longanesi
disegnava e numerose sono le
copertine di libri da lui editi.
Spesso i disegni di queste copertine,
anzi sovracoperte, sono migliori dei
testi.
Un italiano per Rizzoli, l’amico
Dallaglio è un buon disegno per un
libro non memorabile. Con gli anni 70
il sopravvento sugli umoristi lo hanno
i grafici e gli illustratori, un Munari
e poi il dominatore degli anni 80/90
John Alcorn.
Chiudo questa passeggiata con un libro
trasformato in oggetto (e lo conservo
solo per questo): l’applicazione di un
ologramma…non citare gli autori dei
disegni era pratica comune, lasciare la
firma un particolare privilegio ed è un
peccato non sapere l’autore, perché lo
smack della Sirena di Giorgio Soavi mi
solletica ancora.
Ugo Sajini
Nella pagina:
Ronald Searle, copertina per Un
alligatore chiamato Margherita;
Paolo Garretto, copertina per I
vegetariani dell’amore;
James Thunder, controcopertina,
La voglia matta; Ronald Searle,
copertina per Beati i Ricchi;
Longanesi, copertina per Bonjour
tristesse; Ronald Searle, copertina
per La signora Della Torre.
Nella pagina:
Anonimo, copertina per
Sirena; Bruno Munari,
copertina per Tempi brutti
per i sergenti; Giorgio
Dallaglio, copertina per
La guerra è una faccenda
privata; John Alcorn, Il

dono di Humboldt.

  copertina Searle - lun  alligatore chiamato margherita
  copertina Searle - la signora  della torre
 copertina Searle - beati i  ricchi
controcopertina THURBER una  voglia matta
 copertina Longanesi bonjour  tristesse
 copertina Dallaglio - la guerra è una faccenda privata.
 copertina munari tempi duri per  i sergenti
  copertina alcorn  il dono di  humboldt
  copertina anonimo - sirena

*

lunedì 7 maggio 2018

L'Umorismo e l' Historia: Kurt Halbritter

L'Umorismo e l' Historia
dai materiali della collezione Cresci/Sajini
a gentile concessione di Buduàr

4 - 
Kurt Halbritter 


Il 31 dicembre 2015, sono diventati  liberi i diritti sul Mein Kampf di Adolf Hitler, il crescente aumento del pensiero di destra estrema in questi anni  fa temere un pullulare di ristampe di questo libro per leggerlo con le lenti dell’ideologia.
 Kurt Halbritter (1924/1978) eccellente disegnatore, autore tra l’altro di un delizioso libro sugli animali fantastici,  lo illustrò negli anni 70, o meglio, essendone proibita la ristampa dall’allora detentore dei diritti( lo stato della Baviera), fece una raccolta di disegni seguendo i titoli dei capitoli e frasi significative.
Con il distacco e la conoscenza degli eventi, per averli vissuti di persona,  ci consegna il clima, le piccole manie, i vezzi di una società che si lascia avvolgere dall’ideologia nazionalsocialista senza scossoni, ma con il compiacimento di chi sa che, chiudendo un poco gli occhi, potrà trarre vantaggi, non solo personali ma per tutto l’alveare Germania.
L’esempio dell’alveare o anche del formicaio mi sembra azzeccato perché le persone abbandonano lo status di singoli raziocinanti per sposare il raziocinio del gruppo, del popolo. Al contrario delle dittature di sinistra, che si insediano con una rivoluzione anche violenta, il nazismo convinse i tedeschi con mosse e ragionamenti suadenti per poi , dopo il 1933 a elezioni vinte, scatenarsi contro  gli ebrei ,gli handicappati, i diversi, gli avversari politici additandoli   come il nemico interno  a una popolazione arianizzata con il miele, che  sentendosene  gratificata accetta di combattere il suo vicino o addirittura all’interno del proprio nucleo famigliare (6).
Tale  è il percorso di Halbritter con questa raccolta tavole , disegnate con grande maestria e sensibilità oltre che con sottile senso dell’umorismo.
Cerca nel popolo minuto, al contrario di Grosz che scava nel vizio, nell’opulenza , nell’immoralità. I suoi protagonisti sono cittadini , piccola e media borghesia . In queste 10 tavole c’ è tutto il racconto del nazismo entro il confine della Germania, dalla vecchietta eccitata dai tamburi e le bandiere (1),  i prelati che pur di non accettare il comunismo accettano il male assoluto (3), la bimba che legge il giornale e trova normale apparentare ebrei e insetti (4), alla mamma rassicurata sul destino del suo piccolo handicappato (8),  infine a guerra perduta il soldato prigioniero che inizia a mettere le mani avanti (10).
Una piccola notazione personale il volume mi è stato regalato da Giuliano nel dicembre 1975 e le traduzioni sono di sua mano. Grazie ancora.
Ugo Sajini







Kurt Halbritter über sich selbst

Ich wuchs in einer Zeit auf, von der man behauptet (damals wenigstens), sie sei eine „große“. Mein Beruf war eigentlich das erste, was ich frei wählen durfte, und ich wählte prompt falsch.
Karikaturist wurde ich erst viel später. Es war sozusagen der Anfang meines zweiten Lebens. Krieg, Kriegsgefangenschaft, dann die Heimkehr und die Frage: Was nun? Wieder zurück in den alten Beruf, oder endlich tun, wonach mein Herz verlangte – zeichnen, malen, illustrieren? 

Das mit der Malerei war eine Seifenblase. Sie zerplatzte ganz still und lautlos. Dagegen öffnete sich mir ein Gebiet, das an keiner Akademie oder Werkkunstschule gelehrt wird. Das Stiefkind der großen Kunst, die Karikatur, hatte ihr Opfer – mich.

Es kam nicht einmal überraschend. Soweit ich mich zurückerinnern kann, hatte ich zu Bleistift und Papier ein inniges Verhältnis. Das erste meines Lebens überhaupt. Wenn meine „Erstlingswerke“, die Bildnisse von damals, alle einen Hauch des Lächerlichen aufwiesen, so war es nie Absicht. Die „Zeichenstunde“ war das Schönste an der Schule und versöhnte mit mancher Stunde, die mit „nützlicheren“ Fächern belegt war. Ich begreife heute noch nicht jene Menschen, die in ihrer Schulzeit die schönste und sorgenloseste Zeit ihres Lebens erblicken. Meine Sorgen jedenfalls waren im Verhältnis zu heute kaum geringer.

Die anderen wurden Dr. med., Bankbeamter, Verkäufer, Regierungsrat, Autohändler, ich wurde Karikaturist: ein Mensch, der Männchen malt, - ulkige, versteht sich. Sie haben ihre Kollegen und ich die meinen, und jeder übertreibt auf seine Weise, wobei noch dahingestellt bleibt, wer die Übertreibung besser beherrscht. Das Übertreiben ist ganz anderen Leuten vorbehalten als ausgerechnet einem Karikaturisten, der nur zeichnet, was er sieht, hört, erlebt und denkt. Die Welt ist voller Übertreibungen, die kein Zeichner, und sei er noch so sehr Karikaturist, erreichen könnte. Die gute Karikatur kommt mit der Hälfte der Übertreibungen aus, deren sich ein schlechter Politiker bedient.

Karikatur ist Ausdruck eines „humoristischen“ Verhaltens für die, die nicht mehr darin sehen oder hineinlegen wollen. Sie ist Kritik, Kommentar und Angriff für jene, die in der Karikatur mehr sehen als Unterhaltung und Auflockerung einer Zeitungsseite. Die Karikatur beginnt, wo das Wort seinen Wert verliert, und endet, wo sie durch das Wort ersetzt werden kann. Einen Kompromiß gibt es allenfalls, wo sich Wort und Zeichnung die Waage halten.

Eine Karikatur ist noch lange nicht schlecht, weil man nicht über sie lachen kann, aber sie ist auch nicht deshalb gut, weil man über sie lacht.

Eine Karikatur zu verstehen, ist nicht immer leicht. Einen Karikaturisten zu verstehen, fast unmöglich. Nun sollte ein Karikaturist zwar seine Arbeit ernst nehmen, nicht aber sich. Das erspart ihm manchen Ärger und verhilft ihm zu einer besseren Einstellung gegenüber seiner Umwelt, die ihm letzten Endes zu seinem Beruf verholfen hat. Er wird außerdem mehr Verständnis für seine Mitmenschen aufbringen müssen, als diese für ihn.
www.kurt-halbritter.com



Der Frankfurter Karikaturist Kurt Halbritter - Mitbegründer des Satiremagazins „Pardon“ – wäre dieses Jahr 90 Jahre alt geworden. Aus diesem Anlass widmet ihm das caricatura-Museum Frankfurt eine eigene Ausstellung.

Nota:
 Kurt Halbritter , 22 settembre, 1924 , Francoforte - 21 maggio, 1978,  è stato un artista di disegno satirico , caricaturista e scrittore tedesco.
Era un fiero oppositore del Nazismo , ed ha anche pubblicato un libro di satira del nazismo, con lo stesso titolo del libro di Hitler , " Mein Kampf ".
Famosi due libri che hanno avuto un grande successo dopo la sua morte: "Halbritters Tier- und Pflanzenwelt" - Un libro di cartoni animati di animali e piante, e "Halbritters Waffenarsenal" - un libro simile sulla storia di fabbricare armi con un sacco di humor.

venerdì 6 aprile 2018

Humor Graphic



L'Umorismo e l' Historia
dai materiali della collezione Cresci/Sajini
a gentile concessione di Buduàr

3 - Humor Graphic

*anselmo * arena walter * asnaghi massimo * ballesta juan * barletta sergio * becheroni silvio* benca * biassoni marco * bigiarini andrea * bonfante egidio * boselli pier * bosich * botter francesco * bouvie r* bovarini maurizio * braschi graziano *bukovac milan * bonarroti berlinghiero * buonfino giancarlo * bus -giacomini franco * caldanzano gigi * calligaris sergio paolo * cardon * careghi athos * carnevali adriano * carrieri claudio * cattoni ernesto * cavallo giorgio * cerquiglini andrea * chi appelli * cintoli claudio * coco pippo * colombo * congiu mariano * consigli emanuele * consigli luciano * consigli paolo * consilvio giuliana * contemori lido * core fernanda * cragnolini ezio * cremonesi carmelo * crepax guido * crivelli adriano * dall'aglio giorgio * della bella paolo * della costa amleto * domina umberto * dordoni enrico * dradi massimo * dragutescu tudor * duccio monnini * emco david * ernsting *  falcone maria teresa * ferretti eugenio * ferro giorgio * fharazad ali *  folon jean michel * fratini gaio * francesconi luciano * fremura alberto * ganna savino * garola gianandrea * garretto paolo * gattia alarico * gavioli gino * giacobbe beppe * giuliano rossetti * gragnolini ezio * grass gunter * greer bill * grimoldi carlo * henry maurice * hermet aleramo * iliprandi giancarlo * isca emilio * la pietra ugo * lanfranco aldo * laville * locatelli alberto * longoni alberto * lopez fabio * lopez guido  * luise alberto * luzzati emanuele * mah pia crippa * maldini giuliana * mangone antonio * mantegazza tinin * manzi riccardo * marcialis riccardo * marini valerio * masoni marco * mele rosario * mendini Alessandro * migliorati silvana * migneco Giuseppe * miot * molinis luigi * mongiardo salvatore * monnini duccio * morisetti luigi * mutschiechner valeria * nardi marilena * novello Giuseppe * nuele * origa graziano * osuchoweska isia * paganini carlo * alermo Ferdinando * pericoli tullio * pezzella vincenzo * picasso pablo * pier carpi * pignatelli ercole * piozzi valeriano * re cecco * ricciotti marampon * ricciuti roberto * richetti giorgio * rognoni * rosa adriano * rossetti gian * russo mario * sajini ugo * salciccia gabriele * sapia * schmidlin paolo * sedazzari *  sironi fabio * skiaffino gualtiero * sogno eros * spangaro bruno * tagliaferri ancilia * tallarico carlo * tani giarrusso * tas luciano * tedeschi nani * testa armando * tovaglia pino * traglia toni * ungerer tomi * valleri Giuseppe * varani giuliano * vedù toni * vernice dante * verrucchi daniele * vivardi norberto * vollaro saverio * yrrah * zacco gianbattista * zannino adriano * zorat maurizio*

Il verde + la macchina + la salute + la casa + demit + mass media + lo spazio + l’amore + contest + ecologic + nevrotic + il potere + escatologic + psyco + archeologic + il segno + alfa beta + pecunia + magia + fashion + movie + il suono + il tempo + cibus + ritus + energia

Per parlare di Humor Graphic solo per dati tecnici sono sufficienti i due elenchi che precedono e alcuni esempi dei disegni che accompagnano questo scritto; capire invece il fenomeno culturale Humor Graphic, iniziato nella Milano del Boom e terminato nella Milano da bere,  significa capire la forza del suo fondatore, animatore, direttore e  comitato di redazione:  Luciano Consigli.

I temi scelti da sviluppare nei singoli numeri monografici e soprattutto la loro sequenza, dovrebbe essere analizzata da un sociologo perché sviluppa e anticipa il mondo in cui viviamo oggi:  HG è stato un espositore di idee innovative per la società futura.

Chiamati da Consigli ogni anno, era un onore e un’emozione perché non era automatico che, dopo la  tua prima apparizione, la collaborazione continuasse nei numeri successivi.

La grafica è l’elemento principale della visione di Consigli, che ha sempre spiegato come la vignetta o il pupazzetto fossero limitanti per svolgere una critica di costume seria e pertanto il segno grafico dovesse avere la dignità della Grafica con la G maiuscola.  Per ottenere dai suoi collaboratori questo risultato i disegni dovevano essere realizzati su fogli formato 70x50 cm, era permesso un tocco di colore solo se funzionale all’idea, ma era  preferibile il rigoroso bianco nero.

Luciano,un vero Editor, occhio sicuro e mano facile e felice,  indica una curva da modificare, uno spunto da ampliare, un particolare non riuscito e, mentre  capivi l’errore da  modificare, il pensiero corre al rifare l’intero disegno su quel lenzuolo. Non autorizzato né l’uso della tempera bianca per correggere, come in qualsiasi redazione, né le sovrapposizioni di separate parti del disegno per ottenere il risultato ottimale per la stampa, “ … rifare perché il disegno va esposto”.

Questo è stato Consigli, perché quei disegni erano esposti in mostre superbe, in ambienti istituzionali e non, ma sempre di gran prestigio e di grande interesse per il pubblico.  Parlando di costi   mi disse:” C’è chi ama i cavalli, chi  mantiene l’amante, io ho Humor Graphic.”

Questa è la filosofia dell’uomo solo al comando, in grado però di lasciare molto spazio ai suoi autori, non importa se nomi celebrati, amici o giovani scoperte, a tutti veniva data la possibilità di apparire sulla rivista, accettando i paletti di creatività, talento e ricerca grafica.

Il creatore di Humor Graphic ha incontrato il creatore del Salone di Bordighera Cesare Perfetto, ma fra i due deve esserci stata una qualche frattura perché evitavano di nominarsi , se non ricordo male Consigli ebbe anche un premio nei primissimi anni del Salone, mi chiedevano sempre notizie dell’ “altro” con pudore e curiosità.

Consigli è il papà del Telegatto e ne era orgoglioso, forse più dei palazzi, dei natanti o dei mobili che progettava nella sua attività quotidiana.

Non conosco il percorso che ha portato Luciano a relazionarsi e pubblicare tanti nomi eccellenti, scopriteli nell’elenco, vi sono anche anche scrittori da premio Nobel, ma ci sono nei primi numeri anche gli amichetti dei figli; l’unico che  voglio citare è Picasso perché ognuno di noi del gruppo Humor Graphic può vantarsi di essere stato collega di Pablo.
Ugo Sajini




HG 1 - IL VERDE
Mantegazza.


HG 9 - MASS MEDIA
Ungerer.


HG 9 - MASS MEDIA
 Folon.



HG 15 - ECOLOGIC
Armando Testa.


HG 18 -  escatolocic
Ugo Sajini.



HG 19 - psyco
Maurizio Bovarini.


HG 20 - archeologic jr
Giorgio  Cavallo.



HG 21 - il segno
Giuliano.




HG 26 - movie
Marco Biassoni.



HG 27 - il suono
Luciano  Consigli.



HG 29 - cibus
Emilio Isca.




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Nota 
Humor Graphic - testata
Fondata nel 1960 da Luciano Consigli, è una "rivista-libro di critica grafica di costume, commenta le problematiche dell'uomo attraverso il linguaggio del disegno". Esordisce con due raccolte di disegni di Consigli: il volume "Humor Graphic Cocktail" (Club del libro, Milano) e "Humor Furniture Graphic" (Panorama Pozzi, Milano). Dal 1965 esce con serie di monografie numerate, alle quali collaborano le migliori firme dell'umorismo.
fonte FFF

domenica 11 marzo 2018

Mario Bazzi

L'Umorismo e l' Historia
dai materiali della collezione Cresci/Sajini
a gentile concessione di Buduàr


2 - Mario Bazzi






Mario Bazzi, un ragazzo di trincea nel 1914 collaboratore dei giornali per le truppe combattenti , un contemporaneo dei grandi umoristi italiani, componente di tutte le redazioni più prestigiose fra le due guerre, presente alla rinascita dal 1945, anche pittore e pubblicitario. La morte nel 1954.
Umorista dimenticato.
Lo voglio ricordare presentando una copertina della Trincea, con una capacità caricaturale molto sintetica e espressiva elegante e raffinata, una vignetta del 1938 dall’Arcibertoldo, folle, surreale anche nella firma.
Ma siamo nel mese di luglio da sempre il top per gli appassionati di ciclismo: c’è il Tour de France ed ecco la copertina del 1932, Gazzetta dello Sport e una vignetta pubblicitaria a tema ciclistico del 1933.
Dopo la guerra molte altre testate e tanta pubblicità ma anche pittura, leggiamo l’animo dell’umorista in questo autoritratto e nel suo sfondo. Ciao Mario







L'Umorismo e l' Historia (II)
di Ugo Sajini
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mercoledì 14 febbraio 2018

Mieux vaut Rire…! Meglio Ridere…!

L'Umorismo e l' Historia
dai materiali della collezione Cresci/Sajini
a gentile concessione di Buduàr


Mieux vaut Rire…! Meglio Ridere…! 
Raccolta di disegni umoristici (dal mondo) effettuata da Poutermann J.E. commentata da Tristan Bernard nel 1933. L’anno è significativo perché è l’anno dell’elezione di Adolf Hitler al Cancellierato tedesco. Moltissime vignette di questa raccolta trattano l’argomento nazismo, disegnatori di molti paesi commentano e anticipano tutto quello che sarà il Governo del  nazionalsocialismo.
Parliamo degli italiani presenti, tutte firme prestigiose e di quelle altrettanto prestigiose ma assenti. Ad esempio non sono compresi ne Galantara ne Scalarini presumo per la mannaia della censura italiana.
A parziale riparazione brilla da subito la copertina (1) affidata a  Paolo Garretto
(1) © Paolo Garretto
 che raffigura, riconosciuto dall’amico Robert Rousso,   il commentatore della raccolta: Tristan Bernard.
Qualche pagina dopo un altro gioiello di Garretto (2):
(2) © Paolo Garretto
Gandhi che mette il sale alla coda del leone inglese. Superba realizzazione grafica a commentare la fine del digiuno del Mahatma uscito vincitore dal braccio di ferro con il governo del  Regno Unito. Mi piace pensare che Garretto il sale avrebbe voluto metterlo anche sulla coda della lupa italiana.
Poi una piccola striscia surrealista di De Seta (3)
(3) © De Seta
 semplice e bella.
Giovanni Manca (4) dal Guerin Meschino con una diatriba fra divine del music hall.  Mistinguette e Josephine Baker svestite come di dovere, criticano Marlene Dietrich che osa presentarsi completamente vestita al pubblico e per di più in abiti maschili.
(4) © Giovanni Manca 
Certo che nell’Italia  dove le donne dovevano essere tutte massaie, come nella celebre canzone Rosabella del Molise, una vignetta su danseuse e maschiette con  risvolti di ambiguità sessuale è  una vera perla rara.
 Di nuovo Manca (5)
(5)  © Giovanni Manca
 con un’altra vignetta sull’ambiguità sessuale: ladri svaligiano un salone di bellezza dell’epoca e escono come dei divi del cinema un poco effeminati. Ma non era l’Italia del Maschio fascista?

(6) © Novello
 Novello (6) con la sua vignetta dal Fuorisacco, l’omino là  in fondo, segnalato dalla freccia, è l’unico dei presenti ad aver letto il Faust di Goethe di cui tutti celebrano il centenario.
Per finire una piccola scoperta e un piccolo enigma. Il disegno senza firma è di Attalo (7). La piccola fioraia italiana viene aiutata dal “bon gangster” ad aumentare gli introiti garantendo una dozzina di nuove esequie, certo che noi italiani ad ogni latitudine siamo sempre in odore di mafia. L’unica notazione in calce a questo disegno è – candide.    L’amico Bertin, che pure riconosce nella figura della fioraia la mano di Attalo, assicura che il Colizzi non ha mai fatto parte dello staff di Candide in quegli anni; l’unico collaboratore italiano è stato Garretto. Il tutto è ancora più intrigante se si pensa che Attalo sarà collaboratore del Candido   fondato, però, nel 1945 da Giovanni Mosca e Giovannino Guareschi a Milano. Mah!
(7)  © Attalo


L'Umorismo e l' Historia (I)
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Inizia oggi una nuova collaborazione con l'amico Ugo Sajini, che arricchisce il blog e spero vi possa interessare molto.