martedì 23 dicembre 2014

Omaggio a Joe Cocker

Joe Cocker
Tiziano Riverso





Joe Cocker by Stieglitz


Fire itUp Live (Cologne, 2013)


Joe Cocker- RIP
BY MILT PRIGGEE, WWW.MILTPRIGGEE.COM - 12/22/2014



You are so beautiful to me
Can't you see
You're everything I hoped for
You're everything I need
You are so beautiful to me

Such joy and happiness you bring
Such joy and happiness you bring
Like a dream
A guiding light that shines in the night
Heavens gift to me

You are so beautiful to me

domenica 21 dicembre 2014

…Consideriamo se questo è un umano

Pakistan ISLAMABAD - Un brutale attacco da parte di un commando di talebani alla Scuola pubblica militare di Peshawar ha causato la morte di 141 persone di cui 132 bambini ed adolescenti.

Pakistan ma non solo, Messico, Australia, Gaza, Africa, Mediterraneo, ecc, ecc...



David Rowe

My cartoon @TheTimes on Taliban vermin #PeshawarAttack #terrorism
Peter Brookes

…Consideriamo se questo è un umano


Quelli che in Terra sfondano le porte delle scuole e delle case, assalgono i villaggi e assaltano gli autobus per trucidare i bambini
Quelli che dal Cielo scaricano bombe, lanciano fiamme, gas, radiazioni, polveri, veleni per incendiare i bambini
Quelli che sul Mare abbandonano migliaia di bare già riempite di vivi che sono bambini
Poi ci sono gli Altri che ancora non hanno deciso perché (ci) sono…
Ed è così che verrà dunque il giorno (non lontanissimo) in cui Quelli saranno maggioranza in Terra, Cielo e Mare.
Gli Altri: proseguiremo a chiederci perché (ci) siamo, ma a quel punto importerà più niente a nessuno e a niente perché i vostri nati torcano il viso da voi è già stato compiuto.
Scompariremo senza neppure l’onore d’essere riusciti a capire se siamo morti per un sì o per un no


Corrupción en México ( y en donde haya humanos)
Santaella


-crISIS NACIONAL
Carton publicado en EL UNIVERSAL el 18 de Octubre 2014.
Angel Boligan



-Iguala Mexico
Angel Boligan


Gaza
Second-Prize-Saeid-Sadeghi-Iran

Gaza
Special-Prize-Jamal-Arabzadeh-Iran




Lontano
Mauro Biani



David Rowe



Cry for Freedom    Alex Falco Chang
This cartoon is part of our Peace & Justice project and is based on this idea by Nabeel Mujtaba from Pakistan.
16 Dec 2014

venerdì 19 dicembre 2014

Virna Lisi

Non ho mai voluto fare la svampita, mi sono rifiutata di essere la Marilyn Monroe versione mediterranea.
Virna Lisi


La bellezza non muore mai...
Tiziano Riverso

di Gianluca Costantini

Virna Lisi, born Virna Lisa Pieralisi, (November 8, 1936 – December 18, 2014) was a Cannes, David di Donatello, Silver Ribbon and César award-winning Italian film actress.
She began her film career in her teens. Discovered in Paris by two Neapolitan producers, Antonio Ferrigno and Ettore Pesce, she debuted in La corda d’acciaio (The line of steel, 1953). Initially, she did musical films, like E Napoli canta (Napoli sings, 1953) and the successful Questa è la vita (1954, with the popular Totò). Nonetheless, her beauty was more valued than her talent, as seen in Le diciottenni and Lo scapolo films of 1955. Yet she filled demanding roles, particularly in La Donna del Giorno (1956), Eva (1962), and the spectacle Romolo e Remo (1961).
In the late 1950s, Lisi did theater at Piccolo Teatro di Milano in I giacobini by Federico Zardi under the direction of Giorgio Strehler. During the 1960s, Lisi did comedies and participated in television dramas that were widely viewed in Italy. Lisi also promoted a toothpaste brand on television with a slogan that would become a catchphrase among Italians: “con quella bocca può dire ciò che vuole” (with such a mouth, she can say whatever she wants). Continue

giovedì 18 dicembre 2014

Candidatura di Roma per le Olimpiadi 2024

Candidatura di Roma per le Olimpiadi 2024

Renzi dice:
Candidati per vincere



di Portos




Lo Renzi l’olimpico e lo limbico


L’Italia si propone per assurgere fra 10 anni a Terra d’Olimpia. Ma com’era (sobriamente) triste quel Monti con le sue severità, contumelie e rimbrotti contro ‘sto popolo spendaccione, burlone e burlesco che lo titillava per partecipare!  Ma lo Renzi no. Ei già sa e dunque prevede  che nell’arco di dieci anni precisi noi avremo decine e decine e decine di miliardi da spendere per organizzare le olimpiadi 2024  in quanto grandissimo investimento per il futuro (ciò che potrebbe rimanere NdR) del Paese e così tutto il capitale investito frutterà moltissimo. In dieci anni poi saranno prescritti i vari “mafia capitale/Expo/ Mose e via così andare” ché così ci leviamo ‘sti vecchi ciarpami che impicciano. Solo ai gufi è riservato l’onere di domandare quanto le Olimpiadi potrebbero costituirne di nuovi e di tanti!
Sono ben lungi da me gli amorosi sensi con la Cassandra. Pur tuttavia in questo renziano exploit è talmente lampante, quanto orripilante, l’analogia con la greca edizione olimpica 2004 (dieci anni fa: di dieci in dieci ora tocca a noi ?!) che perfino a tutto il Cicap verrebbe istintivo toccar qualsiasi cosa pur d’allontanare i corsi e ricorsi di quella sfiga.  La Grecia infatti (NB. nei tempi in cui la sua economia era cresciuta del 4% !) da quelle Olimpiadi  sprofondò in un baratro contabile da cui il Paese non riuscì più a sollevarsi trovandosi ancor oggi nel mo(n)do che benissimo conosciamo e piangiamo.
Più della memoria olimpica e del suo sistema forse faremmo meglio a concentrare le nostre forze e la nostra attenzione sulla memoria a breve termine, sull’emotività, l’umore, il senso di autocoscienza: tutta roba appartenente al cerebrale sistema limbico, ben più che all’olimpico,  di ciascuno di noi…
16 dicembre 2014









Scatto 
Mauro Biani





Mario Airaghi







Il Logo
Portos


L'ITALIA SI CANDIDA
Io quando ci sono le Olimpiadi me le bevo tutte ( persino il Curling!), ma un po' a malincuore sono contrario. A me pare che in questo momento  non sarebbe la manna che i soliti bravissimi testimonial sanno promettere.
Ormai si è visto che sono eventi che difficilmente rispettano i costi previsti e i benefici attesi, con grossi investimenti pubblici il cui ritorno è poco prevedibile.
In Italia si sono già potuti apprezzare i risvolti dei  mondiali di nuoto per non parlare dei mondiali di calcio '90 e di tutti gli altri "grandi" eventi.
Essenziale prima è rimettere a posto il Paese sia dal punto di vista morale che economico attraverso concreti investimenti sulla manutenzione del territorio, sulle infrastrutture tecnologiche, sulla Scuola. Tutte cose,  è in questo che bisogna credere, dai sicuri ritorni in termini di crescita.
Uber


L'importante non è vincere... è partecipappare!
Pillinini


UVA



19 dicembre 2014 - A pochi giorni dall'annuncio della candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024 è già competizione per le gare d'appalto.
© Milko Dalla Battista

Benigni e i Comandamenti

Benigni
di Franco Portinari / Portos





Effetti benigni
Massimo Gramellini
Qualsiasi esperto di tv avrebbe spiegato a Benigni che, se c’è una cosa che non funziona in televisione, è parlare di un argomento troppo serio per due ore consecutive senza lo straccio di un ospite, di un’immagine o di un colpo di scena e con l’aggravante di un fondale marroncino alle spalle. Ma Roberto deve essersi dimenticato di interpellarlo e così ha conquistato nove milioni di spettatori con un monologo sui Dieci Comandamenti. Le ragioni di questa performance sono almeno quattro e finiscono tutte con la à. Qualità, prevedibilità, rarità e (assenza di) pubblicità.

La qualità del Benigni affabulatore è indiscutibile. In un Paese dove gli intellettuali pensano che per esseri seri occorra essere pesanti, e invece finiscono per essere soltanto noiosi, quell’uomo conosce la formula della leggerezza e di come coniugarla con la profondità. Poi, se da giovane era eversivo e lo guardavi pregustando o temendo l’imprevedibile, con gli anni si è tramutato in un’istituzione rassicurante e consolatoria, esattamente ciò di cui ha bisogno un pubblico televisivo stremato dagli scandali gratuiti e dalle provocazioni volgari. Nemmeno Benigni, però, riuscirebbe a essere Benigni tutti i giorni. Nell’era delle emozioni e distrazioni seriali, per attrarre l’attenzione degli altri occorre offrirgli qualcosa di raro e di eccezionale. Un evento, possibilmente non interrotto ogni venti minuti da un filotto dispersivo di pubblicità. L’altra sera abbiamo assistito all’esperimento di una tv di massa non concepita per i consumatori, ma per le persone. Una tv di servizio pubblico. Che ideona.


Undicesimo ricordati di santificare Benigni
Riccardo Mannelli per il Fatto Quotidiano

Io, in diretta, non l’ho visto, contavo di vederlo su Ray Replay, ma, ad oggi, non è possibile, ché, credo, ci sia dietro un problema di diritti…
 A parte qualche spezzone, oltre i post di questo topic, ho al mio “attivo” solo la lettura del commento di Aldo Grasso, il quale, sul suo forum, osserva:
Men of few words are the best men (dall’Enrico V)
…e,  infatti, in breve:
Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso  (Lc 10,27)
oppure, per chi non ama termini quali Dio o Signore, ovvero crede che Dio sia stato creato dall’Uomo a sua immagine e somiglianza:
Agisci in modo che la massima della tua volontà possa sempre valere come principio di una legislazione universale
*
In realtà, qualcosa l’ho pizzicata: gli ultimi dieci minuti in fondo alla seconda serata, proprio quando si è parlato del versetto tratto dal Vangelo di Luca e, a dire il vero, ho apprezzato la chiosa forse proprio per la sua brevità: non credo avrei resistito per due più due ore, o forse sì, irresistibilmente attratto dall’indubbio magnetismo di Benigni o semplicemente dall’effetto acquario che certe trasmissioni hanno su di me.
Alla luce di queste poche cose, posso dire che Benigni mi ha ricordato i predicatori che vengono alle Novene che precedono le feste patronali delle mie parti: in genere si tratta di Cappuccini o di Frati Minori che, sebbene li abbia raramente seguiti, posso assicurare possiedano la stessa verve e la stessa immaginifica affabulazione di Benigni, solo con una audience più limitata e con il rischio di cali di attenzione da parte dei fedeli/del pubblico che il nostro comico, almeno per quanta riguarda i presenti in teatro, non ha ovviamente corso.
E concludo osservando che ho l’impressione  che Benigni sia giunto all’inverno della sua vita: e d’inverno è meglio e il comico è più pensoso e bianco. 
(Salmastro da Aenigmatica)


Non è mai troppo tardi
CeciGian


Dieci milioni di itali seguono i 10 comandamenti di Benigni
ALTRI 50 MILIONI LI TRAGSGREDISCONO
Tiziano Riverso

mercoledì 17 dicembre 2014

I diritti umani di Agim Sulaj


United Nations for Children
Agim Sulaj





Human Rights
pencil on paper
work for international cartoon competition Human Rights , Ankara , Turkey
Agim Sulaj

martedì 16 dicembre 2014

Ebola

Time ha nominato personaggio dell'anno 2014 "The Ebola Fighters"


The Choice

They risked and persisted, sacrificed and saved. Editor Nancy Gibbs explains why the Ebola Fighters are TIME's choice for Person of the Year 2014
Dec. 10, 2014

By Nancy Gibbs
Not the glittering weapon fights the fight, says the proverb, but rather the hero’s heart.
Maybe this is true in any battle; it is surely true of a war that is waged with bleach and a prayer.
For decades, Ebola haunted rural African villages like some mythic monster that every few years rose to demand a human sacrifice and then returned to its cave. It reached the West only in nightmare form, a Hollywood horror that makes eyes bleed and organs dissolve and doctors despair because they have no cure.
But 2014 is the year an outbreak turned into an epidemic, powered by the very progress that has paved roads and raised cities and lifted millions out of poverty. This time it reached crowded slums in Liberia, Guinea and Sierra Leone; it traveled to Nigeria and Mali, to Spain, Germany and the U.S. It struck doctors and nurses in unprecedented numbers, wiping out a public-health infrastructure that was weak in the first place. One August day in Liberia, six pregnant women lost their babies when hospitals couldn’t admit them for complications. Anyone willing to treat Ebola victims ran the risk of becoming one.[...]
...  eccovi alcune delle tante vignette sull'ebola:

lunedì 15 dicembre 2014

Un anno LERCIO - Il 2014 come non l’avete MAI LETTO

Il 2014 come non l’avete mai letto

Ha rivoluzionato la satira sul web. Ha conquistato i social. Ha trasformato la bufala in un genere letterario. Ora Lercio ci fa rivivere il meglio del peggio del 2014 con oltre 100 articoli cattivissimi, decine di battute inedite, tanti sondaggi per capire le (surreali) opinioni del Paese e l’oroscopo per l’anno che verrà.
In un mondo in cui l’informazione domina le nostre vite, un collettivo di dissidenti sceglie di rifiutarne la retorica e di cominciare una lotta senza quartiere alle formule preconfezionate e alla pigrizia intellettuale di tanto giornalismo dei nostri tempi. Con queste premesse nasce nel 2012 il sito Lercio.it, che in breve tempo si afferma come fenomeno virale capace di inondare il web con le sue notizie nonsense e satiriche che però a volte sono tanto plausibili da sembrare vere e da essere frettolosamente riprese da giornali e agenzie. Oggi Lercio.it è un quotidiano online da oltre un milione di contatti al mese che guarda la cronaca, la politica, la cultura, la scienza e lo sport ora con ferocia, ora con stralunato disincanto senza risparmiare nessuno. Dopo aver trionfato agli ultimi Macchianera Awards, gli Oscar del web, nella categoria Miglior Sito e Miglior Battuta, Lercio.it arriva in libreria per farci rivivere a modo suo i fatti salienti del 2014 con oltre 100 articoli, sondaggi e brevissime, tanto materiale inedito, l’oroscopo del 2015 e una sezione “Bonus Track” che raccoglie le notizie che hanno fatto la storia del sito. Un anno Lercio è un compendio di magnifico non-giornalismo, un prontuario di battute fulminanti, una fotografia deformata ad arte dell’Italia di oggi.


Caratteristiche


sabato 13 dicembre 2014

EDY Perazzolli: Verso la terza età

Da oggi fino al 13 gennaio nella biblioteca civica "G. Tartarotti" di Rovereto
Pierpaolo Perazzolli EDY 
in mostra con 60 vignette per sorridere di un argomento molto spinoso la terza età


Bort l'autore di “Le ultime parole famose” della Settimana Enigmistica




“Le ultime parole famose”: il decano della Settimana Enigmistica racconta l’Italia in 50 anni di vignette
Cominciò da ragazzo autodidatta con un disegno sul generale Badoglio e ora, alle soglie dei 90 anni, è in cerca di nuova ispirazione per vincere la solitudine e la noia
12/12/2014
miriam massone
alessandria
Da 50 anni l’appuntamento è sempre nello stesso posto: in basso a destra, pagina 43. Lì l’enigmista compulsivo sa che può concedersi una sosta dalle parole crociate e guardare dal buco della serratura la vita di una famiglia media. La cornice è quella delle «Ultime parole famose», un’«istituzione» della Settimana Enigmistica, anche ora che di parole l’autore non ne ha più: «Sono d’archivio quelle vignette ormai, da un po’ ho smesso: ero stanco, mi cominciava a infastidire se mi ritoccavano il disegno. D’accordo la correzione sulla battuta, ma perché mai togliere il cappello al mio Bort?». Mario Bortolato, in arte «Bort», nato in Veneto ma alessandrino da sempre, è un pezzo di storia dell’editoria italiana: 89 anni, 20mila vignette in curriculum, pessimista come solo gli artisti della risata sanno essere. L’ironia la consuma tutta nei suoi tratti, matita e china, tratteggi, retinature, collage. Mai polemico e mai politico: «E’ molto più difficile l’umorismo rispetto alla satira: che ci vuole a far ridere parlando di Brunetta?». Più arduo trovare lo spunto invece su signor «Bort» (quello delle vignette) e consorte.



La mitica vignetta

Un filo di pancia, camicia e cravatta, un po’ maldestro ma simpatico, semplice ma fulminante nei commenti, se fosse un film sarebbe un personaggio di Carlo Verdone: è l’italiano medio. Coprotagonisti, la moglie, gonna al ginocchio e capelli raccolti, i figli, la suocera - «Quella che vorresti sempre buttare dalla finestra ma poi non la butti mai» - e il cane. «Le ultime parole famose» ricalcano la vera famiglia di Mario Bortolaso che, tra l’altro, è anche «nonno d’arte»: suo nipote è il noto tennista Matteo Donati. «Sono autodidatta, cominciai da ragazzo con una vignetta su Badoglio e non ho mai smesso, nemmeno dopo la laurea in Giurisprudenza e quando trovai lavoro all’Inps. Ero affascinato dal mondo delle redazioni». Le prime collaborazioni sono con Marc’Aurelio, Notes, Grazia, poi Famiglia Cristiana, Millelibri, Domenica quiz, Intrepido, Monello (qui disegnava Teo, un «giamburrasca» anni Settanta). Lo notano, apprezzano, ricercano. Così nel 1963 entra nella «Disegnatori riuniti» assieme ai big del settore: «E grazie a loro sono arrivato alla Settimana Enigmistica», con una parentesi pure come autore di programmi tv, da L’Altra Domenica a Drive In. La battuta nasce per caso, guardando la tv, nella sua casa al rione Pista, passeggiando, o al supermercato. E viene sempre prima del disegno, che segue a ruota: per quello bastano 5 minuti. La sua mano nodosa e per nulla incerta pattina sul foglio.
In cerca di ispirazione
Alle soglie dei 90 anni Bort non risparmia i suoi affilati commenti: «Non mi piace tanto lo stile di questi ultimi tempi: c’è troppa cattiveria». Com’è difficile far sorridere senza ferire. «Vauro è terribile, come pure Forattini». Ma qualcuno da salvare c’è: «Mi piacciono Giorgio Cavallo e le strisce di Ernesto Cattoni su Famiglia Cristiana». I suoi preferiti sono i Peanuts di Schulz, vagamente simili alla famiglia di Bort. Mandato in pensione il suo alter ego in fumetti, Bortolato si è rilanciato con le strisce sui frati («Mi ha ispirato il colore del saio, quel marron che mi piace tanto»). A chi volesse imitare la sua carriera dice: «Meglio di no, non si campa con i disegni. Adesso mi hanno chiesto di dare lezioni nelle scuole: ma cosa dico? Io non ho studiato disegno, ero portato e basta». Geniale, con quel pessimismo che però fa rima con realismo. Oggi Bort è in cerca di una nuova musa, per ridare un senso ai pomeriggi di solitudine che gli spengono l’estro: «Si è spenta l’ispirazione, ma vorrei ritrovarla».
foto di Federica Castellana 
La Stampa



Le migliori vignette di "Bort"


Mario Bortolato (Bort.)
Forse non tutti sanno che il famosissimo Bort. Autore de “Le ultime parole famose…” vignette esilaranti pubblicate sulla Settimana Enigmistica è un’alessandrino di adozione, tutt’ora residente nella nostra città.
Mario Bortolato nasce il 2 agosto 1926 a Salzano (Ve). Per seguire gli spostamenti del padre, segretario comunale, cambierà spesso residenza. Terminato il Liceo Classico a Voghera, si iscrive al Politecnico a Milano con la speranza di conseguire una laurea in Architettura. Dopo aver conosciuto, quella che poi in futuro diventerà sua moglie, Bortolato abbandonerà il Politecnico di Milano per iscriversi a Giurisprudenza a Pavia e nel 1953 potrà fregiarsi del titolo di Dottore. Disegnare vignette, per Bortolato, non era l’attività principale ma il suo vero lavoro era quello di impiegato nell’ufficio parastatale dei Contributi Agricoli Unificati, che svolse in Alessandria dalla metà degli anni ’50. Diventato Direttore, si trasferirà per due anni a Belluno e per un altro paio di anni a Vercelli. Ritornerà infine ad Alessandria, dove concluderà l’attività lavorativa nel 1986. Bortolato firma i suoi lavori con la siglia “Bort.” Diminutivo dettato dalla sua proverbiale pigrizia (scrivere il nome per intero richiederebbe troppa fatica). I suoi esordi artistici risalgono ai tempi del liceo, quando ritrae in divertenti caricature i compagni del liceo. Il vignettista prende contatto con l’umorismo politico nel 1950 cominciando a pubblicare sui giornali dell’epoca le sue belle e formose figliole che tanto piacevano ai lettori di ogni età. Fu il “Guerin Meschino” ad avviarlo a tale mestiere e da allora vagò un po’ per tutti i periodici dell’Italia. Nel 1955, Bort, conquista il prestigioso trofeo “Palma d’oro” per il disegno umoristico all’ottavo Salone Internazionale dell’Umorismo di Bordighera. Nello stesso anno, la Doubleday di Garden City (New York) pubblica “Cartoon Treasury” con ben 21 vignette del nostro artista. Il 1962 segna l’ingresso di Bort. Nell’agenzia milanese “Disegnatori Riuniti”, da lì a poco la Settimana Enigmistica gli affiderà la famosa rubrica “Le ultime parole famose…”
C’è qualcosa di eccezionale in ogni vignetta di Bort. I suoi famosissimi omini, le sue donnine, molto procaci, persino i suoi bambini lentigginosi ci riportano a un vissuto che ci appartiene, che conosciamo. Succede così che un veneto sia molto più alessandrino, di tanti alessandrini, nella leggerezza, nell’ironia, nella capacità di castigare, ridendo, dei costumi dei suoi concittadini e degli italiani in generale.
I tempi cambiano. Oggi, purtroppo dobbiamo fare i conti con l’indifferenza, la volgarità, il rumore…le vignette di Bort. Invece hanno per tema la vita in famiglia, in ufficio, in città: insomma ci dà un saggio divertente dei vizi di casa nostra. I personaggi di Bort. continuano ostinatamente ad esprimere la parte migliore di noi. Noi forse siamo più invecchiati, incattiviti e più soli. Loro no: sono sempre gli stessi e ci regalano dal foglio un po’ della loro innocenza.
[fonte]

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Nota di Zanzara:
 Bortolato ha cessato la collaborazione da un annetto. Purtroppo. Resta una certa scorta di suoi inediti. E poi... e poi dopo si vedrà (jannacci dixit)

venerdì 12 dicembre 2014

COMPLEANNO ETTORE BORZACCHINI 12 dicembre

Simpatica iniziativa per ricordare il giorno del compleanno di un grande della satira italiana
GIORGIO MARCHETTI alias ETTORE BORZACCHINI
 L'evento su FB


giovedì 11 dicembre 2014

Vignette d’Autore: Paride Puglia Vol.1



“Vignette d’Autore: Paride Puglia Vol.1”: è il libro che, nei fine settimana natalizi, ma anche la Vigilia di Natale, verrà venduto in piazza Garibaldi da “Quelli per Amref del Comune di Sassuolo” per realizzare un pozzo in Africa.
Il libro, realizzato dal noto vignettista Paride Puglia,