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sabato 4 marzo 2017

Oscar 2017




Oscar alla miglior gaffe
Bruno Bozzetto

Gaffe nella notte degli Oscar che ha visto Warren Beatty e Faye Dunaway assegnare il premio più ambito, quello per miglior film, a "La La Land" e non a "Moonlight"


Eccovi alcune delle tante vignette disegnate per la cerimonia cinematografica americana.
Tante come sempre che parlano di politica invece dei film.


Oscar flub
Tim Campbell depicts the Academy Awards flub last night on best picture of the year.
Tim Campbell


The mistake    Vasco Gargalo
Night of Oscars
27 Feb 2017


White House La La Land
BY RJ MATSON, ROLL CALL  -  1/25/2017



Cocaine at the Oscars: A Reflection    Pete Kreiner
In the eighty-eight years since the very first Oscars ceremony was held at the Roosevelt Hotel in Los Angeles it is estimated that the Hollywood elite have subsequently consumed well over one metric ton of cocaine, often in specially constructed secret cubicles set up by Academy staff backstage to make proceedings bearable for bored thespians during the painfully long three hour events.
Believe it, or not.
27 Feb 2017


OSCAR TRUMP    Gianfranco Uber
Coming soon ? Trump Seeks "Historic" $54 Billion Increase To Defense Spending
28 Feb 2017


Portrait of Trump as Oscar    Pete Kreiner
.
28 Feb 2017


Trump Academy Award
BY DAVE GRANLUND, POLITICALCARTOONS.COM  -  2/20/2017


Oscar for Trump
BY AREND VAN DAM, POLITICALCARTOONS.COM  -  2/21/2017


Oscar Baiting
BY STEVE SACK, THE MINNEAPOLIS STAR TRIBUNE  -  2/24/2017


Academy Awards
BY NATE BEELER, THE COLUMBUS DISPATCH  -  2/27/2017





domenica 6 marzo 2016

Oscars 2016 : le polemiche





Oscar to political conciliation    Miguel Villalba Sánchez (Elchicotriste)
The ethnic minorities provide Trump with the Oscar to political conciliation and racial issues.
01 Mar 2016

Il regista Spike Lee e l’attrice Jada Pinkett Smith, entrambi afroamericani, non hanno partecipato alla premiazione di Los Angeles il 28 febbraio, perché per il secondo anno consecutivo tutte le candidature per miglior attore e miglior attrice sono andate a persone bianche. Il regista Michael Moore si è unito al boicottaggio. L’Academy ha reagito votando all’unanimità per raddoppiare entro il 2020 il numero di nominati donne e appartenenti alle minoranze etniche.

Il problema ha avuto molto spazio sui diversi mezzi d’informazione statunitensi. Quartz ha scritto: “Sembrava sicuro che Idris Elba, eccezionale nel 2015 in Beasts of no nation, avrebbe ottenuto una candidatura come miglior attore non protagonista. La sua performance è stata lodata dai critici e ha ricevuto una candidatura in gran parte dei premi che hanno preceduto gli Oscar, compresi, la scorsa settimana, i Golden Globe. Non era uno qualunque, era uno dei favoriti. Niente”.


Vestidor de Chris Rock
BY CHRISTO KOMARNITSKI, BULGARIA  -  2/9/2016





Oscar Host Chris Rock 
BY TAYLOR JONES, POLITICALCARTOONS.COM  -  2/25/2016



Oscars Bus
BY RICK MCKEE, THE AUGUSTA CHRONICLE  -  2/26/2016



The white Oscar    Alex Falcó Chang
The white Oscar.
22 Jan 2016


Oscars 2016


Olimpia De Angelis

I vincitori degli Oscar 2016

La notte del 28 febbraio al Dolby theatre di Los Angeles si è tenuta l’88ª edizione dei premi Oscar. Il caso Spotlight, il film che racconta l’inchiesta del Boston globe sulla pedofilia nella chiesa cattolica a Boston, ha vinto il premio per il miglior film.

Leonardo DiCaprio ha vinto il suo primo Oscar, quello per il miglior attore protagonista in Revenant - Redivivo. Brie Larson è stata premiata come miglior attrice protagonista per Room.

L’Oscar per la regia è andato ad Alejandro González Iñárritu per Revenant - Redivivo. Ennio Morricone ha vinto il premio per la miglior colonna sonora, quella del film Hateful eight di Quentin Tarantino. Anche per lui è stato il primo Oscar, dopo quello alla carriera ricevuto nel 2007.

Il riconoscimento per il miglior film in lingua straniera è andato a Il figlio di Saul, del regista ungherese László Nemes.

Mad Max: fury road è il film che ha conquistato più statuette (sei in tutto), raccogliendo tra gli altri l’Oscar per il montaggio e quello per i costumi.



The Oscar is MINE!!!!!    Ramses Morales Izquierdo
The Oscar is MINE!!!!! finnally says Leo di Caprio
29 Feb 2016



Oscar for DiCaprio
BY DARIO CASTILLEJOS, DIARIO LA CRISIS  -  2/29/2016





Óscares 2016    Vasco Gargalo
DiCaprio
29 Feb 2016

martedì 1 marzo 2016

Ennio Morricone Oscar 2016 per la Miglior colonna sonora originale

Miglior colonna sonora originale
candidati:
Il ponte delle spie
Carol
The Hateful Eight - VINCITORE Ennio Morricone
Sicario
Star Wars: il risveglio della Forza

Morricone
...To my way... di PierPaolo Perazzolli


Morric One

MASSIMO GRAMELLINI
Sul palco degli Oscar Ennio Morricone ha parlato in italiano. Non si ha memoria che prima di lui lo avessero fatto altri. È molto probabile che sapesse l’inglese, quantomeno abbastanza da imbastire i ringraziamenti di rito. Inoltre leggeva da un foglietto rimasto scaramanticamente piegato per tutta la sera nella tasca dello smoking e quindi, se pure la sua conoscenza della lingua di Shakespeare e Tarantino si fosse fermata a «the cat is on the table», non avrebbe avuto alcuna difficoltà a farsi scrivere qualche frase. Invece ha usato l’italiano. Con consapevolezza di sé, senza ostentare orgoglio ma neanche tradire quel complesso di inferiorità tipico dei provinciali che induce tanti suoi connazionali a tuffarsi su ogni parola vagamente esotica e certi onorevoli a riempirsi la bocca di «stepchild adoption» storpiandone la pronuncia e ignorandone il significato.

Faceva effetto sentire risuonare la nostra lingua nel tempio delle divinità hollywoodiane, da Charlize Theron a Steven Spielberg tutte rigorosamente in piedi per rendere omaggio al Maestro. E faceva ancora più effetto cogliere il senso delle sue parole, piane e però non banali, mai sfiorate dalla retorica nemmeno nella dedica finale alla compagna di una vita. Sul palco più internazionale del mondo si aveva l’impressione di scorgere l’Altro Italiano. Quello che sa coniugare la gravità alla leggerezza, la normalità al talento e l’estro alla dignità. Di lui si parla poco perché non è pittoresco, ma ne esiste un esemplare quasi in ogni famiglia. E con la sua presenza dà un senso a tutte le altre.




È stata una serata davvero speciale quella vissuta da Ennio Morricone e Leonardo DiCaprio al Dolby Theatre per la consegna dei premi Oscar. Il compositore (riconoscimento alla carriera a parte) e l’attore sono riusciti finalmente a vincere il loro primo Academy Award, rispettivamente per la miglior colonna sonora (per il film The Hateful Eight) e come miglior attore (per Revenant). Un lungo inseguimento che entrambi hanno vissuto con particolare emozione.

The Hateful Eight Soundtrack
+ MIX

Spotlight ed il cardinale Pell



Spotlight di David Rowe

Pedofilia: giudici, difficile credere cardinale Pell non sapesse abusi Ridsdale
Ieri l'appello del produttore di 'Spotlight' sugli abusi. "Questo premio dà voce ai sopravvissuti. Una voce che arriverà al Vaticano"

Come poteva non sapere che il prete pedofilo seriale Gerald Ridsdale commetteva abusi sessuali a ragazzini mentre lavorava al suo fianco nella diocesi di Ballarat, dove è stato viceparroco fra il 1973 e il 1983? E' stato il tema dominante del secondo giorno di deposizione del cardinale George Pell, già arcivescovo di Melbourne e poi di Sydney e ora prefetto degli Affari economici del Vaticano, in videoconferenza da Roma davanti alla Commissione d'inchiesta sulle risposte delle istituzioni agli abusi sessuali a minori negli anni 1970 e 1980. La puntigliosa legale della Commissione in seduta a Ballarat, Gail Furness, si è concentrata sul ruolo di Pell come consultore dell'allora vescovo di Ballarat, Ronald Mulkearns, a cui lo stesso Pell ieri ha attribuito la responsabilità di aver trasferito da una parrocchia all'altra Ridsdale, che ha continuato a commettere innumerevoli abusi e ora è in carcere per scontare 138 reati ai danni di 53 vittime. Diverse domande di Furness e dello stesso presidente della Commissione, giudice Peter McClellan, si sono concentrate su una riunione di consultori presieduta dal vescovo Mulkearns nel 1982, a cui Pell era presente. Secondo documenti della Commissione a quel tempo il vescovo e la maggioranza dei consultori sapevano degli abusi di Ridsdale, che continuavano sin dagli anni 1960. E a quella riunione decisero di trasferirlo a un'altra parrocchia per la sesta volta. Pell sostiene che nonostante la conoscenza diffusa degli abusi di Ridsdale, nessuno glielo aveva detto e non l'aveva sentito dire. Ha poi suscitato sussulti fra i cittadini di Ballarat che lo seguivano dalla biblioteca cittadina, quando ha detto quella degli innumerevoli abusi commessi da Ridsdale, era "una storia triste ma non era di grande interesse per me". Alla domanda se accettava responsabilità per i trasferimenti del prete da una parrocchia all'altra, invece di rimuoverlo dalla Chiesa e di denunciarlo alla polizia, Pell ha risposto di no. La Furness ha definito "non plausibile" che Pell non sapesse che le accuse di pedofilia verso Ridsdale erano la ragione per cui era necessario allontanarlo. La testimonianza del cardinale, dalle 8 alle 12 in Australia e dalle 22 del giorno prima fino alle 2 a Roma, è prevista per altri due o tre giorni. Alla deposizione assistono di persona 14 vittime e loro sostenitori, il cui viaggio è finanziato da una raccolta fondi che ha superato l'equivalente di 130 mila euro. (ANSA).

Ieri dopo la vittoria di Spotlight come miglior film agli Oscar il produttore ha sottolineato: "Questo premio dà voce ai sopravvissuti. Una voce che arriverà al Vaticano. Papa Francesco, è arrivato il momento di proteggere i bambini". Così Michael Sugar, il produttore del film premio Oscar "Spotlight", durante il discorso di ringraziamento al Dolby Teathre di Los Angeles dopo aver ricevuto la statuetta.
(Ansa)

giovedì 6 marzo 2014

Gli Oscar 2014: i protagonisti ed il 'selfie'



Dopo il selfie da record (oltre 3,3 milioni di retweet) di Ellen DeGeneres e delle star del cinema durante la notte degli Oscar si è scatenenata l'ironia del web: in testa i Simpson con una selfie-vignetta.

Migliorfilm 2014 è 12 anni schiavo, che però non ha ottenuto nessun altra statuetta se non quelle andata a Lupita Nyong'O come miglior attrice non protagonista e a John Ridley come miglior sceneggiatura non originale.
Un vero trionfo per Gravity, che oltre al premio per la miglior regia andato ad Alfonso Cuaron ha dominato in praticamente tutte le categorie tecniche, mentre torna a casa a mani vuote la compagine di American Hustle, così come quella di The Wolf of Wall Street.
Continua quindi la maledizione per DiCaprio, sconfitto anche quest'anno come miglior attore: l'Academy ha scelto al suo posto  Matthew McConaughey, premiando anche come non protagonista il suo compagno di set in Dallas Buyers Club Jared Leto.
Miglior attrice, Cate Blanchett per la magistrale interpretazione in Blue Jasmine, e  la miglior sceneggiatura originale è andata a Spike Jonze per Her.
 Alfonso Cuarón è diventato il primo regista latinoamericano a vincere il premio per la miglior regia, 12 anni schiavo è il primo film diretto da un regista nero a vincere il premio per il miglior film.


Oscar 2014
By Taylor Jones, Politicalcartoons.com - 3/3/2014

Adams Telegraph



Ucraina mon amour
 Mauro Biani


Alfonso Cuarón
By Dario Castillejos, El Imparcial de México  -  2/21/2014



Alfonso Cuarón
By Antonio Neri Licón, El Economista, Mexico - 3/3/2014


Oscar winner Lupita Nyongo
By Taylor Jones, Politicalcartoons.com - 3/5/2014



Statuettes
 By Nate Beeler, The Columbus Dispatch - 2/28/2014



Oscar for Mother Nature
By Dave Granlund, Politicalcartoons.com - 2/28/2014


Alla sua quarta nomination Dicaprio non ce la fa ....
sarà la maledizione del titanic?
Uva P.


Marco Careddu


I candidabili
CeciGian



Kim Jong Un
By Bob Englehart, The Hartford Courant - 2/28/2014


Selfie
By Nate Beeler, The Columbus Dispatch - 3/5/2014

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Miglior film:

12 anni schiavo
American Hustle
Captain Phillips
Dallas Buyers Club
Gravity
Her
Nebraska
Philomena
The Wolf of Wall Street

Miglior regista:

Alfonso Cuaron per Gravity

David O.Russell per American Hustle
Alexander Payne per Nebraska
Steve McQueen per 12 anni schiavo
Martin Scorsese per The Wolf of Wall Street


Miglior attore protagonista:

Matthew McConaughey per Dallas Buyers Club

Christian Bale per American Hustle
Bruce Dern per Nebraska
Leonardo DiCaprio per The Wolf of Wall Street
Chiwetel Ejiofor per 12 anni schiavo


Miglior attrice protagonista:

Cate Blanchett per Blue Jasmine

Amy Adams per American Hustle
Sandra Bullock per Gravity
Judy Dench per Philomena
Meryl Streep per I segreti di Osage County


Miglior attore non protagonista:

Jared Leto per Dallas Buyers Club

Barkhad Abdi per Captain Phillips
Bradley Cooper per American Hustle
Michael Fassbender per 12 anni schiavo
Jonah Hill per The Wolf of Wall Street


Miglior attrice non protagonista:

Lupita Nyong'o per 12 anni schiavo

Sally Hawkins per Blue Jasmine
Jennifer Lawrence per American Hustle
Julia Roberts per I segreti di Osage County
June Squibb per Nebraska

Miglior film d'animazione:

Frozen

I Croods
Cattivissimo me 2
Ernest & Celestine
The Wind Rises

Miglior film straniero:

La grande bellezza

The Broken Circle Breakdown
The Hunt
The Missing Picture
Omar

Miglior sceneggiatura non originale:

John Ridley per 12 anni schiavo

Richard Linklater, Ethan Hawke e Julie Delpy per Before Midnight
Billy Ray per Captain Phillips
Steve Coogan e Jeff Pope per Philomena
Terence Winter per The Wolf of Wall Street

Miglior sceneggiatura originale:

Spike Jonze per Her

Eric Warren Singer e David O. Russell per American Hustle
Woody Allen per Blue Jasmine
Craig Borten e Melisa Wallack oer Dallas Buyers Club
Bob Nelson per Nebraska

Miglior colonna sonora originale:

Gravity

The Book Thief
Her
Philomena
Saving Mr.Banks

Miglior canzone originale:

"Let it Go" da Frozen

"Alone Yet Not Alone" da Alone Not Yet Alone
"Happy" da Cattivissimo me 2
"The Moon Song" da Her
"Ordinary Love" da Mandela: Long Walk to Freedom

Miglior montaggio:

Gravity

American Hustle
Captain Phillips
Dallas Buyers Club
12 anni schiavo

Miglior scenografia:

Il grande Gatsby

American Hustle
Gravity
Her
12 anni schiavo

Miglior trucco:

Dallas Buyers Club

Jackass Presents: Bad Grandpa
The Lone Ranger


Miglior fotografia:

Gravity (Emmanuel Lubezki)

The Grandmaster
Inside Llewyn Davis
Nebraska
Prisoners


Migliori costumi:

Il Grande Gatsby

American Hustle
The Grandmaster
The Invisible Woman
12 anni schiavo


Miglior montaggio sonoro:

Gravity

All is Lost
Captain Phillips
Lo Hobbit: la desolazione di Smaug
Lone Survivor


Miglior missaggio sonoro:

Gravity

Captain Phillips
Lo Hobbit: la desolazione di Smaug
Inside Llewyn Davis
Lone Survivor


Migliori effetti visivi:

Gravity

Lo Hobbit: la desolazione di Smaug
Iron Man 3
The Lone Ranger
Star Trek Into Darkness


Miglior documentario:

20 Feet from Stardom

The Act of Killing
Cutie and the Boxer
The Square

Miglior cortometraggio documentario:

The Lady in Number 6: Music Saved My Life

CaveDigger
Facing Fear
Karama Has No Walls
Prison Terminal: The Last Days of Private Jack Hall

Miglior cortometraggio d'animazione:

Mr. Hublot

Feral
Get a Horse|
Possessions
Room on the Broom

Miglior cortometraggio:

Helium

Aquel No Era Yo (That Wasn't Me)Avant Que De Tout Perdre (Just Before Losing Everything)
Pitääkö Mun Kaikki Hoitaa? (Do I Have to Take Care of Everything?)
The Voorman Problem


martedì 4 marzo 2014

Gli Oscar 2014 e La Grande Bellezza

E...  l'Oscar per il miglior film straniero dopo 15 anni torna in Italia grazie a La grande bellezza di Paolo Sorrentino: a lui e a tutto il team creativo e produttivo del film i migliori complimenti della  nostra redazione.
di Olimpia De Angelis


......complimenti e orgoglio!
Pierpaolo Perazzolli

La grande bellezza, recensione della recensione
Mauro Biani


"THAT'S AMORE! - Oscar 2014, trionfa La Grande Bellezza"
Fran De Martino



Tiziano Riverso


Ci disegnano così
Massimo Gramellini
04/03/2014
Ma ti pare possibile, sospirava al telefono un amico dopo l’Oscar a «La Grande Bellezza», che per gli altri noi siamo sempre e soltanto la nostalgia del passato, la decadenza infinita, i monumenti che cadono, i mosaici che si scrostano, l’antica Roma e la Roma dei papi, entrambe manipolate nel ricordo e inscatolate dagli stranieri dentro una sequela di luoghi comuni? Ti pare possibile che di un’Italia senza gladiatori, pizzaioli, pittori, mandolinisti, tenori, sarti, ruffiani, avvelenatori rinascimentali e playboy della mutua non interessi niente a nessuno? Ti rassicura questo rinchiuderci in un eterno cliché per compiacere i pregiudizi degli altri nei nostri confronti?

A tutte e tre le domande di quell’italiano riluttante ho risposto con un semplice monosillabo. Sì. L’autorevolezza in certi ruoli non si improvvisa. Noi per gli altri siamo ciò che venticinque secoli di storia hanno stabilito che fossimo: depositari distratti della grande bellezza e custodi approssimativi della memoria universale. Quando ci riusciamo, anche costruttori di benessere. Anni fa, alla delegazione tricolore che durante la visita a un importante organismo internazionale si lamentava perché nella struttura lavoravano dirigenti di ogni nazionalità tranne che della nostra, il direttore generale replicò sorpreso: «Vi sbagliate. Agli italiani abbiamo affidato un settore assolutamente cruciale: il catering».

 "Grazie alle mie fonti di ispirazione: i Talking Heads, Federico Fellini, Martin Scorsese, Diego Armando Maradona. Mi hanno insegnato tutti come fare un grande spettacolo." (P. Sorrentino)
Sorrentino
di Gianni InkyJohn

Gambardella
InkyJohn





Omaggio a Paolo Sorrentino...
...vincitore del Premio Oscar 2014 come miglior film straniero.Paride Puglia


Oscar Sorrentino
Bucnic


L'onorevole Brunetta non ha visto "La Grande Bellezza"
Fulvio Fontana

Lino Casadei

3 marzo 2014, ore 17
Roma sprofonda in Italia, ma vince nel mondo
Di Ferdinando Camon
Romano-napoletano al 100 per 100, “La Grande Bellezza” ha vinto il più mondiale dei premi, l’Oscar, e adesso tutti quelli che non l’han visto correranno a vederlo. E questa è decadenza, ignoranza artistica, mancanza di autonomia culturale, di cervello. Proprio quello che il film denuncia. Non si va a vedere un film perché ha vinto un premio, ma perché è un grande film o tratta un grande tema. “La Grande Bellezza” non è un grande film, ma tratta un grande tema, e il grande tema è Roma. Non è il film che ha vinto l’Oscar, è Roma. La capitale più gloriosa e corrotta, splendida e lurida, mistica e postribolare, piena di storia e di miseria ad ogni metro. Esci dalla stazione Termini e dopo 80 metri t’imbatti nelle mura di Tarquinio e Servio, sei secoli prima di Cristo, ma se non stai attento sbatti le scarpe sulla testa dei barboni insaccati dentro i cartoni, gli sbucci il cranio e loro non protestano, non sanno neanche se sono vivi o morti. L’umanità variopinta che incontri dalla stazione Termini al Colosseo o a San Pietro riunisce tutto il peggio e una particella del meglio dell’umanità. Ricchi sfondati che non hanno mai lavorato per nessuno e hanno sempre fregato tutti, puttane moleste che si offrono di sera e di mattina, politici che sono razzialmente diversi dagli umani, lavoratori dei ministeri e delle partecipate, dipendenti o impiegati che non hanno mai visto un padrone, una fabbrica, un orario, un cartellino da timbrare. Per questa umanità che sembra discesa pari pari dalla decadenza di un impero mondiale morto 1500 anni fa, tutto ciò per cui il resto dell’umanità vive soffre o gode è diverso, da Dio al sesso, dal denaro alla morte, dalla santità al puttanesimo. La vita è “dolce” se è senza etica, senza Dio, senza valori, se tu uomo animato vivi come un animale senz’anima: lo sapeva Fellini e la sua “Dolce vita” è un film disperato e straziante, un pianto o un urlo, lo sa Sorrentino e la sua “Grande Bellezza” è un film cinico e irridente, ateo e miscredente, bello di una bellezza di plastica, che oggi è l’unica vera natura. Perfino Sabrina Ferilli sembra di plastica, come una bambola gonfiabile, dalle misure standard. Per non parlare del protagonista Jep Gambardella, che approda a Roma a ventisei anni, stessa età in cui vi giunse Fellini, solo che Fellini era un provinciale e imparava tutto, mentre Jep sa già tutto. Fellini veniva da Rimini, più a Nord, Jep viene dal Vomero e da Posillipo, più a Sud, ed è un dandy, che è il Superuomo nell’incarnazione della decadenza italiana. Lezioso, danaroso, viveur da salotti e terrazze, che a Roma significa vista sul Colosseo. Sotto la vista del Colosseo, dove venti secoli ti guardano, si gode, che non significa più si scopa ma si sniffa, la dea che ti porta sulle sue ali dalla vita mondana alla super-vita extra-sensoriale è la cocaina, tu la tiri su per il naso e lei ti tira su nel mondo dove sei quel che vuoi. La terrazza con vista sul Colosseo è un incrocio di vite, da qualunque parte vengano i protagonisti minori passano di lì. Verdone buffo e sbruffone più del solito, il guru del botulino sempre con la siringa in mano, la missionaria santa, che ti domandi se è vera o falsa, e non sai quale scegliere, la girandola di artisti che vanno a Roma per sentirsi artisti, i prelati di cui Roma è piena, e per cui è la Città Santa ma querelata dai tribunali di mezzo mondo. Si ballano balli frenetici dal ritmo duro, stordenti come un’altra droga, per cui la folla degli ospiti ondeggia su e giù come sugheri sul mare. Lo scopo della vita è “la festa”, per cui si vive se si va alla festa, ma si super-vive se si è padroni della festa: Jep dichiara “volevo il potere di fare le feste e farle fallire”, che è come dire godere e rovinare il godimento agli altri. Quando dalla terrazza s’inquadra il Colosseo, non capisci se la Grande Bellezza è quella di venti secoli fa o questa di oggi, o il trapasso da quella a questa, o la convivenza delle due. A Los Angeles i premi più importanti per il cinema, i produttori, i registi, gli attori si assegnano nel teatro più kitsch e nella strada più pacchiana del mondo. Si vince se si ha la “forza” di vincere, forza mediatica, mitica, strategica. Roma ha questa forza. Abbiamo vinto per merito di Roma. Una capitale che all’estero esercita un fascino immenso che noi non sentiamo più perché siamo depressi, smemorati, drogati di nullismo. Le città che nel mondo hanno un decimo dell’arte che ha Roma, richiamano turisti dieci volte più di Roma. E lo stesso vale per Napoli, Amalfi, Pompei, Agrigento, Firenze, Venezia… Il nostro Paese è zavorrato di problemi che lo fanno sprofondare. Ma la colpa non è del paese. È nostra. (fercamon@alice.it)

Links:
La bellezza dell’Oscar (Curzio Maltese).

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Gli Oscar 2014: i protagonisti ed il 'selfie'

martedì 1 marzo 2011

2011 Gli Oscar ai tempi della rivolta contro Gheddafi

Il 27 febbraio  a Los Angeles sono stati assegnati i Premi Oscar 2011.
Mentre si assegnavano i premi, in Medio Oriente il presidente libico Gheddafi, assediato a Tripoli  in un bunker  attendeva le risoluzioni Onu .

Quale spunto migliore per ritrarre il dittatore libico in vesti insolite ed assegnargli
chi gli dà...   'Lifetime Achievement Award' ... l'oscar alla carriera... per i suoi 42 anni di tirannia.
chi gli dà...   'The Maddest Dog' ('il cane pazzo')
chi gli dà...   ' The Boot' (' lo stivale')
chi gli dà...   ' The Dictator speech' ('il discorso del dittatore')
http://www.independent.co.uk/multimedia/dynamic/00566/cartoon280211_566263s.jpg
The Booth - Dave Brown per The Indipendent
Lifetime achievement award
'Lifetime Achievement Award'
Christian Adams - The Telegraph fonte

'Lifetime Achievement Award' ... l'oscar alla carriera... per i suoi 42 anni di tirannia.
Nota: L'Oscar  alla carriera è una statuetta fatiscente
Crisis in Libya (Daryl Cagle's Political Cartoonists Index)
Matt cartoon (The Telegraph)

Maddest dog

Paul Thomas from The Daily Express , disegna Gheddafi  in divisa militare, in possesso di un fucile.  Il premio è  'Il cane Pazzo'
 'Il pazzo' cane è un cane soffre di  rabbia .  L'espressione viene usata metaforicamente per descrivere "una persona che sta combattendo pazzo, forse un combattente rabbioso che non pensa alla propria salute e benessere".  In realtà, non è un'idea originale  il presidente Reagan chiama Gheddafi "questo cane pazzo del Medio Oriente"già  nel lontano 1986 !
link:
Time to muzzle Libya’s mad dog (Financial Times)
Put Down the Mad Dog (Wall Street Journal)
The Canine in Conversation (fantastic list of dog-related metaphors and idioms)



AN OSCAR FOR GADHAFY
[Vorrei ringraziare tutte le persone del mio popolino...
...ma... gli ho sparato]
By Randy Bish, Pittsburgh Tribune-Review  -  2/25/2011


Khadafi Oscar ( The Dictator speech)
By David Fitzsimmons, The Arizona Star  -  2/28/2011
http://2.bp.blogspot.com/-y96J6Pwdo9I/TW0hKXOh9bI/AAAAAAAACIU/G3rsxLXJAkA/s1600/v2038.JPG
Premio Oscar 2011 - Paride Puglia

 ma torniamo seri ed ecco la premiazione vera con statuette rigorosamente ... americane ... come non detto... sono
Made in China... oh oh


The Oscar
By Shlomo Cohen, Israel  -  2/27/2011





per l'anno 2011  "the winner is "





The Kings Speech Wins the Oscar 
By Randall Enos



PS: menzione d'onore 
a ' La Sua Africa'  vincitore anno 1986 per la categoria  'film tarocco' di VADELFIO