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domenica 3 ottobre 2010

Le barzellette del premier

Modificato lunedì 4 ottobre 2010

 Il premier si vanta da sempre, delle sue barzellette e gli piace sfoggiarne una al giorno come le ragazze...ma le ultime sono pesanti... bestemmie, ebrei, Bindi...


I quotidiani cattolici: il premier
ha il dovere di sobrietà e rispetto.
Ma Monsignor Finischella frena.
Rosy Bindi: "Sono amareggiata"


SCHERZA CON I FANTI ...
La barzelletta di Berlusconi sta sollevando molte polemiche per la bestemmia finale.
Un po' meno, ed è grave,  per l'inutile e gratuita offesa  a Rosy Bindi.
Pubblicato da uber Uber Humour
Etichette: berlusconi, DIO, donne, religione


Realitisciò

Bestemmia Berlusconi, Mons. Fisichella minimizza:
"Bisogna sempre saper contestualizzare le cose"
Pubblicato da portos PORTOS Comic strip


http://2.bp.blogspot.com/_966Yt4MyBDA/TKcuWQVvJzI/AAAAAAAABsY/TGIWdPuiaSc/s400/v1737.JPG
 L'orcod...
Paride Puglia PUNCH
http://www.lelecorvi.com/wp-content/uploads/2010/10/101001Premier.gif
Premier Lele Corvi http://www.lelecorvi.com/





 
Coerenza 
MAX [fra parentesi]

Un concentrato di ilarità e pungente ironia
MAURO BIANI - http://maurobiani.splinder.com/
L'ESPRESSO Barzelletta con bestemmia
L'Espresso -'Indegno, Berlusconi chieda scusa'

 La Repubblica - Berlusconi "privato" al suo compleanno
"Associazione a delinquere nella magistratura"
Alcuni esempi:

 Su Hitler:
In una delle barzellette, i sostenitori di Hitler vengono a sapere che lui è ancora vivo e gli chiedono di tornare al potere. Hitler ci pensa un attimo e poi risponde: “Ritorno, ma ad una condizione… la prossima volta sarò cattivo.”

Sulla politica:
“Ho troppa fiducia nel popolo italiano per credere che esistano così tanti coglioni che votino contro i loro stessi interessi.”

Sui problemi per fermare le violenze alle donne:
“Ci sarebbe bisogno di tanti poliziotti quante sono le belle ragazze in Italia, e penso che non ci riusciremmo mai.”

Su Mussolini:

“Mussolini non ha mai ucciso nessuno. Lui mandava la gente in vacanza al confino.”

A Bruxelles, alla fine della presidenza italiana della UE
:
“Parliamo di calcio e di donne (rivolto a Gerhard Schroeder, sposato quattro volte.) Gerhard, inizi tu?”

Su di sé:
“Io sono il Gesù Cristo della politica. Sono una vittima paziente, sopporto tutto e mi sacrifico per il bene di tutti.”


* Tv devastante. "Quando accendo la televisione, alla sera, è una cosa devastante. A parte che adesso è ricominciato AnnoZero (brusio di disapprovazione)... non c'è alcun contraddittorio".

I problemi nel Pdl e i sagrestani della politica. "Questi che vengono fuori dalle sagrestie della politica, che hanno nella attività politica l'unica loro professione, hanno bisogno dei partiti così come delle imprese proprie, per avere i soldi dei gruppi in Parlamento, i soldi dello Stato per le elezioni, i finanziamenti... hanno bisogno di un giornale attraverso cui raccogliere i soldi... sono veri e propri imprenditori della politica".

La barzelletta sugli ebrei. "Un ebreo racconta a un suo familiare... Ai tempi dei campi di sterminio un nostro connazionale venne da noi e chiese alla nostra famiglia di nasconderlo, e noi lo accogliemmo. Lo mettemmo in cantina, lo abbiamo curato, però gli abbiamo fatto pagare una diaria... E quanto era, in moneta attuale? Tremila euro... Al mese?  No al giorno... Ah, però... Bè, siamo ebrei, e poi ha pagato perché aveva i soldi, quindi lasciami in pace... Scusa un'ultima domanda... tu pensi che glielo dobbiamo dire che Hitler è morto e che la guerra è finita?... Carina eh?"

Una ragazza al giorno. "Io colleziono una storiella al giorno... e anche una ragazza al giorno"

"Domani vado in Parlamento". "Domani sono in Parlamento per otto ore, quante me ne diranno...(i ragazzi gli dicono 'noi arriviamo a 316')... sì, e allora mettetevi in lista che la prossima volta... metà donne, e poi tutti giovani... perché anche io lo dico: nel nostro partito di vecchio ci basto io, tutti gli altri devono essere giovani".

ahahahahaaahah - fabiomagnasciutti

figlioli, non strumentalizzate - fabiomagnasciutti

LA BESTEMMIA E IL PERDONO

La Chiesa con una mano punisce e con l'altra perdona.

Pubblicato da uber
Etichette: berlusconi, CHIESA, lodo alfano

Occhiolino Felice Felice Felice Felice Felice


La bestemmia di Berlusconi

Quotidiani delle Venezie 2 ottobre 2010

In maniera netta, indubitabile, completa, Silvio Berlusconi ha bestemmiato alla fine di una barzelletta, davanti a un gruppetto di militari. Ha detto: “Orcod…”. Nella barzelletta, “Orcod” è il femminile di “orchidea”. Siamo a una festa da ballo, ogni dama si presenta al cavaliere con il nome femminile di un fiore, e il cavaliere risponde con lo stesso nome al maschile. Una dice: “Margherita” e lui “Margherito”, un’altra “Rosa” e lui “Roso”, la terza “Orchidea” ma questa terza è Rosy Bindi, e appena il cavaliere la vede ha un moto di orrore ed esclama “Orcod…”, ritraendosi. I militari ascoltano estasiati, quando mai avranno ancora un capo di governo che scherza come un amicone?, lui li gratifica con la più classica e la più blasfema imprecazione del popolo delle suburre. Berlusconi non è sciocco, capisce bene di aver detto qualcosa che se vien conosciuto lo può screditare, perciò conclude l’incontro con una preghiera: “Nessuno di voi mi tradisca, eh”. Sghignazzata generale. Tra gli sghignazzi, si sente anche qualche voce femminile.
E così, oltre al presidente che va a prostitute, registrato mentre comincia, finisce, va in bagno, si fa da solo i complimenti; oltre al presidente implicato in tanti processi per i più svariati reati; abbiamo anche un presidente bestemmiatore. È la bestemmia più sconcia che ci sia mai capitato di sentire. Perché non è la bestemmia dell’avvinazzato, in cui non senti la voce dell’uomo ma la voce del vino, non è la bestemmia sfuggita come improperio dalla bocca di chi patisce un trauma improvviso, una martellata, un pestone, cattiva abitudine e indizio di un’incultura di fondo, ma è la bestemmia calma, ponzata, usata a scopo oratorio, per far ridere di più chi ascolta, trastullarlo, buttargli davanti qualcosa di goffo, di comico, di risibile, su cui sghignazzare insieme: il Dio sotto forma di porco. In Italia. Non paese cattolico, ma centro del Cattolicesimo. Da parte del capo del governo. Un uomo che si professa cattolico. Che fa la comunione. Pubblicamente. Ripreso dalle tv. Per dire alla grande massa dei cattolici che lo vedono, che è una grande massa di votanti: “Votate me, sono come voi, pratico la vostra religione, eccomi qui, inginocchiato a ricevere il Dio in cui anche voi credete, non votate gli altri, sono comunisti, sono atei”. Dev’essere un super-cattolico, se ha il permesso di fare, lui divorziato, la comunione che agli altri divorziati non è concessa. Chissà cos’ha garantito, per ottenere quel permesso. Qualunque cosa abbia promesso, moltiplicare le scuole confessionali, aumentare il sostegno alla Chiesa, al clero, dare esempio di pratica cattolica, vien spazzata via da questa bestemmia pubblica, sana, grassa, ridente, gioiosa, aperta, uno sprizzo di allegria profanatoria, uno sputo in faccia al Padreterno. Ogni bestemmia è figlia di una doppia miseria, una miseria culturale e una miseria morale. Se ce l’hai con Dio e vuoi toglierlo di mezzo, puoi “decapitarlo” col ragionamento (“decapitaro, Emmanuel Kant, Iddio, Massimiliano Robespierre, il re”), mostrando che non c’è. Ma il filosofo che non crede non offende nessuno. L’ubriaco che bestemmia offende tutti, credenti e no. Ci sono tante persone, in tutta la storia, da duemila anni in qua, che ritenevano una colpa anche solo pronunciare senza necessità quel nome che Berlusconi ha insozzato. E non sono persone peggiori di Berlusconi. Non dico come governante, ma anche come semplice uomo, Berlusconi non ha nessun diritto di insultarle insultando ciò in cui credono. Prima chiede loro il voto, in nome dei loro valori, e poi sputa su quei valori, e quindi su loro. Adesso sta chiedendo scusa, dice che era solo una risata. Ma questa cosa non è scusabile. Molto semplicemente, non doveva accadere.
Ferdinando Camon