giovedì 7 marzo 2013

L'armata 5 Stelle: "Uno vale uno"

Il motto dell'armata 5 Stelle: "Uno vale uno"


 Fanculotto (rivoluzionario genovese, 2013)
PORTOS / Franco Portinari
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Dice Massimo Gramellini nel suo Buongiorno:
"L’autopresentazione dei parlamentari di Grillo in diretta tv da un albergo della Capitale («Ciao, sono Diego, in quanto sommelier mi vorrei occupare di agricoltura») ha dissolto in un istante decenni di polverosa comunicazione politica."
Sembravano studenti ad un'assemblea, che si passano il megafono reciprocamente, con un suggeritore... e chissà perché a me, quel loro fare, quel loro disordine e normalità ha tanto ricordato L'Armata Brancaleone, con a capo il Fanculotto genovese di nome Beppe Grillo.

Le vignette:


chi gerga trova
 fabiomagnasciutti
Etichette: magnasciutti, parlamento giovane


Siamo vincoli o sparpagliati
Gianfranco Uber


torna a casa lessico
 fabiomagnasciutti
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let's get together and feel alright
 fabiomagnasciutti
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e razzola mah
 fabiomagnasciutti
Etichette: grillo, magnasciutti


Gli “uni” e gli altri

di Nadia Redoglia

Non un sano dubbio, un’umana titubanza, una domanda specifica, una proposta alternativa, qualche sollecitazione, alcune perplessità: solo certezze. Queste ci hanno fatto vedere in streaming, lasciando tra lo sconcertato e il basito (secondo il “beware the nasty effect” leggasi: a presa per il culo) migliaia di cittadini ben disposti, anche non elettori M5S, a seguire in diretta (seppur pessima per audio e discontinua per connessione) il primo convegno/congresso/ assemblea/direttivo/meeting/ briefing  (fate voi) organizzato dai neoparlamentari M5S. Ebbene,  migliaia di cittadini, me compresa, s’aspettavano la diretta d’una reale discussione. Abbiamo ottenuto un flash dell’ennesima ilare performance dello sfruttato portavoce, seguita da flash clone, ma senza comicità, dei due (ovviamente già eletti) capigruppo (cfr. per la  camera http://robertalombardi.wordpress.com/2013/01/21/italia-sotto-formaldeide/ e per il senato un già sperimentato e “utilizzato” addetto ai lavori  http://video.repubblica.it/dossier/movimento-5-stelle-beppe-grillo/vito-crimi-il-cinquestelle-che-sfidava-formigoni/121299/119784?ref=HRBV-1 ) e infine una noiosissima cantilena da presentazioni di ciascun neoparlamentare con annessa blablologia curriculare volta a far passare, come nella più classica semiotica del testo pubblicitario, un solo principale messaggio: “siccome laureato e/o assistente e/o professionista e/o responsabile e/o qualunque altra “peculiarità” posso ben dichiarare che sono capace in uno o più determinati campi”.
A un certo punto il conduttore ha dichiarato che circa 26mila “follower”stavano seguendo la diretta e tutti hanno esultato. A nessuno è venuto da chiedersi come mai così pochi, nonostante i circa 8milioni dei loro elettori?!
Uno vale uno che, insieme all’altro uno, s’è fatto e si sta facendo valere a enne potenza e questo l’abbiamo capito. Ora ci resta da capire il valore degli altri 7.999.998 invitati a cambiare il mondo con la democrazia diretta via web. Data l’attuale organizzazione antropologica tecnico/culturale non è dato sapere il numero dei piani quinquennali che ci vorranno per raggiungere l’obiettivo. Tuttavia oggi ci stanno un sacco di cittadini di buona volontà che si accontenterebbero anche solo di vedere qualche indizio a carico dei propagandati eletti 163 “uni”.
5 marzo 2013


fo come mi pare
 fabiomagnasciutti



et ora labora
 fabiomagnasciutti



un uovo che avanza
 fabiomagnasciutti
Etichette: magnasciutti, nuovo, uomo, uovo

PS:

Sprangate quella porta cazzo!!
Romaniello


Giulio Laurenzi

Bruciata la Città della Scienza a Napoli

"Città della scienza prende fuoco. Sembra che a Napoli nulla sia destinato a sopravvivere."


Non che l’anima sia messa meglio
Mauro Biani


"Ancora non sappiamo se si tratta di incendio doloso, ma Bagnoli da sempre è nelle mire dei clan che lì - fronte mare - vorrebbero edificare condomini... Il fuoco che distrugge Città della scienza suggella il fallimento di immaginare una Bagnoli diversa. Una Napoli diversa."

di Tiziano Riverso

"Mi sento di cenere. Ossa di cenere, pensieri di cenere, cuore di cenere. 
Come Napoli, che oggi è di cenere."



"Le fiamme a Città della scienza sono una ferita terribile. È fondamentale che da quella cenere si possano impastare nuove energie. Che queste ore di dolore possano mutarsi in ore di volontà per cambiare il destino della mia terra."




"L'Italsider era stato un sogno di riscatto. Poi la conversione dell'area in polo scientifico, un miracolo per Napoli. Quel che resta di quel miracolo, di Città della scienza, è uno scheletro sul mare. Napoli oggi è di cenere."
Note di Roberto Saviano



Dal sito  un appello:

Lunedì 4 marzo, intorno alle 21,30, un incendio ha distrutto il Science Centre di Città della Scienza. Gli inquirenti sono al lavoro per determinarne le cause. Ma, quali che saranno i risultati delle indagini, il risultato è che le attività espositive sono temporaneamente sospese mentre proseguono regolarmente quelle del Centro Congressi, dell’Incubatore di Imprese e del Centro di Formazione.
In queste ore l’Italia intera si sta stringendo intorno alla nostra istituzione. Il Capo dello Stato ha espresso parole di tristezza a nome di tutti i cittadini. Altrettanto hanno fatto tanti Ministri a partire dal Ministro dell’Istruzione Profumo, il Ministro della Coesione Territoriale Barca, il Ministro della Giustizia Severino che ha visitato i luoghi.
Messaggi giungono da tutto il mondo: le principali istituzioni scientifiche, centri di ricerca, scienziati e amici della Città della Scienza ribadiscono che Città della Scienza deve rinascere al più presto.
Per questo chiediamo a tutti di diffondere il nostro appello a sottoscrivere per la rinascita di quello che vuole continuare ad essere il primo Science Centre italiano, perché sia restituito ai suoi visitatori, alla città e al mondo intero.
Per questo ti chiediamo di sottoscrivere per il futuro di Città della Scienza!!!


Hanno dato fuoco a La città della Scienza. Così, un esperimento.
Mario Natangelo
continua

 Link:


mercoledì 6 marzo 2013

Venezuela, è morto Hugo Chavez

CARACAS - E' morto il presidente del Venezuela Hugo Chavez. Lo ha annunciato il vicepresidente Nicolas Maduro dopo una giornata di voci sulle peggiorate condizioni di salute del leader. Si erano aggravati i problemi respiratori causati da "una nuova e grave infezione".

Da parte sua il ministro della Difesa, Diego Molero, ha assicurato che le forze armate garantiranno il rispetto della Costituzione e ha invitato "il popolo all'unità e la concordia tra le parti". "Continueremo a lottare per l'ideale" della rivoluzione bolivariana - ha aggiunto Molero - con lealtà, amore e morale".

Queste che seguono sono immmagini di archivio del blog:




Hugo Chavez as a screwbolt
 By Riber Hansson, Sweden - 10/11/2012

*
 http://1.bp.blogspot.com/-qN46J35oq00/TcSbDgq2PnI/AAAAAAAAE5c/yC2HPHuY3bY/s1600/Chavez+by+Julio+Cesar+Ibarra+Warnes.jpg
Chavez
JulioIbarra

 

Raul, Fidel, Benedict and Hugo Chavez
By Taylor Jones, El Nuevo Dia, Puerto Rico
3/30/2012
*

HUGO CHAVEZ a Venezia 8 settembre 2009:

CHAVEZ SUPERSTAR DEL LIDO
Chavez sfrutta al meglio la passerella della Mostra del Cinema di Venezia e attacca gli USA sfilando come una consumata star di Hollywood.
Pubblicato da uber
Etichette: politica internazionale, sud, usa
Gianfranco Uber da Humour


 
Sergio Staino da http://www.sergiostaino.it/edicola_frame.htm



 

Cerbero en las Naciones Unidas
By Taylor Jones, Politicalcartoons.com - 9/20/2010

(Continua)

martedì 5 marzo 2013

Vedute di Castel Gandolfo





 

 





By  PORTOS / Franco Portinari


Castel Gandolfo
PORTOS


Nota :

Castel Gandolfo, confidenzialmente Castello nei dialetti dei Castelli Romani, Castrum Gandulphi in latino) è una città italiana di 9.037 abitanti, della provincia di Roma, nell'area dei Castelli Romani, nel Lazio. Il centro abitato è stato eletto uno de I borghi più belli d'Italia.
La città è conosciuta soprattutto per la presenza della residenza estiva dei Papi, alla quale fanno corona molte altre residenze estive, ville e villini edificati a partire dal XVII secolo. Il suo territorio include quasi tutto l'arco costiero del Lago Albano, che ospita tra l'altro lo Stadio Olimpico di Canottaggio CONI. Vi sono inoltre vari luoghi di interesse archeologico, tra cui vanno ricordati l'Emissario del Lago Albano ed i resti della villa albana di Domiziano, nonché naturalistico, dato che la zona è inclusa nel perimetro del Parco regionale dei Castelli Romani. Non mancano infine punti di interesse artistico, come la collegiata pontificia di San Tommaso da Villanova, edificata da Gian Lorenzo Bernini.

CASTEL GANDOLFO: DA RESIDENZA IMPERIALE A VILLA PONTIFICIA
Il visitatore che entra per la prima volta nelle Ville Pontificie di Castel Gandolfo non immagina certo di trovarsi di fronte ai cospicui resti di una delle più famose ville dell'antichità, l'Albanum Domitiani, la grandiosa residenza di campagna dell'imperatore Domiziano (81-96 d.C.), la quale si sviluppava per circa 14 chilometri quadrati dalla Via Appia fino a comprendere il lago Albano. Le Ville Pontificie si estendono sui resti della parte centrale della residenza, la quale includeva, secondo l'ipotesi formulata da insigni studiosi, anche l'Arx Albana, posta all'estremità della collina di Castel Gandolfo, dove ora si trova il Palazzo Pontificio, e che un tempo ospitava il centro dell'antica Albalonga.
La Villa di Domiziano era ubicata sul versante occidentale della collina, in posizione dominante sul mare Tirreno. Il pendio era stato tagliato in tre grandi ripiani digradanti verso il mare. Il primo, più in alto, comprendeva le abitazioni dei servi imperiali, i vari servizi e le cisterne, alimentate dalle sorgenti di Palazzolo - poste sulla sponda opposta del lago - mediante tre acquedotti, ancora in parte esistenti, che riforniscono la Villa papale e l'abitato di Castel Gandolfo. Sul ripiano mediano, delimitato a monte da un grande muraglione di sostruzione, interrotto da quattro ninfei a pianta alternatamente rettangolare e semicircolare, sorgevano il palazzo imperiale ed il teatro. Il ripiano inferiore comprendeva il criptoportico, la grande passeggiata coperta dell'imperatore, lungo in origine circa trecento metri. Il ripiano si spezzava poi in più terrazze successive, per lo più destinate a giardini, una delle quali comprendeva l'ippodromo.
In questa residenza, attrezzata anche per la stagione invernale, ricca di bellezze naturali e di sontuosi edifici, monumenti ed opere d'arte, Domiziano, il "calvo Nerone" come lo chiamava Giovenale, stabilì quasi in permanenza la sua dimora.
Alla morte di Domiziano la villa passò ai suoi successori, che però preferirono stabilire altrove le loro dimore. Adriano (117-138) vi trascorse qualche breve periodo in attesa che fosse portata a compimento la villa presso Tivoli e Marco Aurelio (161-180) vi si rifugiò per alcuni giorni durante la ribellione dell'anno 175. Alcuni anni dopo,Settimio Severo (193-211) vi installò, nella parte più a sud, i castra dei suoi fedelissimi legionari partici, i quali vi accamparono stabilmente con le loro famiglie.
Iniziava così la decadenza della villa imperiale i cui monumenti, già privati delle loro opere d'arte e di ogni prezioso ornamento, furono sistematicamente demoliti per impiegare marmi e laterizi nelle nuove costruzioni che diedero origine al primo nucleo abitativo della cittadina di Albano. Un altro insediamento, prevalentemente di agricoltori, si costituì a nord della villa sul crinale del lago verso "Cucuruttus" (l'attuale Montecucco) dando origine assai più tardi all'odierna Castel Gandolfo.
L'imperatore Costantino (306-337), che aveva allontanato dal territorio i turbolenti legionari partici con le loro famiglie, tra i benefici conferiti alla basilica di San Giovanni Battista, l’attuale cattedrale di Albano, includeva anche la possessio Tiberii Caesaris, cioè l'area della villa domizianea.
Fatta eccezione per alcune memorie di atti censuari o patrimoniali che si riferiscono a queste terre, la storia tace fino al XII secolo. Non così le spoliazioni di marmi e di opere d'arte che continuarono a lungo. Nel XIV secolo il saccheggio divenne sistematico, alla ricerca di marmi per la costruzione del duomo di Orvieto.(fonte)

Cercasi uomo... libero possibilmente.

Cercasi uomo... libero possibilmente.

Avventure di una divorziata cinquantenne alla riscossa

di NUCCIA ISGRO'    illustrazioni di ROBERTO SALVETTI

Libro finalista al prestigioso premio Domina 2012 per la letteratura umoristica


Cosa succede e cosa fare quando superati gli anta, tutt'a un tratto, ci si trova a dover ricostruire la propria vita lasciandosi alle spalle la fine di un matrimonio?

La storia di Ket, ovvero di Concetta Crocefissa in Scarpata (nome milanesissimo, come si saranno accorti i più attenti lettori), involontaria single di ritorno, ci aiuterà a scoprirlo seguendo il filo delle sue esilaranti quanto rocambolesche avventure che si chiuderanno con un finale a sorpresa decisamente imprevedibile.



Descrizione:

“Ricordo ancora la sua faccia paonazza in tribunale quando davanti al giudice urlava:“Ha cercato di uccidermi sig. Giudice, lo giuro su mia madre!- facendo il giuramento degli scout- Lei lo sapeva che la confezione era scaduta e, pausa ad effetto, senza dirmi niente, me ne ha fatto mangiare tre porzioni!”

Iniziano così le avventure semiserie di Concetta che si ritrova a cinquant’ anni a reinventarsi una vita quando viene lasciata dal marito. Inizialmente è quasi contenta di essersi liberata di un uomo abitudinario e che non la valorizzava, ma poi si rende conto che la vita alla sua età non è facile. Il tempo ha iniziato a modificare il suo corpo e deve correre ai ripari. E allora via con tentativi di diete varie, massaggi, palestra e altre vari escamotage al fine di eliminare: pancia, cellulite, doppio mento, braccia a pipistrello, ecc. Deve poi affrontare il problema del sesso e della socializzazione. Concetta si barcamena tra diverse esperienze: speed date, appuntamenti al buio, crociere per single, gite varie e non sempre ne uscirà vincente.


  Gli  Autori:
Nuccia Isgrò - Docente di Filosofia e Scienze Sociali in un liceo, da sempre accanita lettrice di tutti i generi letterari, da pochissimo ha scoperto la passione per la scrittura. Ha partecipato a numerosi concorsi letterari ottenendo vari riconoscimenti. Il suo primo romanzo pubblicato “Cercasi uomo…libero possibilmente.”
Roberto Salvetti disegnatore fumettista.

Festina Lente Edizioni

lunedì 4 marzo 2013

Tutti pazzi per la scuola.

Quello che avreste voluto sapere sulla scuola italiana e che nessuno vi ha mai raccontato

Tutti pazzi per la scuola.
Cronache dal pianeta Skolan

di PIER GIORGIO VIBERTI illustrazioni di LUCA SALVAGNO


Com’è la scuola italiana? Cosa succede “là dentro”? A queste domande cerca di rispondere, in maniera allegramente scanzonata, il nuovo libro "Tutti pazzi per la scuola" .
Grazie alla penna dell’autore, Pier Giorgio Viberti, e alle illustrazioni di Luca Salvagno, una galleria di personaggi, situazioni ed eventi colti nei loro risvolti più bizzarri e spassosi anima i racconti riuniti in questo volume.
Quello che ne esce sembra proprio un altro mondo, il pianeta Skolan appunto, come recita il sottotitolo del libro, dove tutto o quasi è possibile, ma a volte la fantasia, specie quando vola molto in alto, non si discosta tanto dalla realtà, solo ce la mostra in una prospettiva completamente diversa.

Clicca qui per vedere la scheda del libro
Clicca qui per vedere il trailer




 
Gli autori:
Pier Giorgio Viberti, insegnante di lettere in una scuola superiore torinese, è autore di manuali scolastici (grammatiche e antologie), di testi di cultura e folclore piemontese, di opere di divulgazione storica e di libri dedicati a tematiche di attualità.

Luca Salvagno, illustratore e fumettista, ha collaborato, tra gli altri, con Enzo Biagi nell’illustrazione della Storia d’Italia a fumetti e con Benito Franco Jacovitti, proseguendo poi, dopo la morte del maestro, la produzione delle avventure di
Cocco Bill.




Festina Lente Edizioni

domenica 3 marzo 2013

28 febbraio 2013 - ore 20 Joseph Ratzinger non è più Papa




28 febbraio 2013 - ore 20
Castel Gandolfo 28 febbraio 2013 ore 20,00: Joseph Ratzinger non è più Papa
Gianfranco Uber
 

Alle 20 del 28 febbraio Benedetto XVI abbandona il pontificato per assumere l'inedita qualifica di "papa emerito".
Si ritirerà nella residenza di Castel Gandolfo per qualche mese prima di entrare in un monastero in Vaticano.
A 85 anni, Joseph Ratzinger ha annunciato l'11 febbraio di essere troppo stanco per svolgere i suoi compiti in una chiesa alle prese con le contestazioni interne, varie questioni etiche e scandali. La santa sede resterà vacante finché i cardinali riuniti in conclave avranno scelto il suo successore.


The Stairlift to Heaven
David Rowe - Australia





Matteo Bertelli


Papal Divestment
By Pat Bagley, Salt Lake Tribune - 2/28/2013


 Jorge Restrepo (Colombia)



fonte




Pope leaves Vatican snake pit.
Jean Gouders
... 01 Mar 2013



Dalcio




PORTOS / Franco Portinari


Giannelli



domenica 3 marzo 2013
MOTU PROPRIO
Non credo si possa mettere in discussione l'importanza storica dell'abdicazione di un Papa ma continuo a non condividere l'esagerata esaltazione della ricchezza e della potenza. E' vero che i lustrini attirano sempre ma ci pensate quanta simpatia avrebbe raccolto se avesse percorso il suo viaggio di commiato su una carrozzella o, ancora meglio, su un asinello?
Gianfranco Uber







Shoe Cabinet in Vatican
By Petar Pismestrovic, Kleine Zeitung, Austria - 3/1/2013





EVANS
Auckland, New Zealand
 COLOR POPE BENEDICT RETIRES VATICAN SHOES CHURCH




Pope Goodbye
 By Cardow, The Ottawa Citizen - 2/26/2013





Benedict XVI ‏@Pontifex
Feb. 28, 2013
Grazie per il vostro amore e il vostro sostegno. Possiate sperimentare sempre la gioia di mettere Cristo al centro della vostra vita.

Links:

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Le vignette di Papa Benedetto XVI di Cartoon Movement


FANY-BLOG (1° parte)

FANY-BLOG (2° parte)




venerdì 1 marzo 2013

La rapa

La rapa

C’era una volta un vecchietto, che piantò una piccola rapa e disse:
“Cresci carnosa e forte”.
E la rapa crebbe robusta e tanto grande.
Un giorno il vecchietto andò nell’orto per coglierla, ma tira tira non riuscì a strapparla.
Chiamò allora una vecchina, che si mise a tirare il vecchietto, che a sua volta tirava la rapa.
Tira tira, non riuscirono a sradicarla.
Allora la vecchina chiamò la nipotina, che si mise a tirare la vecchina, che tirava il vecchietto, che a sua volta tirava la rapa.
Ma nemmeno questa volta riuscirono a strapparla.
La nipotina chiamò allora il suo cagnolino.
Il cane tirò la nipotina, che tirava la vecchina, che tirava il vecchietto, che tirava la rapa.
Tira e ritira, la rapa non si muoveva di un millimetro.
Il cane chiamò il gatto.
Il gatto tirò il cane, il cane tirò la nipotina, la nipotina tirò la vecchina, la vecchina tirò il vecchietto, il vecchietto tirò la rapa.
Tutti insieme tirarono e tirarono ancora, ma la rapa rimaneva salda al suo posto.
Il gatto chiamò il topo.
Il topo tirò il gatto, il gatto tirò il cane, il cane tirò la nipotina, la nipotina tirò la vecchina, la vecchina tirò il vecchietto, il vecchietto tirò la rapa.
E finalmente, grazie ad un topolino, la rapa venne fuori.




Distraction


 I disegni sono di Darko Drljevic presi da RTCG e da Toonpool
Personal Info Darko Drljevic
Cartoonist,painter,free artist.President cartoon association of Montenegro.About 35 self exhibitions,over 350 colectivity.Till now won 97
awards.Editor International cartoon competition of Montenegro.
WEB PRESENTATIONS-
www.theartistsweb.co.uk www.montenegrina.net/pages/pages1/humor/darko_drljevic_karikature2.htm
www.montenegrina.net/pages/pages_e/painting/darko_drljevic_caricatures.htm
www.satiramorim.hpg.com.br/satira05.37.htm
www.aydindoganvakfi.org.tr/Gallery/CaricatureList.aspx?Lng=2&PID=2153
http://hr.netlog.com/darko_drljevic
e mail- drljevicdarko@t-com.me