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venerdì 6 novembre 2020

Gigi Proietti

 Roma perde con la scomparsa di Gigi Proietti uno dei suoi più cari figli, un grande attore di  teatro, tv e cinema.

Un piccolo omaggio : alcune vignette, caricature e l'intervista di Antonio Gnoli.

Un abbraccio alla famiglia.

GRANDE PERSONA
 di Riccardo Mannelli

Gigi Proietti: "Sono un esibizionista allegro. Volevo solo una cosa: la luna"

Antonio Gnoli (2/01/2016)


Ha iniziato suonando nei night. Poi il teatro, gli incontri con Bene, Lerici, Gassman, il cinema e la televisione. Il grande attore si racconta

Vuole un caffè? Così magari lo prendo anch'io. Che problema c'è? Chiedo. C'è che sto in regime salutista: un caffè e un sigaretta al giorno. Dice lui. Lui sarebbe Gigi Proietti che vado a trovare in una Roma costernata dal clima. Vive in fondo alla Cassia. Scorgo, in un angolo del salone dove ci accomodiamo, un contrabbasso. Chi lo suona? Lo suono io, ogni tanto. Ero il bassista col botto. Col botto? Sì col botto: bumbumbum. Non sapevo fare altro. La mano destra ancora, ancora. Ma la sinistra imprevedibile. Come se non avessi un braccio. Erano gli anni in cui suonavo in un complessino tirato su, senza pretese. Guadagni scarsi. Ma sufficienti per non pesare sui genitori che non navigavano nell'oro e immaginavano per me un futuro diverso.

Gigi di MariaGrazia Quaranta/GIO


Cosa immaginava suo padre?

"Quello che di solito hanno in testa i padri di quella generazione: studia, laureati e trova un impiego, possibilmente statale. Sa perché noi italiani abbiamo spesso tollerato la burocrazia e i suoi misfatti?"



No, mi dica.

"Perché la burocrazia era la mamma, il ventre molle e accogliente nel quale sparire e riemergere il 27 di ogni mese. Tra coloro che ce l'avevano fatta c'era la granitica convinzione che ogni cosa che accadesse fuori non li riguardava. Non credo che mio padre vivesse così lo stato delle cose. Lui pensava a una carriera onorevole".




Di cosa si occupava?

"Aveva fatto parecchi mestieri, il boscaiolo, il cameriere, prima di trovare a Roma un impiego come uomo di fiducia in un'azienda. Ho sempre ammirato la sua onestà. Era umbro, figlio di contadini. Con la mamma vennero a Roma negli anni della guerra. Sono nato nel 1940. I miei alloggiarono prima in una casa davanti al Colosseo, fummo sgombrati dalle forze dell'ordine perché l'edificio era pericolante; andammo a vivere in uno scantinato di un albergo; infine ci assegnarono un alloggio alla borgata Tufello".

Li mortacci...
Tiziano Riverso


Come vive le sue origini?

"Penso che le origini di una persona non sono la sua condanna. Ognuno di noi, se ha determinazione e un po' di fortuna, può decidere la propria strada".



Diceva della prima orchestrina.

"Ci chiamavamo "Gigi e i Soliti Ignoti". A Roma, parlo del 1960, c'erano i dancing. Io cantavo. Poi facemmo il salto di qualità: ci chiamarono a suonare nei night club. Entravamo alle sette di sera e uscivamo, disfatti, alle cinque del mattino. Mi ero anche iscritto a giurisprudenza. Non era facile affrontare insieme gli esami e il pubblico notturno".



Erano gli anni della Dolce vita.

"La Dolce vita stava finendo e già si intravedeva l'agonia di via Veneto".

Giggi
Pare de piombo er cielo dapertutto
E er sole nun accenna a sorti’ fòra
Da quanno Roma s’è svejata a lutto
E, insieme a Roma, er monno s’addolora.
Era un artista enorme, e soprattutto
Era un amico, un padre, e tanto ancora,
Una risata aperta e ammaliatora
Che er monno te pareva meno brutto.
Proprio oggi faceva er compleanno,
Che de li morti c’è la ricorrenza.
Otto decenni avrebbe festeggiato.
Come si er calendario de quest’anno
Volesse di’, co’ questa coincidenza,
Che l’urtimo gigante se n’è annato.


Chi frequentava il night?

"Allora era uno status symbol. Venivano il generone romano, un po' di malavita e parecchi turisti. Questi ultimi di solito arrivavano grazie a un'organizzazione, "Rome by Night", che li guidava. Pagavano un biglietto di ingresso che gli dava diritto a una consumazione e ad assistere a uno spettacolo di streap-teese".



Cos'altro accadeva?

"Le entreneuse tenevano compagnia ai clienti. Alcune poi si appartavano nei separé. Noi suonavamo di tutto in tutte le lingue. Usando, in realtà, un gramelot, inventato per l'occasione. L'atmosfera cominciava sonnacchiosa e poi cresceva di tono. I clienti si eccitavano, le ballerine si contorcevano, le spogliarelliste si denudavano. Ce n'era una che faceva lo spettacolino con una porta".


Una porta?

"Sì, la trovata consisteva che alla fine il pubblico vedeva lei, che si spogliava, dal buco della serratura!".

Gastone
Antonio Gallo


Meraviglioso.

"Era un altro mondo dove i fiumi di champagne erano sostituiti dai fiumi di imprecisati liquidi. Una volta un cliente, mi pare un americano, scrutò attentamente l'etichetta della bottiglia: c'era scritto grande "Rouge et Noire" e sotto, piccolo piccolo, "Fratelli Capocci, Genzano". Lo champagne lo preparavano nel retro delle cucine. Scoppiò il putiferio".


Le manca quel mondo?

"Appartiene a un periodo della mia vita. È stato fondamentale in molti sensi. In quegli anni incontrai la donna che sarebbe stata la compagna della vita: Sagitta, una svedese che faceva la guida turistica. Stiamo insieme da mezzo secolo. Non ci siamo mai sposati. Ogni tanto dico: vedi, anche se volessi, non potrei neanche divorziare. Abbiamo due figlie che adoriamo".

Gigi Proietti
Marco Martellini

Circondato da donne.

"Non è poi così male".


E il teatro?

"Ci arrivai per caso. Non ero abitato dal fuoco sacro, semmai dal fuoco fatuo. Avevo fatto dei provini. Ma non è che avessi una cultura teatrale. Feci piccole cose. Erano gli anni in cui a Roma c'erano le famose cantine e si faceva molta avanguardia. Restai folgorato da Carmelo Bene che recitava in Caligola di Albert Camus. Carmelo curò anche la regia e i costumi. Lo guardai con ammirazione. Aveva solo tre anni più di me. Ma era come se tra di noi ci fossero secoli di distanza".


Cosa la colpiva?

"Penso che la sua grande capacità innovativa si nascondesse nelle pieghe della tradizione. Me lo presentò Roberto Lerici, altro personaggio straordinario, e diventammo amici da subito. Mi propose di lavorare a uno spettacolo che poi non si fece. Ripiegò sulla Cena delle beffe , mi offrì il ruolo di coprotagonista e accettai felice di poter lavorare con quel mostro sacro".

Ciao grande Gigi, adesso facce ride da lassù!
 By Chenzo, www.chenzoart.it #gigiproietti #gigi #Proietti #chenzo


Non era un uomo facile da trattare.

"Era istrionico, provocatorio ma anche geniale. Un poeta che a volte si lasciava andare alla sua vena più aggressiva. Trovo però difficile definirlo. A volte decadente. Altre ancora futuribile. Le maschere non gli mancavano. Negli ultimi anni parlava solo di Schopenhauer, di Nietzsche, degli amici francesi che lo avevano scoperto. Dissipò il suo talento in mille rivoli. Cominciò a dire Io non esisto . Si carmelobenizzò. Ma è stato un grande artista".


Accennava a Roberto Lerici, se non ricordo male aveva una casa editrice culturalmente agguerrita.

"La Lerici editore. L'aveva ereditata dalla famiglia e rilanciata assecondando i suoi gusti raffinati. Ma Roberto non era solo un intellettuale astratto o sofisticato. Possedeva un formidabile senso dello spettacolo. Tanto è vero che insieme allestimmo A me gli occhi please e prima ancora Fatti e fattacci .


Come spiega il successo clamoroso di "A me gli occhi, please"?

"Non lo spiego, non sarei in grado di farlo. Esordimmo a Sulmona e poi arrivammo a Roma, un po' per caso. Nei due anni che lo tenemmo in cartellone fu visto da mezzo milione di persone. Perché? Boh. Piaceva la contaminazione dei generi, il comico e il drammatico che si alternavano e poi era come se quella grande tenda, dove si svolgeva lo spettacolo, fosse diventata una sorta di isola felice. Eravamo alla metà degli anni Settanta. Anni orribili, segnati dai morti e dal fanatismo, non così diversi da quelli odierni. Allora, la gente trovò rifugio in quel teatro. Nessuno avrebbe scommesso una lira sul suo successo. Forse l'unico a crederci davvero fu Lerici. Aveva visto lungo".

Giannelli

Divenne così un attore affermato.

"Il primo successo lo ottenni con Alleluja, brava gente ".


Poi ci fu Petrolini.

"Arrivò più tardi. Mi incapricciai di questo attore immenso. Non era solo comico. Era inquietante. Tutti dicono che parlava a raffica. No. Era il Dio della pausa. Riempiva il silenzio con le sue smorfie".


Che cos'è il tempo comico?

"Glielo spiego così: se uno racconta una barzelletta e sbaglia il tempo della battuta finale, la barzelletta non ha più senso. La pausa non è silenzio, è una forma di pienezza. Guida il ritmo dell'attore. Guai sbagliarla. Una sera recitavo Il Dio Kurt di Alberto Moravia. Il teatro era un po' malmesso. Pioveva. A un certo punto nel bel mezzo di una pausa sentiamo: toc, toc, toc. Era una goccia d'acqua che batteva su un banchetto. Sfalsò tutti i nostri tempi".


Cosa accadde?

"Immaginando la scena in cui il nazista si sarebbe seduto sul banchetto e la goccia che gli avrebbe martellato la testa, cominciammo a ridere furiosamente. Toc, toc, toc. Lo spettacolo ne risentì. Il pubblico non capiva che cosa stesse accadendo. Si alzò un brusio. Lì capii che il tempo della pausa è un tempo di convenzione, di complicità con il pubblico. Se non lo cogli si interrompe la magia".

Lupini


Cosa vuol dire magia?

"Sostengo spesso che il teatro si fa tra il falso e il finto. La magia è trovare il vero che vi è nascosto".


E il cinema?

"Cerca il verosimile. Dopotutto, veniamo dalla grande stagione neorealista".


Lei ha girato parecchi film e alcuni di grande successo. Ma il pubblico non l'ha mai identificata nell'attore cinematografico.

"E forse è stato un bene. Mi annoierei a fare un solo mestiere. E poi ti devi divertire. Ho lavorato a un paio di film con Tinto Brass. Feci il protagonista insieme a Tina Aumont ne L'urlo , film che rimase in censura per nove anni".

Se ne è andato un GRANDE del Teatro Italiano 😢 E adesso come glielo dico a mia madre?!
Vanessi

Un film erotico?

"No, no. C'era qualche scenetta di nudi, i figli dei fiori, quelle robe lì. Brass ce l'aveva con quegli attori che definiva esibizionisti tristi. A lui piaceva il sesso come gioia. Come dargli torto? E poi, ogni artista ha le proprie ossessioni".


Le sue quali sono?

"Non sono un artista, forse sono soltanto un esibizionista allegro. Però c'è una cosa che mi ha ossessionato per anni. È una battuta di Carmelo nel Caligola : "Io voglio solo la luna"".


Come dire: prendere l'impossibile o il meglio dalla vita?

"Ma forse anche il peggio chi lo sa. Carmelo venne a Roma convinto di fare il tenore. Divenne un'altra cosa. Forse più grande. Certamente diversa. Ho capito che la mia luna era un'idea di teatro che fosse una specie di comunità. Qualcosa che il cinema non ti può dare".

Mike Comics

Neppure la televisione?

"Neanche quella. Sono riconoscente alla Tv che mi ha regalato un successo incredibile e anche inaspettato. Dicevano: bravo Proietti, ma non buca lo schermo. E invece ha visto, no?".


Come vive il grande successo?

"La prima volta mi sconvolse. In anni in cui non ero così convinto che la popolarità fosse un bene, arrivò la notorietà con Alleluja, brava gente . Poi ho capito che molto dipende da come sei fatto. E mi sono reso conto che non ho i desideri di una star che insegue solo quello. Il successo deve essere il risultato del tuo lavoro e quando lo ottieni devi essere responsabile per ciò che dici e fai".

Rattristato dalla scomparsa di un grande mattatore del palco. Mi emozionava la sua bravura. Ricordandolo..... sempre a modo mio.
Pierpaolo Perazzolli


Parola di Mandrake?

"Parola".


Si aspettava che "Febbre da cavallo" diventasse un film cult?

"Per niente. All'inizio venne considerato un prodotto dozzinale. La verità è che Steno è stato un grande. Pubblico e critica scoprirono la leggerezza, l'ironia, la comicità di quel film".

OMAGGIO A GIGI PROIETTI
Mario Bochicchio

Era una serie di meravigliosi sketch.

"La comicità dello sketch si fonda su alcuni schemi essenziali. Per esempio ne La figlia del cassamortaro prevale l'elemento dell'ingiustizia. La ragazza non riesce a fidanzarsi perché il padre costruisce bare; oppure ne La signora delle camelie c'è il suggeritore che non è in grado di suggerire; o ne La sposa e la cavalla la storia si basa su un equivoco. Ricordo che con Gassman improvvisammo uno sketch sul set di A Wedding di Robert Altman. Cazzeggiammo liberamente. Fu esilarante, come riconobbe lo stesso regista che conservò integralmente la scena. Con Vittorio passammo insieme un mese sul lago Michgan".


Gassman fu un altro compagno di strada.

"Straordinario e pieno di vita. Ho il rimpianto di non aver mai lavorato a teatro con lui. Anche se l'occasione ci fu con Otello . Avrei dovuto interpretare Jago. Mi tirai indietro. Convinto che dal confronto uno dei due avrebbe perso. Scatenando le invidie dell'altro. Peccato".

"Potrei esserti amico in un minuto, ma se nun sai ride mi allontano. Chi non sa ridere mi insospettisce".
Addio Gigi Proietti
Rigotti


So che Eduardo De Filippo le offrì di lavorare con lui.

"In quel momento ero impegnato. Eduardo era venuto a sentirmi in A me gli occhi, please. Poi bussò in camerino, che era una roulotte. Aveva il volto segnato, da due righe profonde e inconfondibili. Mi strinse la mano e disse "bravo!" Era il 1977. Era vecchio ma emanava ancora un fascino straordinario".


E la sua vecchiaia?

"Cerco di darle una logica, ma è quasi impossibile. Faccio un mestiere che abitua a pensare alla propria fisicità. Ma non è più quella di una volta. Ora dirigo il Globe Theatre di Roma. Per ora sono riuscito a non recitarvi. Ogni tanto mi dico: Gigi, nun te preoccupà, tanto una parte da vecchio per te c'è sempre".



Gigi Proietti - Er Cavaliere Nero
Mauro Biani



sabato 21 dicembre 2019

International Cartoon Contest Earthquake Albania


International cartoon Exhibition Earthquake in The Plaza Albania
❤️❤️12.12.2019
Thanks again for your fantastic participation
Agim Sulaj


Grandissima è stata la partecipazione all'International Cartoon Contest Earthquake Albania.
In pochissimi giorni hanno risposto all'appello di Agim Sulaj, artista di fama internazionale, i colleghi da 45 paesi del mondo in sostegno del popolo albanese colpito da un gravissimo sisma.
La mostra è stata allestita in The Plaza a Tirana.
Qui sotto alcune delle opere provenienti dall'Italia e il video della mostra.


giovedì 21 luglio 2016

7 compleanno Fany-Blog

Sette anni che raccolgo animali... no vignette!!

Seven years I collect animals? ... no cartoons !!
wow
you're all invited!!
Siete años que recogen animales de dibujos animados? ... no cartoons !!
wow
están todos invitados !!
Sept ans je collectionne les animaux ... pas de bande dessinée !!
impressionner
vous êtes tous invités !!
Sete anos eu recolher animais ... não dos desenhos animados !!
wow
todos vocês estão convidados !!


Le vignette dedicate all'avvenimento 



Lunga vita!!!
Tiziano Riverso

Tanti cari auguryahoooooooooo!!!!
Paride Puglia



Buon Compleanno, da me stesso in persona! 
Armando Lupini






AUGURISSIMI
Mario Bochicchio




Ciao Raffa Raffaella Spinazzi...
Leo Magliacano




Auguri!
Olimpia De Angelis



Lamberto Tommasini



Tra settenni ci s'intende :D Ciao :)
Umberto Romaniello





Tanti Auguri FANY-BLOG! Abbraccio del Brasile!
Silvano Mello




Auguri da una delle tante matite a cui Raffaella da sempre risalto
Paolo Lombardi



Auguroni FANY-BLOG!
Mario Airaghi




Augurissssimi ...
naturalmente con i colori dell'arcobaleno!!!

Ciao

Gio


I miei ringraziamenti più sinceri a tutti in particolar modo ai lettori 

Un po' di numeri:
1.703.095 pagine lette ad oggi
e
2249 post pubblicati



Nota:

Thanks a Vladimir Kazanevsky per la cover evento

sabato 16 aprile 2016

Vota si al referendum!

E tu, ascolti Renzi o il mare?

Più chiaro di così...
#trivelle #referendum #si #votasi #renzi #quorum #mare #piattaforme #petrolio #voto
Marco Gava Gavagnin


CeciGian



Vota si
Mario Airaghi



14 aprile 2016 - "Trivelle": appello di 50 scienziati per "sì" a referendum.
© Milko Dalla Battista


Fontana

Vai a votare, non ascoltare il CAZZARO NERO
Cappello Valeriano


#referendum
Cappello Valeriano



Tiziano Riverso

-

 “Una cosa è certa – dice Crozza – qualunque cosa io abbia deciso comunque vado a votare per tre motivi.
Primo: è un mio diritto. 

Secondo: è un mio dovere. 

Terzo: Renzi ha detto di non farlo“. 

“Ma perché questo referendum fa così paura?”, si chiede il comico genovese che aggiunge: “Perché ci si è messo anche Napolitano, il nostro Presidente emerito. Come se Ratzinger, il Papa emerito, invitasse a non andare a messa”
Crozza
-




Domenica 17 aprile, non fatevi prendere dal disfattismo o dalla pigrizia... diamo un segno FORTE e CHIARO al Governo Renzi, che sta boicottando questo referendum!!
ANDATE A VOTARE!
Pietro Vanessi PV

Negli esercizi di democrazia, anche una risposta sbagliata è sempre meglio di un non classificato

( http://www.alessioatrei.it/2016/04/11/referendum-trivelle/)
Alessio Atrei




Lupini


Stop trivelle
Romaniello



Beppe Mora



giovedì 31 marzo 2016
A TRIVELLA
Mi scuso per la parafrasi con la bellissima poesia "A livella" dell'indimenticabile Principe Antonio De Curtis ma magari con l'occasione qualcuno se la va a risentire qui https://youtu.be/kh-DtTmQb5E
Gianfranco Uber

giovedì 5 febbraio 2015

Sergio Mattarella, 12° Presidente della Repubblica


lunedì 2 febbraio 2015
ELEZIONE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
Un saluto carico di aspettative al nuovo Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella.
Non so se fara' riemergere la Balena Bianca (ma si era mai inabissata del tutto?), l'importante sarebbe se ci restituisse un'Italia migliore.
Ps.
devo il suggerimento della punta dello sttivale a Francesco il mio nipotino tedesco.
Uber


Terna 
Portos



L'incubo del Cavaliere
Giannelli



Giuro
Giannelli



Foto ricordo
Giannelli


Chiedere è lecito, evadere il fisco meno.
Gava


Gava


Giuro
Tullio Boi




Soria




arbitro
GLMart



SERGIO
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E' stato appena eletto il dodiicesimo Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella e le rubriche di satira & vignette hanno cominciato a riempirsi di millemila variazioni-sul-tema, con raffigurazioni di mattarelli, spianatoie di pasta sfoglia, mattarellate barzellettistiche di vario tipo eccetera eccetera eccetera...
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Ho pensato un bel po' a cosa mi sarebbe piaciuto disegnare per raccontare vignettisticamente quello che è senza dubbio un evento fortemente smbolico ed importante nella vita di una Nazione e sono giunto alla conclusione che i mattarelli - così come i manganelli - non mi piacciono e che il nuovo Presidente - da quella persona seria, saggia e pacata che pare essere - meritava qualcosa di più che una mera associazione sinonimica con uno strumento di spianamento/percussione.
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Questa ovviamente non è una vignetta di Satira nel vero senso della parola, bensì una vignetta benaugurale per un Buon Futuro, per il nuovo Presidente, per l'Italia e per noi tutti!
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L’Editoriale a Fumetti di oggi si ispira a questa notizia:
https://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/corsa_al_colle/2015/01/29/quirinale-mattarella-presidente-della-repubblica-renzi_26b6fb23-2d5e-470e-896d-d81939e2c4c0.html
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La vignetta è visionabile anche sul mio Spazio Flickr QUA:
https://www.flickr.com/photos/moisevivi/16231567540/
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…e sulla rubrica “MoisEditoriali” di afNews.info QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2015/02/01/sergio/
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Moise



ECCE GRILLOBOMBO
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L’Editoriale a Fumetti di oggi si ispira a questa notizia QUA:
http://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/corsa_al_colle/2015/02/03/beppe-grilllo-diserta-giuramento-ma-chiede-incontro-a-mattarella_d0861ff6-b340-45d4-abd1-1b77232df52a.html
…e a questa citazione cinefila QUA:
http://it.wikiquote.org/wiki/Ecce_bombo
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La vignetta è visionabile anche sul mio Spazio Flickr QUA:
https://www.flickr.com/photos/moisevivi/16247394120/
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…e sulla rubrica “MoisEditoriali” di afNews.info QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2015/02/03/ecce-grillobombo/

Moise



mattarellum
Franco Stivali



Riverso




31 gennaio 2015 - Nonostante l'opposizione di Forza Italia Sergio Mattarella subentra a Giorgio Napolitano alla Presidenza della Repubblica.
© Milko Dalla Battista



Romaniello




Lupini



Renzusconi ed il nuovo in famighia Mattarella-Mattaré
Elchicotriste


L'arcigno Mattarella
Vincino



Vincino


Natangelo


Natangelo


Tutte le Donne e gli Uomini nel Presidente

di Nadia Redoglia
Nel 2013 Barbara Spinelli scriveva: “…[Bersani] non può che scegliere un Presidente che nell’ultimo ventennio abbia avversato l’anomalia berlusconiana, e pensato più di altri l’intreccio fra crisi economica, crisi della democrazia, crisi della legalità, crisi dell’informazione, crisi dell’Europa…”

L’allora premier Bersani propose in tal senso anche Sergio Mattarella oltre che Prodi.  Perché dunque non fu già allora nominato Mattarella? Perché la spregiudicata carica dei 101 insieme con i seguaci del pregiudicato e le file degli ortotteri avevano già sentenziato la sua condanna (di Bersani). Oggi il nostro presidente è proprio Sergio Mattarella (Romano Prodi c’è parso come un fumogeno sparato per fare scena). Perché? Perché Prodi avrebbe seriamente compromesso, per non dire distrutto, il patto nazareno (probabilmente già in embrione fin dal 2013 grazie a 101 gameti). Se teniamo poi conto del Letta (stai sereno) allettato, i conti tornano: Renzi e Berlusconi avevano già pianificato la strategia di governo. Il primo a tutti gli effetti, seppur con mugugni interni facilmente manovrabili (e s’è visto), il secondo grazie a gincane tra vittimismo (per contestazioni interne), sofferte espressioni alla Silvio (Pellico) e isterici squittii mentre pesta i piedi sulla scelta del dodicesimo presidente della Repubblica: performance più che idonee a sensibilizzare i suoi (ancora cospicui) e soprattutto elettori adoranti di “beati i perseguitati per la giustizia” e “traditi uomini di buona fede”. Ma poi si deve andare avanti “per il bene del Paese”. E avanti i due andranno ancora, fidatevi.

Onoriamo il Presidente della (nostra) res publica perché è nelle sue mani che noi, gente per bene,  riponiamo dignità, fiducia e speranza: “elementi” che proprio nulla hanno a che fare con anomalie del diritto e crisi della legalità. E’ solo nella sua persona che possiamo trovare la ragione per crederci.

2 febbraio 2015